lunedì 2 dicembre 2013

“BLOCCHEREMO LE AUTOSTRADE PER FAR SALTARE QUESTA CLASSE DIRIGENTE. IL POPOLO DEVE RIPRENDERSI IL PAESE E LA DEMOCRAZIA”. 9 DICEMBRE, L’INIZIO DELLA LORO FINE


Fonte basta casta http://bastacasta.altervista.org/p6945/

«Bloccheremo le autostrade». Scatta la protesta anti casta

Life, Cobas del latte e del mais Forconi e autotrasportatori sono pronti a paralizzare l’Italia per denunciare problemi e disagi«Bloccheremo le autostrade, le ferrovie e i porti in tutta Italia per mettere in moto una ribellione del popolo che mandi a casa l’attuale classe politica, i sindacati, le associazioni di categoria e tutto quell’apparato burocratico che pensa solo a fare solo i propri interessi anziché quelli dei cittadini». In più di quattrocento, arrivati da tutta la Penisola, si sono trovati domenica scorsa, al Palazzetto dello sport di Bovolone, per pianificare quanto dovrà accadere, secondo i loro piani, a partire dal 9 dicembre.
Cobas del mais e del latte, il Popolo dei forconi, Comitati riuniti agricoli, Liberi imprenditori federalisti europei (Life), Movimento autonomo trasportatori: sono solamente alcune delle associazioni pronte a scendere in strada per difendere i propri diritti e mettere fine agli sprechi. La giornata si è aperta con un minuto di silenzio per ricordare le decine di imprenditori che negli ultimi anni si sono tolti la vita strozzati da crisi e burocrazia e le vittime delle recentri inondazioni in Sardegna. Subito dopo il clima si è fatto rovente con gli interventi dei promotori dell’iniziativa. Agricoltori, artigiani, commercianti, autotrasportatori, allevatori, precari e disoccupati, tutti hanno espresso la loro rabbia per una situazione che non permette più loro di andare avanti e di vivere.
«I politici e le associazioni di categoria vengono a dirci che i problemi dell’Italia sono rappresentati dall’ambulante o dall’artigiano che non fanno lo scontrino fiscale», ha attaccato Lucio Chiavegato presidente di Life, «ma i parassiti sono loro e noi li dobbiamo cacciare. Vengono a chiederci di fare sacrifici», ha aggiunto Chiavegato, «ma loro hanno stipendi e pensioni faraoniche che non si devono toccare: a tutto questo è ora di dire basta». Parole forti che hanno acceso i sostenitori dell’iniziativa, mentre su uno schermo scorrevano immagini contro la cosiddetta casta. «Purtroppo ormai è meglio essere un delinquente che avere una partita Iva, ci dicono che viviamo in uno Stato democratico ma qui c’è una vera e propria dittatura», ha detto Augusto Zaccardelli del Movimento autonomo trasportatori.
Per gli agricoltori ha preso la parola Giorgio Bissoli, consigliere comunale a Cerea con delega all’agricoltura e portavoce di Azione rurale. «Vogliamo le stesse regole per tutti i paesi dell’Unione Europea, è assurdo che la soia e il mais che arrivano dall’estero sono Ogm, mentre da noi la produzione è vietata, così come i limiti di legalità delle aflatossine (funghi tossici ndr) riscontrabili negli Stati Uniti nel granoturco sono più alti dei nostri. Abbiamo provato», continua Bissoli, «a sederci attorno ad un tavolo e a spiegare queste cose alle istituzioni ma non abbiamo mai ottenuto risposte».
L’intervento più applaudito dalla platea è stato quello di Mariano Ferro, l’agricoltore siciliano di Avola, in provincia di Siracusa, ideatore e fondatore del movimento dei Forconi, salito alla ribalta agli inizi del 2012 quando per nove giorni i manifestanti bloccarono la Sicilia. «Sono più di quattro anni che proviamo a fare qualcosa di pulito e democratico nella nostra regione ma non si è mosso nulla», ha denunciato il leader dei Forconi, «non vogliamo far saltare lo Stato ma la classe dirigente che lo guida, puntiamo a riprenderci il Paese e la sua democrazia. Si sono presi il potere», ha proseguito Ferro nell’attacco ai politici, «e ora non se ne vogliono più andare. Pertanto, siamo pronti ad innalzare un braccio di ferro decisivo, non vogliamo assolutamente scontrarci con le forze dell’ordine, bensì cercare collaborazione». A partire dalle ore 22 dell’8 dicembre, in vari punti della Penisola si accenderanno così ad oltranza le azioni di protesta. Inizialmente, i partecipanti si raduneranno nei punti strategici individuati per un’alzata di scudi corale. Da lì comincerà poi la contestazione, dapprima con azioni di sensibilizzazione, volantinaggio e sit-in, mentre successivamente i manifestanti tenteranno di paralizzare l’Italia per far sentire la loro voce e il loro malessere alle istituzioni.
 

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