Sono trascorsi 70 anni dalla proclamazione della Repubblica Sociale Italiana. Una ricorrenza che i Combattenti superstiti della RSI (e le più giovani generazioni che ne condividono gli ideali) celebrano con commozione nel ricordo delle decine di migliaia di Caduti e dei valori sociali interpretati dalla Repubblica di Benito Mussolini. E’ il ricordo di 600 giorni di passione e di orgoglio sotto la Bandiera del riscatto nazionale dopo l’infame resa e tradimento dell’8 settembre. La migliore gioventù d’Italia che si ribella al “diktat” e ritorna al combattimento in uno slancio epocale di volontarismo, pur cosciente di una vittoria pressochè impossibile di fronte alla disparità delle forze in campo. Sono 600 giorni in cui l’Ideale sembra poter annullare i pesanti sacrifici imposti da una guerra spietata, promossa dal nemico esterno ed interno senza esclusione di sanguinosi colpi; col sangue dei Volontari in camicia grigio-verde e nera che scorre sui diversi fronti di battaglia, nelle città e nei paesi d’Italia.
Sono trascorsi 70 anni, con la legge anagrafica che agisce implacabile sui Combattenti repubblicani riducendone all’osso le fila. In un contesto nazionale di totale avvilimento e servaggio, non più Nazione ma satellite, o se si vuole “colonia”, dei vincitori. Ma è anche per questo, per il desolante panorama politico-sociale che ci circonda, che quali superstiti della RSI possiamo e dobbiamo tenere alta la testa e considerarci dei privilegiati per aver partecipato all’esperienza drammatica ma esaltante della RSI. Gli ultimi testimoni di un evento che malgrado tutto, malgrado menzogne e persecuzioni, è tutt’altro che tramontato sulla Storia d’Italia: una preziosa eredità che conoscerà i tempi della resurrezione.
A tutti noi, fino all’ultimo respiro, consolidarne, nella testimonianza,la certezza.
Presidente Nazionale RNCR-RSI RSI Continuità Ideale
Sono trascorsi 70 anni, con la legge anagrafica che agisce implacabile sui Combattenti repubblicani riducendone all’osso le fila. In un contesto nazionale di totale avvilimento e servaggio, non più Nazione ma satellite, o se si vuole “colonia”, dei vincitori. Ma è anche per questo, per il desolante panorama politico-sociale che ci circonda, che quali superstiti della RSI possiamo e dobbiamo tenere alta la testa e considerarci dei privilegiati per aver partecipato all’esperienza drammatica ma esaltante della RSI. Gli ultimi testimoni di un evento che malgrado tutto, malgrado menzogne e persecuzioni, è tutt’altro che tramontato sulla Storia d’Italia: una preziosa eredità che conoscerà i tempi della resurrezione.
A tutti noi, fino all’ultimo respiro, consolidarne, nella testimonianza,la certezza.
Presidente Nazionale RNCR-RSI RSI Continuità Ideale
Camerata Reduce GIANNI REBAUDENGO.
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