giovedì 19 dicembre 2013

Svegliatevi! No, svegliamoci!!!

Articolo di aldo grandi          martedì, 17 dicembre 2013, 18:15

La Gazzetta di Viareggio
 
 
 
 
 
                                 
                                                            
La nostra civiltà è agli sgoccioli. Indipendentemente da ciò che ne pensano il vostro presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, il vostro presidente della Regione Enrico Rossi, i vostri ministri di questo governo burla, siamo giunti, realmente, al punto di non ritorno. Il protocollo firmato oggi da Rossi e dalla Cancellieri sulle carceri toscane è una vergogna non tanto per ciò che promette, quanto per ciò che non dice. E non dice che il carcere non deve essere un resort a cinque stelle, ma un istituto di pena rieducativa dove chi sbaglia deve pagare e non, al contrario, avere a disposizione Iacuzzi e altre stronzate del genere. Il presidente della Regione, con quelle orecchie a sventola da far paura, ritiene che il carcere sia un luogo inospitale e inadatto a degli esseri umani. Ha ragione. Così come hanno ragione quelli che, visitandolo, si meravigliano di trovare un sovraffollamento, di scoprire promiscuità tra detenuti di vario genere, di accorgersi che, per l'amor di Dio, dentro una prigione non si ha più la libertà. Vorrebbero, probabilmente, che le prigioni non esistessero - vi ricordate il Pannella degli anni settanta? - perché per tutta la sinistra ideologizzata il carcere altro non è che uno strumento repressivo utilizzato dalla borghesia contro il proletariato e le classi lavoratrici. Peccato che, dietro le sbarre, ci finisce, generalmente chi non fa un cazzo da mane a sera! Vorrebbero che gli spacciatori, i ladri, i rapinatori, gli assassini, gli strupratori, venissero non solo perdonati come chiede la Chiesa cattolica, ma, addirittura, assolti e rimandati a settembre per vedere se riescono ad essere promossi.
Svegliatevi!, ma non è il titolo della rivista dei Testimoni di Geova, e nemmeno il nostro slogan che preferisce lo Svegliamoci!. Ci stanno vendendo a prezzi di realizzo anche la sicurezza che deve presidiare e presiedere ad ogni società che si rispetti. Non ci risulta che il Napolitano fosse così attento alle ragioni dei detenuti che, nella ex Urss, venivano spediti in soggiorno vacanza nella Siberia, così come non ci sovviene che il presidente della Regione Rossi, questo personaggio dalla faccia da schiaffi, arrogante e titolare di una poltrona da oltre 10 mila euro al mese prodotti da chi, come noi, si fa un mazzo così per andare avanti, abbia speso una sola parola di comprensione per le vittime di chi, in carcere, ci finisce giustamente per aver violato la legge.
Noi non abbiamo paura di dire che agli spacciatori e ai trafficanti di droga applicheremmo la pena capitale. Non abbiamo paura di dire che, ormai, di fronte a questa società permissiva e liberticida, anche lo spacciare morte è diventato uno status e un mestiere con sempre più adepti, al punto che uccidere indirettamente la gioventù è una sorta di professione più o meno accettata come inevitabile.
Noi non abbiamo il timore di essere tacciati di fascisti se diciamo che ladri e rapinatori dovrebbero essere presi e sbattuti in galera fino a buttar via la chiave pur sapendo che, avvocati e garantisti, ne hanno, di copie, a iosa per farli uscire quando vogliono. Noi non abbiamo paura di invocare la pena di morte per chi uccide o violenta o stupra. Una collettività che vuole mantenersi integra e proteggerne i componenti, non può abdicare al compito più gravoso, ma più importante: quello di garantire il rispetto della libertà altrui da chi, quella libertà, minaccia.
Si lamentano, questi politici da strapazzo, questi Letta da 12 mila euro al mese, questi Alfano incapaci e da prendere a calci nel culo per staccargli di sotto la poltrona attaccata col mastice, dei Forconi e di tutti coloro che protestano. Ma non è niente rispetto a quello che capiterà prima o poi, quando la gente, stanca di subìre e di assistere al mondo che va alla rovescia, scenderà in strada decisa a mettere in gioco tutto ciò che ha pur di provare ad avere quel che nessuno, tantomeno il Potere, riesce a dargli: una speranza per il futuro che non vuol dire solo lavoro, ma anche sicurezza, ordine, rispetto della legge.
E' allucinante. Questi stolti in doppiopetto provenienti da Firenze e da Roma, dai centri nevralgici del parassitismo politico imperante, visitano a nostre spese le carceri italiane dove gli agenti di custodia a mille o poco più euro al mese si fanno prendere a bastonate, a sputi e a tutto il resto per proteggere la collettività dai delinquenti. E' vero, le carceri italiane scoppiano perché ci sono troppi criminali dentro, ma scoppierebbero ancora di più se dovessero finirci, realmente, tutti coloro che commettono reati. Invece si pensa e lo pensa perfino il legislatore politicante idiota, che sminuire la portata di un reato possa permettere lo svuotamento delle prigioni affollate. Certo, ma allora perché non togliere proprio il carcere come misura punitiva e limitarci al perdono verbale? Chissà come sarebbe contento Papa Francesco!
Ormai in prigione non ci finisce più nessuno perché il garantismo ha ridotto questo Paese a un cesso dove ognuno ha il diritto di svuotare ciò e come vuole. Pensate: le carceri esistono grazie ai cittadini onesti che pagano tasse e imposte per farle funzionare così da garantire la propria esistenza pacifica. Il presidente della Regione Rossi, dopo aver affossato la Sanità, dopo essersi inventato l'assessorato alla Pace e al Perdono, caccia fuori milioni di euro di tasca nostra per migliorare le carceri toscane, ma non ha chiesto, a noi che paghiamo, se siamo d'accordo. No che non lo siamo. Per noi il carcere non può né deve essere una vacanza e quando sentiamo parlare, come ha parlato lui, che bisognerebbe ridurre se non eliminare il 41 bis per chissà quale ragione turistica o umanitaria, lo prenderemmo lui sì, e lo sottoporremmo al regime carcerario tanto in voga nei paesi ex comunisti dell'impero sovietico.
Non abbiamo mai sentito spendere una sola parola, dai Marcucci, dai Remaschi, dai Rossi, dai Matteoli, da questa classe politica di incapaci, per le vittime dei furti, delle rapine, degli stupri, della droga. Anzi. Solo comprensione e rieducazione, solo carceri che cadono a pezzi e niente di più. La cosa più devastante è che anche la droga e la morte che procura sono entrate nel nostro quotidiano come se niente fosse. E noi saremmo i fascisti? Noi saremmo i reazionari? Noi saremmo i forcaioli? Noi saremmo i razzisti? 

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