L’ANTIFASCISMO CONTINUA A PAGARE
La legge votata dal parlamento, detta “di stabilità”, destinata a introdurre misure di salvaguardia della nostra economia ha destinato due milioni e mezzo alla “lotta al nazifascismo” e novecentomila euro alla shoah, in particolare al “binario 21” della stazione di Milano, da dove par...tirono i treni destinati ai campi di concentramento tedeschi.
Ci piacerebbe tanto conoscere i destinatari di tali ingenti somme; come verranno spesi, cosa accadrà di tanto sensazionale nel binario 21 della stazione di Milano da giustificare una spesa di novecentomila euro. Già ce lo immaginiamo: video, cartelloni, immagini che qualche creativo artista amico degli amici preparerà e che si farà pagare profumatamente, ci mancherebbe.
Lo stesso, moltiplicato per tre, accadrà coi due milioni e mezzo di euro destinati alla “lotta al nazifascismo”. Anche qui ci saranno le associazioni amiche che faranno giornata, anzi annata, coi soldi degli italiani perpetuando le solite solfe che ormai interessano solo a loro.
Non c’è che dire, è proprio il momento adatto per concedere questi regalini, di fronte alla crisi sistemica che sta colpendo famiglie ed aziende.
Nulla, comunque, di cui meravigliarsi; l’antifascismo in Italia è stato un mestiere che ha determinato carriere universitarie, giornalistiche, giudiziarie, politiche, professionali. Perché esaurire questa bella fonte di redditi che ha beneficiato tanti furbastri e, nel primo dopoguerra, parecchi voltagabbana?
Continuino pure, ma attenzione che qualcuno, prima o poi, verrà a portar loro il conto. Con gli interessi.
E non saranno i “fascisti” ma gl’Italiani; quando saranno finiti i soldi finirà anche la loro pazienza. E ci siamo vicini.
La legge votata dal parlamento, detta “di stabilità”, destinata a introdurre misure di salvaguardia della nostra economia ha destinato due milioni e mezzo alla “lotta al nazifascismo” e novecentomila euro alla shoah, in particolare al “binario 21” della stazione di Milano, da dove par...tirono i treni destinati ai campi di concentramento tedeschi.
Ci piacerebbe tanto conoscere i destinatari di tali ingenti somme; come verranno spesi, cosa accadrà di tanto sensazionale nel binario 21 della stazione di Milano da giustificare una spesa di novecentomila euro. Già ce lo immaginiamo: video, cartelloni, immagini che qualche creativo artista amico degli amici preparerà e che si farà pagare profumatamente, ci mancherebbe.
Lo stesso, moltiplicato per tre, accadrà coi due milioni e mezzo di euro destinati alla “lotta al nazifascismo”. Anche qui ci saranno le associazioni amiche che faranno giornata, anzi annata, coi soldi degli italiani perpetuando le solite solfe che ormai interessano solo a loro.
Non c’è che dire, è proprio il momento adatto per concedere questi regalini, di fronte alla crisi sistemica che sta colpendo famiglie ed aziende.
Nulla, comunque, di cui meravigliarsi; l’antifascismo in Italia è stato un mestiere che ha determinato carriere universitarie, giornalistiche, giudiziarie, politiche, professionali. Perché esaurire questa bella fonte di redditi che ha beneficiato tanti furbastri e, nel primo dopoguerra, parecchi voltagabbana?
Continuino pure, ma attenzione che qualcuno, prima o poi, verrà a portar loro il conto. Con gli interessi.
E non saranno i “fascisti” ma gl’Italiani; quando saranno finiti i soldi finirà anche la loro pazienza. E ci siamo vicini.
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