Il connazionale di Kabobo evidenzia bene i comportamenti degli immigrati in generale. Nati qui o meno non cambia, come si vede. Sono ‘corpi estranei’, e come tali si comportano.
E questi loro comportamenti hanno un tratto in comune: l’arroganza. E l’utilizzo del ‘jolly’ ogni qualvolta commettono un reato o sono in difficoltà: il ‘razzismo’. Se non fai quello che dicono loro, sei razzista. Se non ti pieghi all’ideologia dell’accoglienza, sei razzista. Se non ti iscrivi al partito della zittelle piagnucolanti quando un barcone affonda, sei razzista.
E’ ormai un’arma di distrazione di massa, il razzismo. Lo si utilizza per nascondere la verità, confondere le menti e reprimere il dissenso. E’ il ricatto col quale il Sistema impone il suicidio alla società.
Siamo come milioni di pecore dirette al mattatoio multietnico, e se qualche pecora meno pecora delle altre reagisce, o semplicemente chiede ‘dove stiamo andando?’, allora la si marchia: ‘razzista’. E si invita il resto del gregge a belare in coro la propria disapprovazione. In questo modo, il Sistema protegge se stesso dalla verità, in questo modo ci viene imposta una società che non vogliamo.
Quando un miracolato come Balotelli si permette quello che si permette contro arbitri, avversari e tifosi, con un’arroganza che è inversamente proporzionale al suo intelletto, è perché protetto dal ricatto di ‘razzismo’. E per il belare all’unisono dei media di distrazione di massa.
Questo clima di persecuzione delle idee è il clima che attraversano tutti i sistemi totalitari in declino. Nessun sistema ‘forte’, teme le idee: le tollera proprio perché non le considera una minaccia. Questo sciocco tentativo di volerci imporre un vocabolario ‘corretto’ di quello che si può o non si può dire, non è altro che una estrema dimostrazione di debolezza: una volta che la diga sarà caduta, nulla sarà risparmiato.
E non servirà correre col ditino alzato – avete notato che è un loro tratto distintivo? – e urlare ‘rassismo! rassismo!’.
http://identità.com
Fonte articolo
E questi loro comportamenti hanno un tratto in comune: l’arroganza. E l’utilizzo del ‘jolly’ ogni qualvolta commettono un reato o sono in difficoltà: il ‘razzismo’. Se non fai quello che dicono loro, sei razzista. Se non ti pieghi all’ideologia dell’accoglienza, sei razzista. Se non ti iscrivi al partito della zittelle piagnucolanti quando un barcone affonda, sei razzista.
E’ ormai un’arma di distrazione di massa, il razzismo. Lo si utilizza per nascondere la verità, confondere le menti e reprimere il dissenso. E’ il ricatto col quale il Sistema impone il suicidio alla società.
Siamo come milioni di pecore dirette al mattatoio multietnico, e se qualche pecora meno pecora delle altre reagisce, o semplicemente chiede ‘dove stiamo andando?’, allora la si marchia: ‘razzista’. E si invita il resto del gregge a belare in coro la propria disapprovazione. In questo modo, il Sistema protegge se stesso dalla verità, in questo modo ci viene imposta una società che non vogliamo.
Quando un miracolato come Balotelli si permette quello che si permette contro arbitri, avversari e tifosi, con un’arroganza che è inversamente proporzionale al suo intelletto, è perché protetto dal ricatto di ‘razzismo’. E per il belare all’unisono dei media di distrazione di massa.
Questo clima di persecuzione delle idee è il clima che attraversano tutti i sistemi totalitari in declino. Nessun sistema ‘forte’, teme le idee: le tollera proprio perché non le considera una minaccia. Questo sciocco tentativo di volerci imporre un vocabolario ‘corretto’ di quello che si può o non si può dire, non è altro che una estrema dimostrazione di debolezza: una volta che la diga sarà caduta, nulla sarà risparmiato.
E non servirà correre col ditino alzato – avete notato che è un loro tratto distintivo? – e urlare ‘rassismo! rassismo!’.
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