Il funerale di Anita Ramelli verrà celebrato sabato 28 (alle 14.45) nella stessa chiesa — la parrocchia di San Nereo e Achileo in viale Argonne — dove ci fu quello di suo figlio Sergio. Che fu una cerimonia zeppa di divieti di questura e prefettura, gli ossequenti soldatini di piombo agli ordini di un potere politico vile che aveva armato la mano di una generazione di giovani illusi. Una codarda strategia tesa ad avere – poi – la possibilità di nascondere la propria. Ma, alla fine, ha vinto Anita. In 38 anni non ha mai avuto momento di odio o di sete di vendetta, anzi è stata proprio lei tante volte a spronare molti giovani ad evitare comportamenti simili a quelli che avevano causato la perdita di Sergio. Capace di rinunziare, senza asprezza, al risarcimento in denaro, offerto dagli avvocati della difesa per alleviare la posizione processuale degli imputati dell’omicidio di suo figlio. Molti giovani della nostra generazione devono ringraziare lei e la sua pacata fermezza, con queste armi lei ha spinto tanti ragazzi a non imbracciare quelle vere. E, in quegli anni di follia e di piombo, non era poi così difficile sbandare.
Anche nel 2014, anche senza la sua presenza fisica noi, specialmente noi della “vecchia guardia”, dovremo tornare tutti sotto il suo balcone in occasione della ricorrenza di Sergio. Lo abbiamo fatto per quasi quarant’anni. E se proprio questa volta mancassimo, Anita non ce lo perdonerebbe. Tanto, lei, sarà dietro quella finestra. Invisibile…. Ma PRESENTE!
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