lunedì 2 dicembre 2013

9 DICEMBRE: OGNI GIORNO NUOVE ADESIONI AL BLOCCO DEI “TIR”. DIVAMPA LA POLEMICA CONTRO LE ASSOCIAZIONI SINDACALI, ACCUSATE DI ESSERE SOLAMENTE SERVE DEL REGIME

Fonte basta casta
http://bastacasta.altervista.org/p7196/
Sicilia, sciopero autotrasporto: nuove adesioni al fermo del 9 dicembre.

 
Continuiamo a registrare adesioni per la protesta dell’8 dicembre e di scongiurare il fermo non se ne parla neppure. Si uniscono all’Aitras altre due associazioni presenti nella Consulta regionale per l’Autotrasporto, Assiotrat e Assotrasport, che si aggiungono alle sigle di autotrasporto che hanno già aderito: Movimento Autonomo Autotrasportatori, Azione nel trasporto italiano. Il nostro obiettivo è di far dissociare dalle associazioni “tradizionali” il maggior numero di imprese, spiegando, a chi non lo avesse già capito, che è proprio la politica di costoro che rappresentano da decenni la categoria che ha portato l’intero comparto al collasso, causando la chiusura di migliaia di imprese; una politica distante dai veri bisogni degli autotrasportatori, ma vicina alle lobby politiche e finanziarie che foraggiano. Agli autotrasportatori italiani rivolgo una domanda: come può un sindacalista rappresentare le problematiche del settore barattando la revoca di un fermo (con quali associati????) con fondi destinati al rimborso sui pedaggi autostradali e ai corsi di formazione, tralasciando i veri problemi degli autotrasportatori? E’ arrivata l’ora di dimostrare chi ha i numeri: se è vero, come dicono, che Unatras e Anita rappresentano il 90% dell’autotrasporto italiano, il misero 10% che rimane (e, sempre a loro dire, concentrato in Sicilia) non sarà in grado di fare percepire il fermo. Vedremo. Il nostro fermo sarà pacifico e democratico, nel rispetto della legge e dei codici che regolamentano gli scioperi. Non abbiamo i media dalla nostra parte, corrotti dalla casta delle associazioni nazionali, ma c’è il web e il tam tam della nostra gente su strade e autostrade, che sensibilizzeranno tutti gli autotrasportatori italiani a scendere in strada  perché l’autotrasporto italiano non può più continuare in queste condizioni. Chi ci ha finora rappresentato deve andarsene a casa.
Salvatore Bella

Leggo dichiarazioni di un certo signor Uggè che risulta essere il presidente di UNATRAS che non ho mai avuto il piacere di conoscere e mi vedo costretto a rispondere ad un signore appartenente al sistema delle associazioni di categoria che si ritengono oltre che proprietari di una tessera anche e soprattutto proprietari del libero pensiero degli iscritti regolarmente raggirati ed usati per stare vicini al potere e lucrare col denaro pubblico dei cittadini italiani. Un vizio ormai vecchio delle associazioni e del mondo sindacale che ritiene di vivere in un’altra dimensione. Egregio signor Uggè, se avrò mai il piacere di incontrarla le spiegherò viso a viso perchè voi vi siete trasformati per questo paese in un vero e proprio cancro che va rimosso al più presto. E’ il sistema al quale Lei appartiene caro signor Uggè che sta per saltare, perchè la festa sta per finire, le luci si spegneranno ed i rivoluzionari che lei presenta come dei facinorosi eversivi chiederanno a questi uomini di governo, insieme al mondo produttivo del paese ed a moltissimi dei suoi iscritti,di rispondere concretamente alle centinaia di vertenze irrisolte da anni che non possono più aspettare e che se non avranno risposte immediate e concrete, questi matti da legare si permetteranno di chiedere le dimissioni in blocco di una classe dirigente nominata che nessuno italiano ha eletto e che ritiene da tempo che lo Stato sia una loro proprietà privata. Lei risolve diversamente i problemi della sua categoria ma per quello che vediamo in giro per l’Italia non mi pare di avere incontrato autotrasportatori allegri. Lei ha chiesto ai suoi iscritti come stanno e come fanno a sopravvivere? Stia pure vicino a Confindustria ed al potere noi siamo un’altra razza. Non si permetta di parlare e di giudicare persone che non conosce, la prego.
Mariano Ferro presidente del gruppo “eversivo” de I Forconi.

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