Simone Di Stefano, Vice Presidente Casa Pound, sabato 14 dicembre scorso, è stato arrestato e condannato a 3 mesi di reclusione e a una multa di 100 Euro perché, dopo essere salito sul balcone del palazzo della rappresentanza europea a Roma, ha tolto dal pennone un pezzo di stoffa, che fece la sua prima apparizione l’8 dicembre del 1955, color Blu Reflex Pantone (Pantone Reflex Blue - colore RGB:0/51/153 – esadecimale: 003399) con 12 stelle Giallo Pantone (Pantone Yellow – colore RGB:255/204/0 – esadecimale: FFCC00), così disegnato perché “sullo sfondo blu del cielo del Mondo occidentale, le stelle rappresentano i popoli dell’Europa in un cerchio, simbolo di unità, proprio come i dodici segni dello zodiaco rappresentano l’intero universo, le dodici stelle d’oro rappresentano tutti i popoli d’Europa – compresi quelli che non possono ancora partecipare alla costruzione dell’Europa nell’unità e nella pace”, per sostituirlo con il tricolore italiano.
Perché lo hai fatto?
- Perché l’Europa è simbolo di una realtà che sempre più sta annullando le sovranità nazionali dei singoli Paesi e rappresenta l’Europa delle banche e non l’Europa dei popoli. Non è una bandiera. Non racchiude in sé tutta la storia di ogni nazione, quella per cui sono morti patrioti in Italia, in Francia, in Germania…. E’ un simbolo della burocrazia dei tecnorati. In quel pezzo di stoffa non sono racchiuse le anime dei popoli, della gente.
Toglimi una curiosità: ma come hai fatto ad arrivare a quel balcone?
- Avevamo già deciso di fare quest’azione, quindi ci siamo portati la scala. I ragazzi la tenevano e io ci salivo sopra. Sono arrivato al balcone, mentre quelli sotto cercavano di reggere il tutto nonostante la carica della Polizia, che è costata qualche lesione a mani e dita. L’ho tolta dal pennone e l’ho lanciata a quelli di sotto. Poi mentre i ragazzi venivano allontanati da alcuni agenti che hanno anche fatto cadere la scala, altri erano già dietro di me sul balcone e mi hanno arrestato.
Quindi processo…
- Si per direttissima per la flagranza di reato. Il Giudice mi ha detto che non poteva non condannarmi visto che mi hanno colto sul fatto, la P.M. voleva addirittura l’aggravante per dileggio di un simbolo. Ma quale simbolo? Comunque ho preso 3 mesi, nei quali avrò l’obbligo di firma in caserma il mercoledì e il sabato, ogni due settimane. Comunque quel pezzo di stoffa è stato restituito, anche perché non avremmo saputo che farcene.
Ti è stato anche impedito di manifestare?
- No, no. Posso tranquillamente continuare a manifestare, nella pena non è previsto questo accessorio.
Ma cosa ci facevate voi di Casa Pound in piazza? La manifestazione che sta riempiendo le strade in tutta Italia, quella del “9 dicembre” non è cosa vostra, è cosa del popolo che non vuole loghi, parentadi politici e sigle di alcun tipo?
- Casa Pound ha, ben prima della discesa nelle strade, espresso solidarietà all’iniziativa. Avevamo detto che vi avremo partecipato e saremo ancora in piazza e ci adopereremo affinché tutto si svolga nel modo più pacifico possibile.
Ma voi non credete di essere la causa per cui ora alcuni leader del movimento “9 dicembre” si stanno smarcando dall’iniziativa e dicono di non voler più muovere su Roma per paura di strumentalizzazioni da parte dei più facinorosi, estremisti?
- Io credo piuttosto che Ferro e chi è con lui abbia fatto accordi con il Governo e che questa sia solo una scusa per defilarsi elegantemente.
Voi continuerete a manifestare e ci sarete al probabile sit-in di Roma di mercoledì 18 dicembre prossimo?
- Assolutamente sì e come noi c’è molta gente, gente normale che vuole fare questo. Perché c’è tanta gente disperata, che non riesce a mettere insieme pranzo con la cena, e non si sente rappresentata, protetta da questo attuale Governo. Governo che è due volte delegittimato: da se stesso, visto la decisione presa circa la non validità della legge elettorale e perché nessuno di coloro che ora è al Governo è stato votato dal popolo italiano. Non è stato votato Letta e non è stato votato il Nuovo Centro Destra di Alfano. A governare ora l’Italia c’è qualcuno che l’Italia non ha scelto democraticamente nelle ultime elezioni. Sono al Governo, ma nessuno di loro ha il mandato del popolo per esserci.
Quale è il vostro obiettivo?
- Il nostro obiettivo è quello della gente normale, come lo siamo noi. Tenere in piazza la nostra “rabbia”, la nostra “delusione” fino a quando le Camere non verranno sciolte. Noi ci saremo, insieme al popolo, perché anche noi facciamo parte del popolo italiano. Toglieremo i nostri simboli e non faremo gesti estremi.
Ma siete così sicuri che il popolo vi voglia? Casa Pound è cosa scomoda per molti, non siete – come di dice – così “presentabili”…
- La gente non si vuole accompagnare a noi perché non ne ha il coraggio. Se ci si ascolta si capisce che diciamo ciò che molti dicono. Solo che noi ci chiamiamo Casa Pound. Non siamo i soli, sono diverse le nazioni in Europa in cui sta montando questo spirito nazionalista, di rispetto delle proprio origini. La Francia, la Grecia, la Spagna, alcuni nazioni del Nord. Non è portare avanti ideologie di destra, ma voler vedere riconosciuti il proprio status di nazione che questa Europa burocrate sta sempre più cancellando. Non vogliamo venga dispersa la nostra identità con il solo intento di dare profitto alle Banche.
Siete quindi totalmente ostici all’Europa?
- Bisogna rivedere Maastricht e gli altri trattati che sono stati firmati a discapito delle nostre nazioni. Rivedere l’Euro, avere la forza di dire che l’Euro non può essere gestito in queste condizioni. Non possiamo pagare noi i debiti fatti dalle Banche. Voglio vedere se dicessimo che l’Italia vuole uscire dall’Euro, Possiamo fare la voce forte, perché l’Europa non se lo può permettere. Non l’ha permesso alla Grecia, figuriamoci all’Italia. Dobbiamo intendere l’Europa come una salvaguardia dei popoli, non come realtà burocratica e tecnocrate che ha l’unico intento di distruggere le singole nazioni
Vogliono distruggere l’Italia?
- L’Italia dà fastidio. I Francesi, i Tedeschi, i grandi gruppi europei non tollerano che l’Italia sia una delle potenze industriali del mondo. La stanno smantellando poco alla volta, svendendo ogni cosa agli altri Paesi. La Francia si è impadronita delle migliori industri alimentari, del lusso. Letta è andato in Europa con il suo bel patto di stabilità e poi è tornato indietro con l’Ansaldo Breda ai Francesi. L’Italia deve essere “pizza, mozzarella e mandolino”. Stanno facendo fuori tutto Finmeccanica, Eni, le municipalizzate, tutti i pezzi forti della nostra economia. Sono tutti “possedimenti” del popolo italiano che vengono svenduti ad altri. I politici che abbiamo avuto finora si sono sottomessi a questa volontà. Ci sono sempre persone disposte a comprare e persone disposte a vendersi. L’intento è renderci ai minimi termini. NNon dobbiamo rappresentare alcuna concorrenza.
Avete le idee chiare. E’ vostra intenzione presentarvi alle prossime elezioni, quando saranno o vicino o lontano? Siete pronti?
- Certo. Ci stiamo organizzando per presentarci come una vera e propria nuova proposta politica. Ci candideremo con una formula più digeribile per tutti. Ci stiamo dando una dimensione più elettorale proprio dal punto di vista della comunicazione.
Vi apparenterete con qualcuno, penso a un M5S che è fortemente ostico a questo Governo? O con un Berlusconi?
- No. Non è nostra intenzione. Noi vogliamo essere conosciuti per i nostri intenti, per i nostri obiettivi. Vogliamo raccogliere il nostro consenso. Non ci riconosciamo con i modi di Grillo. Anzi ci candidiamo a prendere il loro scontento. Noi conosciamo chi porteremo in parlamento. E’ lui il primo a non conoscere i suoi, figuriamoci i loro elettori. In passato abbiamo sostenuto certe idee di Berlusconi, ora non potremmo sostenerlo più. In passato alcune sue decisioni personali hanno anche coinciso con quelli nazionali. Ora non più. Lui è quello che comunque ha sostenuto il governo di Monti, di Letta…
E Renzi?
- Da lui non ho mai sentito una parola di discontinuità. Non ha mai descritto un modo per uscire dalla crisi. Aria fritta. Per me lui e gli altri sono solo curatori fallimentari di una nazione che sta fallendo, morendo. Lui e Letta hanno siglato un patto e stanno solo aspettando di passarsi la staffetta. Sono certo ci sia un accordo fra loro. E’ l’unica cosa che li può tenere in vita. Senza questo si spaccherebbero prima delle elezioni e perderebbero ogni consenso.
Voi avete sempre avuto particolarmente a cuore il caso dei Marò… se non dovessimo riuscire a riportarli a casa?
- La vicenda dei due Marò è una delle pagine più brutte e vergognose della storia italiana. E non è solo il popolo a essere molto inquieto su questa vicenda, ma anche il comparto militare. Se dovessimo perderli, ce ne sarebbe un’altra di bandiera che andrei a prendere: quella indiana! Ciò che è accaduto è stato un vero e proprio atto di guerra che qualsiasi altro Paese al mondo avrebbe risolto sin da subito. Noi abbiamo dato la possibilità a un altro Paese di umiliarci, di renderci ridicoli davanti agli occhi di tutto il mondo. E dal Mondo siamo stati abbandonati. Anche da quelle nazioni – USA e NATO in testa – per cui noi abbiamo mandato a morire i nostri uomini in guerre non nostre. Dietro al caso dei Marò ci sono interessi economici che non sono solo legati alla questione degli elicotteri Agusta, Ci sono aziende italiane, tra queste Della Valle, Brembo, che sono in India per sfruttare la loro manodopera a costi da schiavitù. La decisione del governo indiano è stata confutata dalle analisi tecniche che ha fatto anche mio padre (Luigi Di Stefano, ndr), già impegnato in passato come perito per il caso di Ustica. Le stesse che poi Staffan de Mistura ha presentato all’India. Ma visto l’incapacità del ruolo c’è stato ben poco da fare.
A proposito di schiavitù, qual è il vostro parere sulla questione “immigrazione”?
- L’immigrazione è un altro incredibile problema che attanaglia l’Italia ed è dipeso da questo liberismo economico estremizzato. per essere concorrenziali ad altre Aziende estere, quelle italiane hanno bisogno di avere veri e propri schiavi con paghe da fame. Paghe per cui nessun italiano sarebbe disposto a lavorare. Se si volesse veramente aiutare queste persone, perché nessuno le aiuta con una politica di sviluppo economico all’interno dei loro Paesi, lasciandoli alla mercé dei loro dittatori? Probabilmente perché fa comodo. Lo sa a chi fanno comodo?
Ti ascolto…
- Alla Sinistra con i sui centri sociali, a Confindustria e alla Caritas. Alla Sinistra per ottenere voti e fare, tramite i centri sociali, proseliti e militanza; a Confindutria per avere lavoro a costo pari quasi a zero; alla Caritas per giustificare la loro esistenza, visto che per ogni assistito ricevono soldi.
Se dovessi spiegare la differenza tra voi e i Centri Sociali?
Casa Pound lavora per il popolo italiano, i Centri Sociali per loro stessi.
Fonte articolo http://www.italiapost.
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