martedì 15 luglio 2014

A tu per tu con la Storia: intervista a Stelvio Dal Piaz




L'entusiasmo della gioventù nei ricordi di un soldato che ha vissuto in prima persona l'esperienza di Salò

Nel corso delle celebrazioni per il 70esimo anniversario dalla costituzione del Servizio Ausiliario Femminile abbiamo incontrato, tra gli altri, Stelvio Dal Piaz, che la Storia l'ha vissuta in prima persona nelle Fiamme Bianche della Repubblica di Salò e che oggi è tra i fondatori della Fondazione Rsi. Ha più di 80 anni, Stelvio, e nel corso dell'intervista che proponiamo ai nostri lettori anche in video, nella relativa sezione del nostro portale, ci racconta quei giorni di settanta anni fa. Lo ha raggiunto alla Piccola Caprera la nostra Mayla Peretti, ed ecco la rara intervista in cui ci racconta quel pezzo di storia vissuta con l'entusiasmo della gioventù.
Un unico grande amore nella sua vita: Alda. Com'è stata la vita al fianco di un soldato?
Meravigliosa. Irripetibile. Quelle come Alda sono donne irripetibili, hanno avuto il privilegio di vivere in un periodo particolare. Noi tutti, in fondo, siamo il prodotto di un'epoca, di un clima, di un contesto, di un tipo di educazione, di scuola, allevati con il senso del dovere e dell'amore per la Patria. A questo non abbiamo mai rinunciato.
Come si colloca l'esperienza del S.A.F. rispetto al femminismo?
Questo termine le Ausiliarie lo rifiutano perché lo considerano una negatività. Loro sono donne, anche con una divisa indosso e con un regolamento che definirei claustrale, come imponeva il loro comandante. Loro non hanno rinunciato ad essere donne. La donna regge l'unità della famiglia, tutto ruota intorno a lei. Il femminismo ha esaltato il sesso, la femminilità esalta l'amore. Sono due cose completamente diverse: nell'amore c'è tutto, anche il sesso, ne è una componente. Il risultato sono i figli, che sono un atto d'amore e come tali vanno concepiti e voluti e la donna ha la fortuna di conoscere i figli nove mesi prima dell'uomo.
Cosa rappresentano, per voi, giornate come questa di oggi?
Ci sentiamo ancora parte di questo mondo, non ci sentiamo in pensione né in congedo. Finché Dio ce lo permetterà la nostra partecipazione ci sarà per la continuità ideale. Molti di noi appartengono ai reparti che non sono mai stati messi in congedo. Io ho terminato il mio servizio in Rsi nelle Brigate Nere, il mio Comando Generale non mi ha mai congedato, sono ancora un allievo squadrista di Brigata Nera. Le Fiamme Bianche e le Ausiliarie sono il prodotto dell'Opera Balilla, della GIL, sono state legittimate nella Rsi, a cui ci presentammo come volontari. Ci fu una presa d'atto del Comandante Ricci che prese coscienza del fatto che bisognava regolarizzare tutta questa gente che si era presentata in caserma e che "abusivamente" aveva indossato la divisa. Siamo nati così. Il Comandante Ricci comunicò che ormai eravamo in migliaia tra donne e ragazzi e che dovevamo essere regolarizzati. Anche perché provavano a rimandarci a casa ma noi puntualmente ci ripresentavamo in altri reparti. Eravamo un movimento non più contenibile, dunque bisognava regolarizzarci anche per una questione di tutela nei nostri confronti qualora fossimo stati presi prigionieri, avremmo potuto essere considerati franchi tiratori. Era dunque necessario che fossimo inquadrati nelle Forze Armate della Rsi.  Così il Duce, che ci voleva bene, si è preoccupato di proteggere questi ragazzi e queste donne. Noi abbiamo proseguito naturalmente quello stile di vita, voi giovani di oggi, invece, siete un miracolo, perché siete nati dopo a avvicinandovi a noi avete visto con i vostri occhi che la vostra vita non  diventa più semplice ma si complica. E però la vita combattuta è la vita che fortifica e rende protagonisti. Quando la guerra volgeva al termine, a marzo del '45, ci fu l'ordine dello Stato Maggiore dell'Esercito che veniva da Graziani di rinforzare la Divisione Italia. L'organico fu preso dalle Brigate Nere. Quindi parte delle Brigate Nere hanno terminato la guerra con l'uniforme della Divisione Italia. La Rsi è un mosaico immenso che ancora stiamo ricostruendo. Quando Graziani firmò la resa per tutte le Forze Armate citò espressamente le Brigate Nere e il S.A.F..
Rifarebbe oggi tutto quello che ha fatto?
Indubbiamente. Il mio patrimonio come persona viene da quell'esperienza. Ho vissuto al fianco di un'ausiliaria e anche confrontarmi con lei è stato bellissimo. Un collega mi disse: 'Le coppie come voi sono scritte in cielo'. Ed è vero. 

Art di Emma Moriconi e Mayla Peretti.
Fonte http://www.ilgiornaleditalia.org 

 

Nessun commento:

Posta un commento

Commenti dai camerati.