venerdì 11 luglio 2014

Predappio, i manifesti e lo stemma del Fascio


Alla festa locale riappare il littorio, il sindaco: “Una svista, può capitare

Una festa locale a Predappio si trasforma in un’occasione per fare polemica. Al centro del dibattito alcuni manifesti, locandine, cartelloni e volantini con su stampato lo stemma comunale. Il fatto è che, forse per errore (ma chi può dirlo?), al posto del grappolo d’uva è apparso un bel fascio littorio. Insomma lo stemma che rappresentò la città a partire dal 1927, quando un decreto regio autorizzò il Comune di Predappio ad applicare il simbolo vicino alle rocche di Predappio e di Fiumana.
Figurarsi se una cosa del genere sarebbe passata inosservata. Immediatamente si è gridato allo scandalo e si è cercato di coprire il fascio con un adesivo fresco fresco di stampa recante appunto il grappolo d’uva. La festa in oggetto, quella dedicata a San Camillo, tra l’altro, era ospitata da una struttura di chiara fattura fascista, oggi sede di una casa di cura. Il Primo Cittadino Pd Frassineti, in realtà, non si è allarmato più di tanto: del resto è diventato famoso proprio perché è stato il primo sindaco di Predappio a dare un senso storico alla città che amministra ormai al suo secondo mandato, patrocinando recentemente una mostra dedicata agli anni giovanili del Duce presso la Casa Natale di Dovia e parlando di un progetto per il restauro della struttura che ospitava il Fascio locale, in pieno centro: l’intenzione è quella di farne un museo sul fascismo. Alla “svista” del manifesto ha risposto con una battuta: “Capita spesso anche ai più esperti”. Si, perché anche qualche anno fa la Regione fece lo stesso errore, mettendo lo stemma con il fascio in una relazione tecnica relativa a Predappio. Come accadde pure lo scorso anno, su un cartellone con gli stemmi di tutti i Comuni del territorio. “Non l’hanno fatto apposta, è una distrazione, niente più – ha continuato il sindaco -  Anche perché tra le immagini su internet il logo col fascio è il secondo ed è anche più colorato”. Forse, è anche storicamente molto interessante, verrebbe da aggiungere.
“Ringraziamo le persone attente che ci segnalano questi errori – ha poi detto Frassineti - spero però che lo facciano con un sorriso e che nessuno polemizzi”. Ma, si sa, le polemiche, quando c’è di mezzo Mussolini, è impossibile frenarle. Resta il fatto che lo stemma del Comune di Predappio, recante l’uva che riporta la mente all’ottimo sangiovese, è certamente altamente simbolico. Ma anche quello precedente, recante il fascio littorio, non era niente male: di sicuro, anche quello, è parte della storia di Predappio. 
 
Art di Emma Moriconi.
 
 
 

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