martedì 8 luglio 2014

Noi tutti che ci crediamo e siamo nel mondo della cultura, abbiamo un debito con i nostri Caduti e i nostri Reduci, un debito d'onore.Credo sia ora di saldarlo sistemando la Storia.


Centro Documentazione Rsi     
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Art di Barbara Spadini.
 
Molto si è scritto riguardo la Repubblica Sociale Italiana e molto si sta scrivendo e facendo, in una corsa contro il tempo, là dove gli ultimi grandi Reduci con una forza fisica e spirituale miracolosa, stanno promuovendo la loro presenza ovunque possibile per fare memoria e testimonianza.
Dagli anni '80, a seguito di una vulgata prepotente, che stava spingendo oltre le proprie insinuanti e becere bufale e bugie riguardo la veiridicità dei fatti occorsi, molti Reduci cominciarono a scrivere i loro memoriali.
Nel mentre, da allora ad oggi, molti storici - soprattutto in ambito locale- hanno inziato un'opera egregia di recupero di fonti e documenti, producendo libri di grande spessore e di tutto rispetto, pagando - chi più chi meno- la loro esposizione con prezzi anche pesanti. Non ne faccio i nomi, i libri sono alla portata e sotto gli occhi di chi anche in rete vuole rimanere informato sulle ultime novità e sa dove mettere l'occhio nel maremagnum del mondo virtuale.
Tuttavia ora, proprio in questi momenti di grave crisi culturale e valoriale, indotta da chi ci vorrebbe piegati e storditi, per creare la più spaventosa voragine intellettuale e spirituale di tutti i tempi, atta al tentativo di obliare, cancellare, resettare e inibire ricerche, azioni culturali libere, motivzioni spirituali e ideali, ecc. sarebbe necessario fare SINTESI poichè, da "Gli ultimi in grigioverde" di Pisanò, nulla di sistematico è ad oggi apparso, ad integrazione necessaria.
Molti gruppi, movimenti, enti, fondazioni, istituti tutelano le Memorie in modo egregio e serio, mentre ve ne sono altri che- pur fregiandosi di serietà- compiono il lavoro contrario ( e anche qui non faccio nomi, ma attenzione a verificare sempre DOVE e a chi si lasciano in custodia le memorie dei propri cari, dei propri parenti, ecc).
Capitoli a parte, le mine vaganti, me compresa, che continuano il loro lavoro in solitara tutela di un loro parente; stampando in proprio, parlando e scrivendo in proprio e mettendoci energie finchè possibile; gli studiosi indipendenti che continuano il loro certosino lavoro di raccolta documentaria; i guppi storici che si impegnano a verificare e cercare i nomi dei Caduti ancora da catalogare; i bravissimi ragazzi stretti attorno ai raggruppamenti e comitati d'onore che tengono vive le memroie e continuano a proteggere lapidi, monumenti e cimiteri.
Tuttavia, la sintesi, appare necessaria, considerando anche l'alto numero di tesi di laurea che si aggiungono come tasselli importanti nelle trame della ricerca storica.
Un invito, il mio, agli storici: lavorate insieme!
E' tempo di unione d'intenti e di lavoro super personam e oltre gli individualismi che di cameratesco non hanno nulla.
La mia disponibilità a partecipare e collaborare è sempre aperta, con i mezzi di cui dispongo : credo che molte menti in sintonia possano agire come panzer là dove una voce sola nulla può.
Per questo sono necessari convegni, conferenze e atti scritti a più voci e più mani per scardinare i settant'anni di pessimo servizio alla verità che gli storici di maggiornaza hanno svolto.
Mi scuso per la lungaggine e per questo appello che, tuttavia, spero serva per stimolare le menti e gli spiriti eccezionali che dovrebbero servire la Repubblica Sociale Italiana così come la RSI ha servito la Patria a suo tempo.
Noi tutti che ci crediamo e siamo nel mondo della cultura, abbiamo un debito con i nostri Caduti e i nostri Reduci, un debito d'onore.Credo sia ora di saldarlo sistemando la Storia.
 
 
 
 
 
 

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