martedì 3 dicembre 2013

9 DICEMBRE: GLI AUTOTRASPORTATORI SI FERMERANNO IN MASSA.

Fonte basta casta
http://bastacasta.altervista.org/p7166/
9 DICEMBRE: GLI AUTOTRASPORTATORI SI FERMERANNO IN MASSA, AL CONTRARIO DELLE DICHIARAZIONI DEI LORO SINDACATI DI REGIME, NON PIU’ IN GRADO DI RAPPRESENTARE LE LORO SACROSANTE ISTANZE.
GIRANDOLA DI DICHIARAZIONI IN QUESTI GIORNI NEL MONDO DELL’AUTORASPORTO: IN SINTESI LE ASSOCIAZIONI STORICHE, ASSERVITE E ALIMENTATE DAL PALAZZO, SONO CONTRARIE AL BLOCCO DEI TRASPORTI PER IL 9 DICEMBRE. SICURAMENTE MOLTI LORO ASSOCIATI EFFETTUERANNO UGUALMENTE IL FERMO DELLE MACCHINE ED IL PROBABILE BLOCCO DELLE STRADE, COSI’ COME FARANNO TUTTI GLI ASSOCIATI ALLE ASSOCIAZIONI “AUTONOME” NON ASSERVITE A CONFINDUSTRIA

Quando i rappresentanti non rappresentano i rappresentati

Surreale è ciò che sta succedendo in queste ore. Da una parte “fermi” minacciati, proclamati e poi revocati a seguito di incontri ministeriali e protocolli di intesa siglati, dall’altra la quotidianità di chi le scelte e le decisioni di quei protocolli di intesa le vive in prima persona ed in funzione di quelle scelte e decisioni riesce o meno a tenere viva la propria azienda e a mantenere la propria famiglia.
E’ chiaro che ognuno debba svolgere il proprio lavoro e nessuno osa mettere in dubbio il fatto che le associazioni in sede ministeriale impieghino ogni stilla di energia possibile per ottenere il massimo per le aziende che rappresentano, tuttavia è del tutto evidente che probabilmente mai come in questo momento chi rappresenta gli autotrasportatori in sede istituzionale è stato così distante dagli autotrasportatori stessi.
Viviamo, fortunatamente, un momento storico nel quale, grazie alla tecnologia, è molto semplice percepire l’umore “del popolo” e noi, all’interno della nostra piccola (ma sufficientemente grande per costituire un campione attendibile) schiera di amici, lettori, seguaci percepiamo uno stato di insoddisfazione globale. Possibile che le associazioni non lo percepiscano?
Dal 9 dicembre alcune associazioni dell’autotrasporto chiederanno alle proprie aziende di fermarsi per una settimana, altre non lo faranno ma è molto probabile che mai questa volta i rappresentati non seguiranno i propri rappresentanti.
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Il protocollo di intesa siglato da Unatras e Anita con Girlanda

L’associazione CNA-Fita ha pubblicato sul proprio sito web il documento integrale del protocollo di intesa siglato presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti da Rocco Girlanda da una parte ed Unatras e Anita dall’altra. Il protocollo che, quando approvato dagli Organismi dirigenti di Unatrs ed Anita, sancirà ufficialmente la revoca del fermo dei servizi di autotrasporto del prossimo 9 dicembre.
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Salvatore Bella (AITRAS): Revocare il fermo? Non se ne parla neppure.

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato del presidente dell’associazione sicliana AITRAS, Salvatore Bella, nel quale si evidenzia come l’associazione non abbia alcuna intenzione di revocare il fermo dei servizi di autotrasporto dalla mezzanotte di domenica 8 dicembre 2013. Al contrario, dichiara Bella, continuano ad arrivare adesioni alla protesta. Si sono aggiunte infatti altre associazioni dell’autotrasporto siciliano quali Assiotrat e Assotrasport che si aggiungono a Movimento Autonomo Autotrasportatori e Azione nel Trasporto Italiano.
Qui di seguito il testo integrale del comunicato.
Continuiamo a registrare adesioni per la protesta dell’8 dicembre e di scongiurare il fermo non se ne parla neppure. Si uniscono all’Aitras altre due associazioni presenti nella Consulta regionale per l’Autotrasporto, Assiotrat e Assotrasport, che si aggiungono alle sigle di autotrasporto che hanno già aderito: Movimento Autonomo Autotrasportatori, Azione nel trasporto italiano. Il nostro obiettivo è di far dissociare dalle associazioni “tradizionali” il maggior numero di imprese, spiegando, a chi non lo avesse già capito, che è proprio la politica di costoro che rappresentano da decenni la categoria che ha portato l’intero comparto al collasso, causando la chiusura di migliaia di imprese; una politica distante dai veri bisogni degli autotrasportatori, ma vicina alle lobby politiche e finanziarie che foraggiano. Agli autotrasportatori italiani rivolgo una domanda: come può un sindacalista rappresentare le problematiche del settore barattando la revoca di un fermo (con quali associati????) con fondi destinati al rimborso sui pedaggi autostradali e ai corsi di formazione, tralasciando i veri problemi degli autotrasportatori? E’ arrivata l’ora di dimostrare chi ha i numeri: se è vero, come dicono, che Unatras e Anita rappresentano il 90% dell’autotrasporto italiano, il misero 10% che rimane (e, sempre a loro dire, concentrato in Sicilia) non sarà in grado di fare percepire il fermo. Vedremo. Il nostro fermo sarà pacifico e democratico, nel rispetto della legge e dei codici che regolamentano gli scioperi. Non abbiamo i media dalla nostra parte, corrotti dalla casta delle associazioni nazionali, ma c’è il web e il tam tam della nostra gente su strade e autostrade, che sensibilizzeranno tutti gli autotrasportatori italiani a scendere in strada  perché l’autotrasporto italiano non può più continuare in queste condizioni. Chi ci ha finora rappresentato deve andarsene a casa.

 

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