Pubblichiamo, con estremo piacere, un breve resoconto dell’evento tenutosi a Rieti il primo Dicembre organizzato dal Raggruppamento Combattenti e Reduci R.S.I. – Continuità Ideale Delegazione del Lazio - Gruppo Romano “Franco Aschieri”.
Domenica 1 dicembre si è svolto a Rieti un nuovo incontro del Raggruppamento RSI delegazione Lazio “Franco Aschieri” alla presenza del Combattente Dante Fiammeri e dell’Ausiliaria Gina Romeo. L’evento, organizzato grazie alla collaborazione del Gruppo Reatino con la Comunità militante di Raido, quella del Fascio Etrusco, la Comunità militante di Azionepuntozero, Casa d’Italia Colleverde e Socialismo Nazionale ha visto la presenza di molte persone, in gran parte giovani e giovanissimi, provenienti da tutto il territorio laziale. Dopo i saluti e i ringraziamenti di apertura, la parola è passata al delegato del Raggruppamento che ne ha efficacemente illustrato l’attività e lo scopo, spiegando come la memoria ma soprattutto la trasmissione dell’immenso bagaglio culturale e valoriale della RSI sia oggi più che mai un dovere ed un onore imprescindibile. La vicinanza e le possibilità di incontro con i combattenti diventa in quest’ottica strumento fondamentale per chi si prefigge di raccoglierne il testimone, tentando di incarnare quello spirito che costituisce la nostra più grande eredità. In ciò sta l’importanza di simili appuntamenti che rendono vivo il rapporto con i Combattenti e permettono di far sentire loro una solida vicinanza, aiutando a individuare anche particolari esigenze di ordine prettamente pratico materiale, ma che fungano da occasione per trascorrere del tempo prezioso in compagnia del loro esempio. L’intervento del Dott. Pietro Cappellari, profondo conoscitore delle vicende storiografiche della RSI qual è, si è incentrato sulle motivazioni dell’importanza della ricerca storica, seppur avversata da un sistema culturalmente nemico e ostile, che ha costruito le sue fondamenta sulla codardia e la mistificazione dei fatti. Conoscenza e volontà rappresentano dunque strumenti essenziali per la lotta politica quotidiana, perché aiutano a mantenere viva quella tensione interiore che inevitabilmente scaturisce quando si ha la consapevolezza che la vittoria non sarà mai importante quanto la qualità della lotta. Sotto questa prospettiva Pietro ha continuato il suo intervento illustrando la propria ricerca nel territorio reatino raccontandone alcuni degli esempi più rilevanti. È a questo punto che la parola è passata a Dante Fiammeri, combattente del Battaglione Tagliamento, che con il suo spirito e la sua vitalità ha offerto alla platea magnifiche parole. Senza falsa modestia e con mirabile lucidità egli si è rivolto ai numerosi giovani presenti nella sala precisando come la sua scelta di combattente sia stata del tutto naturale in quanto guidata dall’esempio che alcuni grandi uomini hanno voluto donare alla sua generazione. È nella liquidità dell’odierno sistema valoriale, nello sfaldamento della famiglia, nella nientità del termine patria cui oggi assistiamo, che egli individua il gesto eroico di chi va contro corrente, onorando così i presenti comunque ben consci che ricevono tale consegna da chi, seppur con naturalezza, ha scavato un profondo solco tra l’infamia del tradimento e la via dell’onore, riscattando il nostro popolo di fronte alla storia.
Nessuno avrebbe mai interrotto tale momento se non che l’ingresso in sala dell’Ausiliaria Gina Romeo viene spontaneamente accolto con un applauso esploso da parte di tutti i presenti. Poche semplici parole vengono proferite di fronte a chi la ringrazia per la sua presenza: “ho fatto solo il mio dovere”. L’umiltà priva di ogni interesse e presunzione che lascia col fiato sospeso e un pizzico di soggezione, un solo stato d’animo in un istante travolge i tutti cuori e li lancia in una corsa sfrenata scandita dal ritmo di quella breve frase, pronunciata, con alle spalle una storia che canta più forte di qualsiasi esercizio retorico. Nell’antica Sparta, durante la formazione dei giovani, prioritario era considerato l’apprendimento di alcune virtù civiche, tra cui quella di esprimersi laconicamente, cioè in modo breve e conciso, anche in questo senso le statuarie parole dell’Ausiliaria Romeo, risuonano come un insegnamento, in un mondo dove si parla, anzi si grida sempre, ma senza dire più nulla. Dopo le conclusioni la giornata ha trovato il suo degno epilogo nel pranzo che ha visto diverse generazioni seppur così distanti in termini anagrafici, estremamente affini nello spirito, unite da un comune sentire, vivo simbolo di quella continuità ideale di cui il Raggruppamento si prefigge lo scopo. I piaceri della tavola hanno accompagnato l’appagamento dello spirito tra le tavolate imbandite di goliardia e cameratismo, rifocillando l’animo dei partecipanti. Un nuovo magnifico ricordo si aggiunge all’attività del Raggruppamento, tramite di un messaggio eterno ed assoluto inciso per sempre nella storia dagli eroi della RSI.
Fonte http://www.azionetradizionale.com/2013/12/13/22332/
Domenica 1 dicembre si è svolto a Rieti un nuovo incontro del Raggruppamento RSI delegazione Lazio “Franco Aschieri” alla presenza del Combattente Dante Fiammeri e dell’Ausiliaria Gina Romeo. L’evento, organizzato grazie alla collaborazione del Gruppo Reatino con la Comunità militante di Raido, quella del Fascio Etrusco, la Comunità militante di Azionepuntozero, Casa d’Italia Colleverde e Socialismo Nazionale ha visto la presenza di molte persone, in gran parte giovani e giovanissimi, provenienti da tutto il territorio laziale. Dopo i saluti e i ringraziamenti di apertura, la parola è passata al delegato del Raggruppamento che ne ha efficacemente illustrato l’attività e lo scopo, spiegando come la memoria ma soprattutto la trasmissione dell’immenso bagaglio culturale e valoriale della RSI sia oggi più che mai un dovere ed un onore imprescindibile. La vicinanza e le possibilità di incontro con i combattenti diventa in quest’ottica strumento fondamentale per chi si prefigge di raccoglierne il testimone, tentando di incarnare quello spirito che costituisce la nostra più grande eredità. In ciò sta l’importanza di simili appuntamenti che rendono vivo il rapporto con i Combattenti e permettono di far sentire loro una solida vicinanza, aiutando a individuare anche particolari esigenze di ordine prettamente pratico materiale, ma che fungano da occasione per trascorrere del tempo prezioso in compagnia del loro esempio. L’intervento del Dott. Pietro Cappellari, profondo conoscitore delle vicende storiografiche della RSI qual è, si è incentrato sulle motivazioni dell’importanza della ricerca storica, seppur avversata da un sistema culturalmente nemico e ostile, che ha costruito le sue fondamenta sulla codardia e la mistificazione dei fatti. Conoscenza e volontà rappresentano dunque strumenti essenziali per la lotta politica quotidiana, perché aiutano a mantenere viva quella tensione interiore che inevitabilmente scaturisce quando si ha la consapevolezza che la vittoria non sarà mai importante quanto la qualità della lotta. Sotto questa prospettiva Pietro ha continuato il suo intervento illustrando la propria ricerca nel territorio reatino raccontandone alcuni degli esempi più rilevanti. È a questo punto che la parola è passata a Dante Fiammeri, combattente del Battaglione Tagliamento, che con il suo spirito e la sua vitalità ha offerto alla platea magnifiche parole. Senza falsa modestia e con mirabile lucidità egli si è rivolto ai numerosi giovani presenti nella sala precisando come la sua scelta di combattente sia stata del tutto naturale in quanto guidata dall’esempio che alcuni grandi uomini hanno voluto donare alla sua generazione. È nella liquidità dell’odierno sistema valoriale, nello sfaldamento della famiglia, nella nientità del termine patria cui oggi assistiamo, che egli individua il gesto eroico di chi va contro corrente, onorando così i presenti comunque ben consci che ricevono tale consegna da chi, seppur con naturalezza, ha scavato un profondo solco tra l’infamia del tradimento e la via dell’onore, riscattando il nostro popolo di fronte alla storia.
Nessuno avrebbe mai interrotto tale momento se non che l’ingresso in sala dell’Ausiliaria Gina Romeo viene spontaneamente accolto con un applauso esploso da parte di tutti i presenti. Poche semplici parole vengono proferite di fronte a chi la ringrazia per la sua presenza: “ho fatto solo il mio dovere”. L’umiltà priva di ogni interesse e presunzione che lascia col fiato sospeso e un pizzico di soggezione, un solo stato d’animo in un istante travolge i tutti cuori e li lancia in una corsa sfrenata scandita dal ritmo di quella breve frase, pronunciata, con alle spalle una storia che canta più forte di qualsiasi esercizio retorico. Nell’antica Sparta, durante la formazione dei giovani, prioritario era considerato l’apprendimento di alcune virtù civiche, tra cui quella di esprimersi laconicamente, cioè in modo breve e conciso, anche in questo senso le statuarie parole dell’Ausiliaria Romeo, risuonano come un insegnamento, in un mondo dove si parla, anzi si grida sempre, ma senza dire più nulla. Dopo le conclusioni la giornata ha trovato il suo degno epilogo nel pranzo che ha visto diverse generazioni seppur così distanti in termini anagrafici, estremamente affini nello spirito, unite da un comune sentire, vivo simbolo di quella continuità ideale di cui il Raggruppamento si prefigge lo scopo. I piaceri della tavola hanno accompagnato l’appagamento dello spirito tra le tavolate imbandite di goliardia e cameratismo, rifocillando l’animo dei partecipanti. Un nuovo magnifico ricordo si aggiunge all’attività del Raggruppamento, tramite di un messaggio eterno ed assoluto inciso per sempre nella storia dagli eroi della RSI.
Fonte http://www.azionetradizionale.com/2013/12/13/22332/
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