In una Pozzuoli a dir poco militarizzata e “tirata apparentemente a lucido” per l’arrivo del presidente Napolitano in visita ai nuovi laboratori Telethon dello stabilimento ex Olivetti, si sono svolti questa mattina diversi presidi di “benvenuto” che i cittadini flegrei hanno organizzato per manifestare pacificamente la propria rabbia nei confronti dello Stato.
Rabbia causata dalla disoccupazione che dilaga a fronte di tante troppe tasse da pagare, dalla scelleratezza del governo nazionale, dai tagli al settore pubblico e soprattutto per la tristemente nota “terra dei fuochi” rimpinzata di rifiuti tossici anche negli anni in cui “re Giorgio” era Ministro dell’Interno e decise, in combutta con gli amici di palazzo Chigi, di segretare le testimonianze del camorrista Schiavone.
Un silenzio connivente che è durato per 16 lunghi anni e che ha permesso a centinaia di campani di ammalarsi e morire di tumore per le sostanze tossiche rilasciate nell’acqua, nel terreno e nell’aria con cui quotidianamente veniamo a contatto.
Dunque in occasione della sua visita in terra flegrea, lui che avrebbe dovuto tutelarla in virtù delle sue origini partenopee ancor prima che per il suo ruolo istituzionale, una cinquantina di cittadini di Napoli e provincia, ed appartenenti a diverse realtà associative e politiche, hanno voluto presidiare sia l’entrata dell’ex Olivetti di via Campi Flegrei che dello stabilimento dell’aeronaturica in via San Gennaro ( Agnano ).La Polizia sequestra striscioni
Totalmente pacifici gli intenti dei manifestanti, giunti in zona in numero nettamente inferiore rispetto alle aspettative nate dal “tam tam” scatenatosi sui social network nei giorni scorsi, ma con grinta e voglia di urlare civilmente il proprio sdegno al “non-presidente” d’Italia. Assurdo ciò a cui si è assistito. In primis una esagerata militarizzazione stradale: esercito, vigili, polizia, carabinieri, finanza, nessuno mancava all’appello. Tra le riflessioni condivise in mattinata, spicca il significativo dato di fatto che se per scortare ed accompagnare un singolo uomo si sono mobilitate tutte queste forze dell’ordine, immaginate come sia stato possibile che decine e decine di criminali arrivassero in Campania senza destare interesse alcuno.In secondo luogo a dir poco pretestuosi i ripetuti tentativi dei “servi dello stato” di sgomberare il marciapiede prima e di sequestrare gli striscioni poi. Molti sono stati i cartelli requisiti con forza dai militari ( una donna è stata coinvolta persino in una breve colluttazione, fortunatamente terminata bene ) poiché contenenti parole o frasi reputate “offensive” o “negativamente allusive” per il caro presidente a cui gli agenti sono tanto affezionati. Da lì poi, un cordone umano di poliziotti in assetto anti-sommossa hanno letteralmente recintato i manifestanti mentre l’auto contenente il Napolitano, sfrecciava via di corsa per sottrarsi ai cori indignati dei suoi
Napolitano scappa
A dir poco vergognoso il modo in cui il “non-presidente” è scappato via lasciandosi i manifestanti alle spalle. Manifestanti a cui oltre al diritto alla vita è stato violato anche quello della libertà di pensiero, da uomini in divisa che quegli stessi manifestanti avrebbero dovuto affiancarli piuttosto che reprimerli. Tristi invece i sorrisi e gli altezzosi sguardi dei “sudditi di corte” in auto blindate e pullman lussuosi accorsi all’evento Telethon, anch’essi in silente corteo a seguito del Capo dello Stato.
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