9 DICEMBRE: NON FATEVI INGANNARE DALLE BUFALE CHE DIFFONDE IL REGIME! CONCENTRATEVI SUL VOSTRO TERRITORIO, DIFFONDETE LE NOSTRE RAGIONI, REGALIAMO UN FUTURO AI NOSTRI FIGLI!
L’appello diffuso in rete è di Danilo Calvani, esponente dei Comitati Riuniti Agricoli, uno dei più attivi organizzatori della protesta nazionale che il 9 dicembre vedrà mobilitati associazioni e gruppi di cittadini italiani contro il governo della miseria.
“A tutti coloro che immancabilmente ci accuseranno di mettere in ginocchio il Paese – prosegue Calvani – noi rispondiamo così: se ancora non ve ne siete accorti , il paese è praticamente sdraiato a terra! Per operare il tumore, serve per forza un taglio chirurgico. W l’Italia e che Dio ci benedica".
Nel manifesto che invita a partecipare tutto il popolo italiano, si legge che "dal 9 dicembre a oltranza, i disoccupati, i precari, i pensionati, i lavoratori di ogni settore, gli studenti, le madri, i padri, i Veri Italiani", si fermeranno.
L'invito è "a cacciare i criminali che stanno al potere, riprendersi la sovranità popolare sancita dalla Costituzione" per combattere "la globalizzazione che ha sterminato il lavoro e i sacrifici di una vita" degli Italiani e contro l'euro e questo modello di Europa".
L'obiettivo dichiarato del "blocco" nazionale è "riappropriarsi della democrazia, difendere la dignità e il futuro di tutti", perché, dicono i tanti organizzatori, "non si tratta di una manifestazione come le altre" ma una ferma protesta ad oltranza contro coloro che "ci stanno portando alla fame, stanno distruggendo l'identità nazionale, stanno annientando l'avvenire di intere generazioni".
Per questo - dichiara il "Coordinamento" della protesta - "ribellarsi contro tali ingiustizie è un dovere di ognuno".
Il "Coordinamento" ha invitato di fare rifornimento di generi di prima necessità perché è previsto anche il blocco degli autotrasportatori, mobilitati nella protesta. Una protesta che proseguirà - ripete il Coordinamento - ad oltranza: "finché non li avremo cacciati tutti", grazie ad un'unità di popolo nella stessa battaglia.
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