“Altro che passo indietro, questi che dicono queste cose sono le sigle nazionali, iscritte a Confindustria che non avrebbero mai fatto lo sciopero contro Letta. Lo sciopero è confermato ed inizia alle 22 di giorno 8 dicembre (domenica, n.d.r.)”. Sono queste le parole di Mariano Ferro, leader dei “Forconi”, rilasciate in esclusiva per La Spia.
Alla domanda su quanto durerà la protesta, Ferro è deciso ed ha le idee chiare. ”Ci fermeremo solo quando questa classe politica se ne andrà in Tunisia. Non è una battuta, questa volta non esiste un tavolo di trattative. Se ne devono andare e soprattutto, chi ha già due legislature alle spalle, non deve farsi più vedere, s’à stari a casa. E’ il popolo che lo chiede”.
In questi giorni si sono susseguite diverse polemiche su presunte richieste di “governi militari”. Anche su ciò il leader dei Forconi è netto.
“Nessun colpo di Stato, noi chiediamo la democrazia, altro che Governo di Polizia, Alba Dorata, Br o Forza Nuova, noi siamo il popolo e rappresentiamo il popolo”.
Eppure Ferro ed i “Forconi” sono già riusciti in un “mezzo miracolo”. ”Siamo riusciti a mettere d’accordo il sindaco di Vittoria Pippo Nicosia e Ciccio Aiello, o addirittura Ciccio Aiello ed i rappresentanti del Mercato. Tutto pur di stare contro di noi. ”Noi, ora, siamo gli uni contro gli altri. Ma io voglio dire a chi dice che noi Forconi vogliamo ammazzare i produttori che sono dei criminali”. Per poi concludere: “Le contraddizioni stanno per scoppiare, noi siamo stanchi. Siamo arrabbiati e questa volta giorno nove – conclude Mariano Ferro – non ci fermeremo, protesteremo in tutta Italia”.
Ieri mattina, intanto, il comitato per l´Ordine e la Sicurezza pubblica si è riunitoper esaminare la situazione e dare corso alle precise direttive che il ministero dellInterno ha diramato. Come primo atto formale il Questore di Ragusa Giuseppe Gammino ha emanato un primo provvedimento di divieto generico ad effettuare manifestazioni di protesta in luoghi non preventivamente autorizzati.
“Ci sarà un presidio per ogni comune della Provincia di Ragusa – commenta Piero Bellaera -. Appena avremo la lista dei presidi autorizzati, la dirameremo”.
Alla domanda su quanto durerà la protesta, Ferro è deciso ed ha le idee chiare. ”Ci fermeremo solo quando questa classe politica se ne andrà in Tunisia. Non è una battuta, questa volta non esiste un tavolo di trattative. Se ne devono andare e soprattutto, chi ha già due legislature alle spalle, non deve farsi più vedere, s’à stari a casa. E’ il popolo che lo chiede”.
In questi giorni si sono susseguite diverse polemiche su presunte richieste di “governi militari”. Anche su ciò il leader dei Forconi è netto.
“Nessun colpo di Stato, noi chiediamo la democrazia, altro che Governo di Polizia, Alba Dorata, Br o Forza Nuova, noi siamo il popolo e rappresentiamo il popolo”.
Eppure Ferro ed i “Forconi” sono già riusciti in un “mezzo miracolo”. ”Siamo riusciti a mettere d’accordo il sindaco di Vittoria Pippo Nicosia e Ciccio Aiello, o addirittura Ciccio Aiello ed i rappresentanti del Mercato. Tutto pur di stare contro di noi. ”Noi, ora, siamo gli uni contro gli altri. Ma io voglio dire a chi dice che noi Forconi vogliamo ammazzare i produttori che sono dei criminali”. Per poi concludere: “Le contraddizioni stanno per scoppiare, noi siamo stanchi. Siamo arrabbiati e questa volta giorno nove – conclude Mariano Ferro – non ci fermeremo, protesteremo in tutta Italia”.
Ieri mattina, intanto, il comitato per l´Ordine e la Sicurezza pubblica si è riunitoper esaminare la situazione e dare corso alle precise direttive che il ministero dellInterno ha diramato. Come primo atto formale il Questore di Ragusa Giuseppe Gammino ha emanato un primo provvedimento di divieto generico ad effettuare manifestazioni di protesta in luoghi non preventivamente autorizzati.
“Ci sarà un presidio per ogni comune della Provincia di Ragusa – commenta Piero Bellaera -. Appena avremo la lista dei presidi autorizzati, la dirameremo”.
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