strage di Porzus Toffanin, Pertini lo grazio' ma la procura non voleva MILANO - "Perche' Sandro Pertini appena eletto presidente della Repubblica grazio' Mario Toffanin, combattente partigiano, ma dalla condotta morale pessima, in quanto condannato per rapine, estorsioni, omicidi furti? Perche' questo atto di clemenza immeritato?". Sfiora anche l'insospettabile Pertini, scomparso nel '90, la velenosa coda polemica sul massacro di Porzus riportato alla ribalta dal film di Renzo Martinelli. A porre questi interrogativi e' L'Espresso, che nel numero in edicola affronta il caso Toffanin con un articolo dal titolo significativo: "Troppa grazia, san Pertini". Mario Toffanin, noto "Giacca", oggi 85enne abitante a Capodistria, nella malga friulana Porzus con i suoi partigiani comunisti massacro', nel febbraio 1945, 23 combattenti per la liberta', ma cattolici, monarchici, militari, del partito d'Azione. Fra essi, Francesco De Gregori, zio e omonimo del cantautore e Guido Pasolini, fratello minore di Pier Paolo. Toffanin, intervistato questa estate dal Corriere, ha ribadito che rifarebbe cio' che ha fatto anche se per quel massacro si becco' l'ergastolo (1954), pena amnistiata il 15 maggio 1973. Dieci giorni dopo pero' - ricorda L'Espresso - la Procura di Trieste stabiliva che Toffanin (fuggito in Cecoslovacchia e Jugoslavia) doveva scontare 30 anni di galera in base a quattro sentenze emesse dalle corti di Assise di Trieste e Udine, per le quali nel 1965 invoco' la grazia. I reati erano odiosi (furto, rapine estorsioni, omicidi, anche ai danni di una compagna di lotta) commessi tra il '40 e il '46. "Nessuna delle sentenze di condanna per questi fatti - e' scritto nella scheda del ministero di Grazia e giustizia conservato nell'archivio storico - indica come causale motivi politici o di lotta partigiana, nessuna delle persone offese o dei parenti delle vittime ha concesso il perdono". I carabinieri e la procura di Trieste erano contrari a ogni provvedimento di clemenza. Era il 1971. Nel 1978 Pertini appena eletto, a fine luglio, firma la grazia. Perche'? si chiede L'Espresso: fu un gesto autonomo o su sollecitazione del Pci, grande elettore del presidente? O della vicina Jugoslavia, con i partigiani della quale Toffanin era stato sempre in collegamento? Un mistero.
Fonte art. http://archiviostorico.corriere.it
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