Brescia. La lapide qui visibile documenta uno dei falsi più clamorosi cui è ricorsa nel dopoguerra la propaganda antifascista. Nella lapide, infatti, si legge quanto segue:”Alla libertà offrendo il proprio martirio Franco Passerella partì da questa casa il 19 giugno 1944. La ferocia fascista lo colse”.
In realtà Franco Passerella non fu ucciso dai fascisti ma dai partigiani di una ...banda operante in Val Canonica il 25 giugno 1944: i partigiani, avendolo scambiato per un tedesco data la sua statura e i capelli biondi, lo martirizzarono per tre giorni e lo finirono con un colpo di rivoltella. Pubblichiamo in questo capitolo una schiacciante documentazione (pag. 997 II° Vol.) che comprova la menzogna di cui si sono resi complici gli antifascisti bresciani i quali, pur essendo al corrente di come si svolsero i fatti, sono giunti ad autorizzare l’istituzione di un “premio Franco Passerella – fedeltà alla resistenza”.
Tratto da "Storia della guerra civile in Italia 1943-1945" di Giorgio Pisanò.
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Fonte art. tratto dal gruppo facebook
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