sabato 25 gennaio 2014

IL DISCREDITO DEI POLITICI NON HA MAI RAGGIUNTO LA SOGLIA ATTUALE.

IL DISCREDITO DEI POLITICI NON HA MAI RAGGIUNTO LA SOGLIA ATTUALE
SENZA INDIRIZZO, SENZA PROGETTI NON SI VA DA NESSUNA PARTE E SOPRATTUTTO NON CI PUO’ ESSERE ADESIONE DA PARTE DEI CITTADINI.



Mentre la ineguaglianza e la povertà si riducono a livello mondiale, guadagnano terreno in Italia.
Dalla fine della Seconda Guerra Mondiale e fino agli anni 1980, la creazione di ricchezza profittava all’insieme della collettività. Una perfetta idoneità tra prestazione economica e prestazione sociale. Dopo gli anni 1980, la remunerazione delle liquidità è molto più superiore alla remunerazione della produzione industriale ed economica. Così che quando le remunerazioni dei più “ricchi” aumentano sempre più , quelle “più basse” diminuiscono sempre di più facendo sì che i “pensionati” al minimo siano sempre più poveri ed i giovani non trovino impiego, divenendo le due categorie più toccate dalla “crisi” del sovra indebitamento. In questo modo la frattura sociale non può che aggravarsi ulteriormente.
L’attuale governo punta, per quanto concerne il rilancio dell’economia, alla “società mista” attraverso l’inserimento nella società italiana di immigrati provenienti da Paesi “poveri” e quindi una “massa di lavoratori” pronti ad accettare salari poco edificanti. Ma anche questa “politica economica”, prossima allo sfruttamento umano, fra non molto si rivelerà una “bomba” che scoppierà in mano a coloro che l’hanno introdotta nel sistema economico. Già oggi abbiamo quartieri interi di città occupati da etnie straniere al nostro Paese e alla nostra cultura, oltre che lingua, in cui gli italiani non hanno più posto ed anche in queste “popolazioni migranti” che si sono già installate nel nostro Paese ci sono coloro che cercando l’eldorado si trovano invece in una situazione di povertà massima, senza lavoro e senza alloggio relegandoli così alla “schiavitù” , allo sfruttamento da parte della criminalità organizzata come dello immigrato che invece ”è arrivato”, due esempi: i “vu cumprà” e gli “spacciatori”, sfruttati dal mondo criminale e il “mondo cinese” e il “mondo pakistano”, individui che lavorano per anni gratuitamente (per pagare il “debito” dell’arrivo in Italia) creando profitto a coloro che li sfruttano. Collateralmente ci sono poi anche gli “italiani onesti e non razzisti” che sfruttano queste situazioni di povertà per arricchirsi attraverso la concessione di posti di lavoro mal retribuiti, alloggi insalubri affittati come appartamenti vivibili, ecc. . La legge “Bossi-Fini” , quel che se ne dica, se applicata correttamente poteva essere un ottimo strumento al fine di evitare questo “sfruttamento della povertà”. Invece ci si è limitati solamente a rilevarne gli aspetti repressivi. Non era quindi necessario abrogare il “reato” di immigrazione clandestina (unico Paese nel Mondo ad averlo fatto) ma era necessario rivedere la politica dell’immigrazione e integrazione migliorandola nella forma preventiva, attraverso la collaborazione economico coi Paesi d’origine dei migranti ed aggravandola nella forma repressiva nei confronti di coloro che “sfruttano” i migranti. Già ! Ma i nostri “politici” parlamentari appaiono più preoccupati a conquistare o mantenere il “potere” attraverso la “guerra” fra immigrati e indigeni , una guerra fra poveri, che a costruire un progetto di società e prendere dei rischi di “impopolarità”Oggi siamo un Paese senza visione futura, senza progetto futuro e dei “politici” che mantengono un Paese in queste condizioni non possono sperare di avere il supporto e l’adesione dei cittadini al loro non-programma. Il discredito el “mondo politico” non è mai stato così grande come lo è oggi. Siamo entrati in una spirale che ci spinge sempre più verso il basso e sembra che il “mondo politico” governativo non voglia capire la gravità di questa situazione. Una situazione che è già esplosa a livello economico e , adesso, esploderà a livello culturale e religioso.
Ricostruire l’Italia vuol dire restaurare la politica e il sindacalismo, poiché è necessaria l’esistenza di questi due attori sociali per condurre la metamorfosi della nostra società. La collera, l’aggressività, la violenza sono capaci di distruggere, evidentemente, ma esse sono capaci di formidabili mobilizzazioni culturali e di costruzioni e se i politici non comprendono ciò, le forze cittadine si sostituiranno a loro in modo spontaneo perché l’espressione dei cittadini è , ora, una forma di terreno politico nuovo. Il “potere centrale” che era in una relazione psicologica di “dominante-dominato” scopre , brutalmente, che i cittadini vogliono essere rispettati e , per questo, si associano e si mobilizzano. Anche Papa Francesco l’ha compreso: “Io non sono superiore, io sono in mezzo”. Oggi siamo in una “società orizzontale” in cui il potere non è più superiore ma centrale, al cuore della società in cui il ruolo dell’élite non è più quello di “dominare” ma di “animare”.
La paura di cadere nella “povertà” investe quasi l’80% della popolazione italiana. Stiamo entrando nell’inquietudine e nella depressione collettiva, nutrita da due sentimenti: quello della classe media che teme di scendere nella povertà e quella della gioventù che non vede uno sbocco in Italia. Questi due “sentimenti” creano una grande inquietudine fino alla cattiva stima di se stessi. Per questo si rende necessario ritrovare delle “speranze alternative” di carattere positivo. I cittadini che si stanno costituendo in “comitati” rivendicano questo discorso, questo tipo di necessità e quindi sono necessari politici che li sappiano ascoltare e interpretare concretamente affinché la disperazione, la rivolta e la violenza si trasformino in speranza, in soluzioni. Certo è difficile ma non impossibile quando è il popolo, quando sono i cittadini una causa generale, quando difendono i loro interessi.

Dal camerata Marco Affatigato.


 

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