Il movimento di estrema destra ha chiesto che fosse rimosso il suo logo dal manifesto di una giornata di studi organizzata dall'Istituto storico della resistenza. Revocato l'invito a Saverio Ferrari dell'Osservatorio democratico sulle nuove destre" dopo gli attacchi di Mirko Ottaviani, coordinatore del gruppo della Romagna.
Fonte di Redazione Il Fatto Quotidiano | Faenza | 5 dicembre 2013
È stato raggiunto da velate minacce, ad opera di Forza Nuova, il sindaco di Faenza Giovanni Malpezzi. L’intimidazione è contenuta in un post pubblicato sulla bacheca del movimento di ultradestra di Faenza, in merito a un convegno organizzato dall’istituto storico della resistenza di Alfonsine (Ra). “Cuore nero. Espressioni e riferimenti di estrema destra nell’Italia del terzo millennio”, così è stata battezzata la giornata di studi, che si terrà venerdì 6 dicembre alla sala Fellini dalle ore 9.30. L’oggetto del dissenso dei neofascisti riguarda la prima versione del manifesto-invito all’iniziativa, sul quale campeggiavano una svastica, una croce celtica, un fascio littorio, il simbolo di Casa Pound, quello della greca Alba dorata e il logo di Forza Nuova.
“Invitiamo, per ora bonariamente, il primo cittadino faentino -si legge sul social network- a voler immediatamente disporre la cancellazione, dal programma diffuso, del logo di Forza Nuova che, accostato ad una svastica ed inserito in quel contesto, viene snaturato ed utilizzato per bassi scopi di propaganda politica. In caso contrario sporgeremo querela contro i responsabili per il delitto di diffamazione ed agiremo in sede civile per la tutela dell’immagine del Movimento contro gli organizzatori della manifestazione. In un momento di evidente espansione del Movimento -continua il post- si ricorre alla calunnia ledendo i nostri fondamentali diritti civili, e tentando di fomentare un clima di odio verso Forza Nuova ed i suoi militanti, costruendo tensioni sociali in modo artificiale e irresponsabile. Riteniamo plausibile che Forza Nuova sia vittima di questo attacco proprio a causa del boom di adesioni che il movimento sta ricevendo in questo momento da diversi settori della società civile, accreditandosi inoltre come movimento di riferimento per una grande protesta popolare prevista per i primi giorni di dicembre contro le banche, il Governo e l’ Ue.
Il riferimento finale è alla manifestazione “L’Italia si ferma” del 9 dicembre dietro la quale, come ha dimostrato l’osservatorio democratico sulle nuove destre, c’è Forza Nuova. A dare fastidio inoltre al gruppo di estrema destra era l’annuncio della partecipazione al convegno, tra gli altri, di Saverio Ferrari. Lo studioso, collaboratore tra gli altri del quotidiano “Liberazione”, dirige dal 1999 l’Osservatorio Democratico sulle nuove destre e da anni si occupa di ricerche storiche relative agli anni della “strategia della tensione”. Per Forza Nuova Romagna -come si legge in una nota del coordinatore regionale Mirko Ottaviani: “costui era negli anni settanta uno dei responsabili del servizio d’ordine dell’organizzazione Avanguardia operaia, da cui proprio in quel periodo, partirono le squadre che uccisero a sprangate il giovane missino Sergio Ramelli e che assaltarono il bar della piazza Porto di Classe a Milano dove, tra i numerosi feriti, due ragazzi di destra furono gravemente colpiti e rimasero in pericolo di vita parecchi giorni”. E ancora si legge, all’indirizzo del municipio faentino: “Ospitando simile individuo, il Comune sputa sulle vittime di quelle violenze e sulle sofferenze che questi, anche per colpa di Saverio Ferrari, tuttora portano addosso”. “Chi semina odio, raccoglie tempesta!”. Per questo l’0rganizzazione ha deciso di revocare l’invito.
Raggiunto al telefono da ilfattoquotidiano.it il sindaco Malpezzi si dice “molto sereno” e aggiunge che egli “non deve fare niente poiché il Comune ha dato solo il suo patrocinio e l’evento è organizzato dall’istituto storico della resistenza”. “Faenza è una città tranquilla -conclude- e la polizia farà il suo dovere”. Certo è che in seguito alle dichiarazioni pubblicate su facebook un servizio d’ordine è stato predisposto per l’occasione dalla questura di Ravenna. Al Convegno parteciperanno anche alcune classi dell’istituto tecnico di Faenza.
Fonte di Redazione Il Fatto Quotidiano | Faenza | 5 dicembre 2013
È stato raggiunto da velate minacce, ad opera di Forza Nuova, il sindaco di Faenza Giovanni Malpezzi. L’intimidazione è contenuta in un post pubblicato sulla bacheca del movimento di ultradestra di Faenza, in merito a un convegno organizzato dall’istituto storico della resistenza di Alfonsine (Ra). “Cuore nero. Espressioni e riferimenti di estrema destra nell’Italia del terzo millennio”, così è stata battezzata la giornata di studi, che si terrà venerdì 6 dicembre alla sala Fellini dalle ore 9.30. L’oggetto del dissenso dei neofascisti riguarda la prima versione del manifesto-invito all’iniziativa, sul quale campeggiavano una svastica, una croce celtica, un fascio littorio, il simbolo di Casa Pound, quello della greca Alba dorata e il logo di Forza Nuova.
“Invitiamo, per ora bonariamente, il primo cittadino faentino -si legge sul social network- a voler immediatamente disporre la cancellazione, dal programma diffuso, del logo di Forza Nuova che, accostato ad una svastica ed inserito in quel contesto, viene snaturato ed utilizzato per bassi scopi di propaganda politica. In caso contrario sporgeremo querela contro i responsabili per il delitto di diffamazione ed agiremo in sede civile per la tutela dell’immagine del Movimento contro gli organizzatori della manifestazione. In un momento di evidente espansione del Movimento -continua il post- si ricorre alla calunnia ledendo i nostri fondamentali diritti civili, e tentando di fomentare un clima di odio verso Forza Nuova ed i suoi militanti, costruendo tensioni sociali in modo artificiale e irresponsabile. Riteniamo plausibile che Forza Nuova sia vittima di questo attacco proprio a causa del boom di adesioni che il movimento sta ricevendo in questo momento da diversi settori della società civile, accreditandosi inoltre come movimento di riferimento per una grande protesta popolare prevista per i primi giorni di dicembre contro le banche, il Governo e l’ Ue.
Il riferimento finale è alla manifestazione “L’Italia si ferma” del 9 dicembre dietro la quale, come ha dimostrato l’osservatorio democratico sulle nuove destre, c’è Forza Nuova. A dare fastidio inoltre al gruppo di estrema destra era l’annuncio della partecipazione al convegno, tra gli altri, di Saverio Ferrari. Lo studioso, collaboratore tra gli altri del quotidiano “Liberazione”, dirige dal 1999 l’Osservatorio Democratico sulle nuove destre e da anni si occupa di ricerche storiche relative agli anni della “strategia della tensione”. Per Forza Nuova Romagna -come si legge in una nota del coordinatore regionale Mirko Ottaviani: “costui era negli anni settanta uno dei responsabili del servizio d’ordine dell’organizzazione Avanguardia operaia, da cui proprio in quel periodo, partirono le squadre che uccisero a sprangate il giovane missino Sergio Ramelli e che assaltarono il bar della piazza Porto di Classe a Milano dove, tra i numerosi feriti, due ragazzi di destra furono gravemente colpiti e rimasero in pericolo di vita parecchi giorni”. E ancora si legge, all’indirizzo del municipio faentino: “Ospitando simile individuo, il Comune sputa sulle vittime di quelle violenze e sulle sofferenze che questi, anche per colpa di Saverio Ferrari, tuttora portano addosso”. “Chi semina odio, raccoglie tempesta!”. Per questo l’0rganizzazione ha deciso di revocare l’invito.
Raggiunto al telefono da ilfattoquotidiano.it il sindaco Malpezzi si dice “molto sereno” e aggiunge che egli “non deve fare niente poiché il Comune ha dato solo il suo patrocinio e l’evento è organizzato dall’istituto storico della resistenza”. “Faenza è una città tranquilla -conclude- e la polizia farà il suo dovere”. Certo è che in seguito alle dichiarazioni pubblicate su facebook un servizio d’ordine è stato predisposto per l’occasione dalla questura di Ravenna. Al Convegno parteciperanno anche alcune classi dell’istituto tecnico di Faenza.
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