Roma, 25 ottobre – Allarme rosso per la sicurezza. Lo Stato deve pagare più di un anno di straordinari alla polizia e aumentano le polemiche e il senso dell’abbandono fra gli uomini e le donne in divisa. A parlarne pubblicamente è il Segretario Generale del SIULP, Felice Romano, dopo aver parlato con le forze dell’ordine impegnate nella due giorni di cortei a Roma dello scorso 18 e 19 ottobre.
Nel comunicato stampa Romano informa della situazione ormai insostenibile in cui si trova la polizia :«Straordinari non pagati da oltre un anno, missioni e indennità di ordine pubblico arretrati da circa 11 mesi, doppi turni e servizi pesanti nei quali, quasi sempre si è esposti al rischio dell’incolumità personale e nei quali la dignità di onesti servitori dello Stato è costantemente calpestata in nome di una ragione di Stato per un Stato completamente assente per i suoi servitori hanno creato una miscela esplosiva che corre il rischio di assumere pieghe imprevedibili e incontrollabili. Inoltre continua nel comunicato – le dichiarazioni rese dai colleghi e riportate da alcune trasmissioni televisive, secondo le quali alcuni operatori delle forze di polizia hanno dichiarato che alla prossima manifestazione, visto il trattamento ricevuto dal Governo, si faranno da parte e lasceranno entrare i manifestanti nei palazzi del potere, sono sintomatiche di un totale senso di abbandono che i poliziotti vivono per effetto del trattamento a loro riservato che il Parlamento non può far cadere nel vuoto».
Ovviamente Romano precisa che non si tratta di una minaccia, lo scopo è proprio far capire a che livello di frustrazione e senso di abbandono sono arrivate le forze dell’ordine. E’ in crisi a questo punto proprio il rapporto di fiducia fra lo Stato e i suoi servitori, che proprio per scelta e per senso del dovere sono sempre stati pronti “al sacrificio estremo” per difendere le istituzioni.
Il comunicato stampa si conclude con una presa di posizione molto forte di Romano, che sarà in piazza a breve con i suoi colleghi proprio per manifestare quanto ormai si sia giunti sull’orlo del precipizio: «Se il governo non darà risposte concrete ed immediate al disagio degli operatori della sicurezza, anche attraverso forme di autofinanziamento interno ad ogni singola amministrazione, oltre alla manifestazione nessuno si meravigli se quanto preannunciato anonimamente dai colleghi impegnati nella manifestazione di sabato scorso dovesse trovare riscontro».
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