Porto Venere, era affondato durante la seconda guerra mondiale. Spettacolare operazione di recupero del “Reggiane 2000” FOTO
Spezia, 5 dicembre 2013 - L’INTERVENTO è stato spettacolare. E non ha mancato di stupire quanti, magari da lontano, sono riusciti ad assistere alle operazioni in mare. È stato infatti recuperato ieri, da parte della società Micoperi, impegnata nell’isola del Giglio per la Concordia, il relitto dell’aereo caccia della Reggia Aeronautica “Reggiane RE 2000”, matricola 8281, affondato al largo di Porto Venere durante la seconda guerra mondiale. Il caccia era un monoposto, pilotato dallo spezzino Luigi Guerrieri che, in seguito, ha ricevuto la medaglia d’Argento al valor militare. Il 16 aprile del ’43, il motore ebbe un’avaria e Guerrieri, durante la rotta di rientro alla base di Sarzana, fu costretto ad un ammaraggio forzato. Con grande abilità, uscì indenne dall’incidente riuscendo a tuffarsi prima che l’aereo sparisse tra i flutti.
Venne recuperato poco ore dopo dagli uomini del soccorso aereo partiti dall’aeroporto di Cadimare. Ma, ironia della sorte, perse la vita nel ‘46 durante un volo di collaudo a Galatina, in Puglia, ai comandi di un bimotore da caccia di costruzione americana. Erano passati pochi giorni dallo storico referendum sul futuro dell’Italia e il giovane pilota spezzino fu il primo Caduto dell’Aeronautica nella neonata Repubblica Italiana. Ieri dunque il recupero del relitto, per la prima volta localizzato, nell’aprile dello scorso anno, dai palombari del Comsubin, durante un’esercitazione. Le diverse fasi dell’attività di recupero del relitto — alle quali erano presenti il cugino e il nipote di Guerrieri —, costantemente monitorate e coordinate dal Servizio operativo della Capitaneria di Porto della Spezia, diretto dal capitano di fregata Riccardo Cavarra, sono state seguite a bordo del pontone “Micoperi 30” da ufficiali dell’Aeronautica e da personale tecnico della Soprintendenza della Liguria, cui compete l’alta sorveglianza sul restauro del velivolo per la successiva esposizione al Museo storico dell’Aeronautica Militare.
Oggi il telaio su cui è posizionato il caccia sarà trasportato su una chiatta, della Marina Militare, per il successivo trasferimento nella base di Cadimare, dove saranno compiuti i primi interventi di desalinizzazione del relitto. Che, nonostante i settant’anni trascorsi sul fondo del mare, si presenta complessivamente in discrete condizioni.
Laura Provitina
Spezia, 5 dicembre 2013 - L’INTERVENTO è stato spettacolare. E non ha mancato di stupire quanti, magari da lontano, sono riusciti ad assistere alle operazioni in mare. È stato infatti recuperato ieri, da parte della società Micoperi, impegnata nell’isola del Giglio per la Concordia, il relitto dell’aereo caccia della Reggia Aeronautica “Reggiane RE 2000”, matricola 8281, affondato al largo di Porto Venere durante la seconda guerra mondiale. Il caccia era un monoposto, pilotato dallo spezzino Luigi Guerrieri che, in seguito, ha ricevuto la medaglia d’Argento al valor militare. Il 16 aprile del ’43, il motore ebbe un’avaria e Guerrieri, durante la rotta di rientro alla base di Sarzana, fu costretto ad un ammaraggio forzato. Con grande abilità, uscì indenne dall’incidente riuscendo a tuffarsi prima che l’aereo sparisse tra i flutti.
Venne recuperato poco ore dopo dagli uomini del soccorso aereo partiti dall’aeroporto di Cadimare. Ma, ironia della sorte, perse la vita nel ‘46 durante un volo di collaudo a Galatina, in Puglia, ai comandi di un bimotore da caccia di costruzione americana. Erano passati pochi giorni dallo storico referendum sul futuro dell’Italia e il giovane pilota spezzino fu il primo Caduto dell’Aeronautica nella neonata Repubblica Italiana. Ieri dunque il recupero del relitto, per la prima volta localizzato, nell’aprile dello scorso anno, dai palombari del Comsubin, durante un’esercitazione. Le diverse fasi dell’attività di recupero del relitto — alle quali erano presenti il cugino e il nipote di Guerrieri —, costantemente monitorate e coordinate dal Servizio operativo della Capitaneria di Porto della Spezia, diretto dal capitano di fregata Riccardo Cavarra, sono state seguite a bordo del pontone “Micoperi 30” da ufficiali dell’Aeronautica e da personale tecnico della Soprintendenza della Liguria, cui compete l’alta sorveglianza sul restauro del velivolo per la successiva esposizione al Museo storico dell’Aeronautica Militare.
Oggi il telaio su cui è posizionato il caccia sarà trasportato su una chiatta, della Marina Militare, per il successivo trasferimento nella base di Cadimare, dove saranno compiuti i primi interventi di desalinizzazione del relitto. Che, nonostante i settant’anni trascorsi sul fondo del mare, si presenta complessivamente in discrete condizioni.
Laura Provitina
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