Ordine Futuro, una struttura attiva sul fronte della militanza culturale, una struttura generata da Forza Nuova ma aperta all’intera area della Destra Radicale – alle realtà associative e comunitarie dell’ambiente, ai singoli senza appartenenza formale come a quelli facenti parte di altre sigle del nostro mondo umano e politico – e più in generale, a tutti i “dissidenti” intellettuali, a tutti gli scorretti politici, a tutti quelli “in piedi in un mondo di rovine” e anche a quelli caduti ma con la volontà di rialzarsi.
Si tratta di lanciare o rilanciare idee, miti e valori della nostra Tradizione, si tratta di raccogliere bandiere gloriose e insegne sacre tramandateci dai nostri padri – padri nel sangue, nel sentire, nel pensiero – per innalzarle al sole e consegnarle ai nostri fratelli e ai nostri figli.
Si tratta di leggere i segni dei tempi, di analizzarli, di capirli e interpretarli per poi approntare un’azione a livello culturale, si tratta di essere politicamente scorretti con cognizione di causa, di trovare e studiare le giuste chiavi di lettura degli avvenimenti attuali senza fermarsi al chiasso della cronaca, ma andando a fondo, alle radici. Si tratta di utilizzare queste chiavi di lettura per capire cosa è giusto e cosa è sbagliato, cosa può essere corretto e cosa merita di essere distrutto, cosa è essenziale e cosa è sovrastrutturale, cosa ci aspetta di catastrofico e cosa diventerà per noi un’opportunità di ricostruzione. Si tratta, soprattutto, di amare il nostro popolo e di contribuire al suo riscatto intellettuale e morale, alla sua guarigione spirituale, alla sua salvezza nella tempesta della storia contemporanea.
La rivista “Ordine Futuro” esiste già da alcuni anni, ma la sola rivista cartacea classica non bastava più. A questa si sono successivamente aggiunti i “Circoli di Ordine Futuro” che nascono sul territorio per dare modo a tutti quelli che vogliono ascoltare un messaggio fuori dal coro e di recepirlo, ma anche a tutti quelli che sono in grado di dare un contributo all’affinamento e all’amplificazione del messaggio, di attivarsi e trasformare il loro potenziale in realtà operante.
I circoli servono inoltre da occasione per creare nuove comunità, per rafforzarle dove già esistono, per rinsaldarle dove si erano disperse, per rilanciarle dove si erano fermate. Dibattiti, presentazioni di libri, conferenze, ma anche concerti, cene e incontri informali, momenti di discussione, ma anche ludici e ricreativi, tutto può concorrere alla vità della comunità.
Naturalmente, a questa attività di espansione sul territorio, si affianca il lavoro di diffusione delle idee con la produzione di video, di appelli, di documenti di analisi politica, mentre è in corso la costituzione di un “Centro Studi” dedicato all’elaborazione e alla progettualità a lungo raggio. E’ apparso presto evidente che tutto questo lavoro aveva bisogno di un punto di riferimento anche sulla rete, un punto di riferimento sia operativo che concettuale. Non sarà un banale notiziario dei circoli o una semplice copia virtuale della rivista cartacea (comunque disponibile ordinandola sul sito stesso), ma uno spazio che vivrà di vita propria seppure in sinergia con la rivista, i circoli e il centro studi.
Quando abbiamo intrapreso questo cammino, abbiamo definito l’inizio “un esperimento” e abbiamo dichiarato che come tutti gli esperimenti sarebbe stato criticabile e costantemente migliorabile. Questo vale anche per il nostro sito: non è un prodotto definitivo e immutabile, ma uno spazio aperto, luminoso, dinamico dove l’attaccamento alla verità non esclude affatto la critica costruttiva, le osservazioni, le proposte per migliorarlo nella veste e nei contenuti. Del resto, una delle funzioni di Ordine Futuro è quella di dialogare con i diversi filoni dell’area per stimolarsi a migliorarsi, a dare il loro contributo intellettuale, umano e politico. Dai reduci della RSI, ai veterani del vecchio MSI e dei movimenti extraparlamentari, ai giovani e giovanissimi, dai socializzatori agli spiritualisti, dai cattolici agli evoliani, dai singoli isolati a quelli che (purtroppo), ancora sono intruppati in sigle sdoganate e inserite nel sistema che vogliamo combattere, dagli intellettuali agli appassionati di musica (e l’elenco potrebbe benissimo continuare), nessuno deve sentirsi a priori escluso da questa chiamata, nessuno deve considerasi estraneo alla battaglia delle idee.
Riteniamo opportuno un certo ricompattamento dell’area che, per essere duraturo, non può limitarsi al piano tattico-elettorale, ma deve necessariamente partire molto prima e puntare ben al di là e al di sopra. Questo significa, per forze di cose, trovarsi intorno ai fuochi perenni delle nostre tradizioni e lanciarsi nell’avventura della conquista culturale.
La battaglia delle idee e dei valori viene prima e al di sopra di quella puramente politica in senso stretto: già accettare questa impostazione è il primo passo per sottrarsi al rullo compressore del sistema e avviare questa conquista.
Si tratta di lanciare o rilanciare idee, miti e valori della nostra Tradizione, si tratta di raccogliere bandiere gloriose e insegne sacre tramandateci dai nostri padri – padri nel sangue, nel sentire, nel pensiero – per innalzarle al sole e consegnarle ai nostri fratelli e ai nostri figli.
Si tratta di leggere i segni dei tempi, di analizzarli, di capirli e interpretarli per poi approntare un’azione a livello culturale, si tratta di essere politicamente scorretti con cognizione di causa, di trovare e studiare le giuste chiavi di lettura degli avvenimenti attuali senza fermarsi al chiasso della cronaca, ma andando a fondo, alle radici. Si tratta di utilizzare queste chiavi di lettura per capire cosa è giusto e cosa è sbagliato, cosa può essere corretto e cosa merita di essere distrutto, cosa è essenziale e cosa è sovrastrutturale, cosa ci aspetta di catastrofico e cosa diventerà per noi un’opportunità di ricostruzione. Si tratta, soprattutto, di amare il nostro popolo e di contribuire al suo riscatto intellettuale e morale, alla sua guarigione spirituale, alla sua salvezza nella tempesta della storia contemporanea.
La rivista “Ordine Futuro” esiste già da alcuni anni, ma la sola rivista cartacea classica non bastava più. A questa si sono successivamente aggiunti i “Circoli di Ordine Futuro” che nascono sul territorio per dare modo a tutti quelli che vogliono ascoltare un messaggio fuori dal coro e di recepirlo, ma anche a tutti quelli che sono in grado di dare un contributo all’affinamento e all’amplificazione del messaggio, di attivarsi e trasformare il loro potenziale in realtà operante.
I circoli servono inoltre da occasione per creare nuove comunità, per rafforzarle dove già esistono, per rinsaldarle dove si erano disperse, per rilanciarle dove si erano fermate. Dibattiti, presentazioni di libri, conferenze, ma anche concerti, cene e incontri informali, momenti di discussione, ma anche ludici e ricreativi, tutto può concorrere alla vità della comunità.
Naturalmente, a questa attività di espansione sul territorio, si affianca il lavoro di diffusione delle idee con la produzione di video, di appelli, di documenti di analisi politica, mentre è in corso la costituzione di un “Centro Studi” dedicato all’elaborazione e alla progettualità a lungo raggio. E’ apparso presto evidente che tutto questo lavoro aveva bisogno di un punto di riferimento anche sulla rete, un punto di riferimento sia operativo che concettuale. Non sarà un banale notiziario dei circoli o una semplice copia virtuale della rivista cartacea (comunque disponibile ordinandola sul sito stesso), ma uno spazio che vivrà di vita propria seppure in sinergia con la rivista, i circoli e il centro studi.
Quando abbiamo intrapreso questo cammino, abbiamo definito l’inizio “un esperimento” e abbiamo dichiarato che come tutti gli esperimenti sarebbe stato criticabile e costantemente migliorabile. Questo vale anche per il nostro sito: non è un prodotto definitivo e immutabile, ma uno spazio aperto, luminoso, dinamico dove l’attaccamento alla verità non esclude affatto la critica costruttiva, le osservazioni, le proposte per migliorarlo nella veste e nei contenuti. Del resto, una delle funzioni di Ordine Futuro è quella di dialogare con i diversi filoni dell’area per stimolarsi a migliorarsi, a dare il loro contributo intellettuale, umano e politico. Dai reduci della RSI, ai veterani del vecchio MSI e dei movimenti extraparlamentari, ai giovani e giovanissimi, dai socializzatori agli spiritualisti, dai cattolici agli evoliani, dai singoli isolati a quelli che (purtroppo), ancora sono intruppati in sigle sdoganate e inserite nel sistema che vogliamo combattere, dagli intellettuali agli appassionati di musica (e l’elenco potrebbe benissimo continuare), nessuno deve sentirsi a priori escluso da questa chiamata, nessuno deve considerasi estraneo alla battaglia delle idee.
Riteniamo opportuno un certo ricompattamento dell’area che, per essere duraturo, non può limitarsi al piano tattico-elettorale, ma deve necessariamente partire molto prima e puntare ben al di là e al di sopra. Questo significa, per forze di cose, trovarsi intorno ai fuochi perenni delle nostre tradizioni e lanciarsi nell’avventura della conquista culturale.
La battaglia delle idee e dei valori viene prima e al di sopra di quella puramente politica in senso stretto: già accettare questa impostazione è il primo passo per sottrarsi al rullo compressore del sistema e avviare questa conquista.
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