martedì 2 aprile 2013

Coltano (PI)    Il  campo di  Coltano vide la reclusione di circa 35.000 ex militari  della Repubblica di Salò, in condizioni durissime, e fu affidato, tra il maggio ed il settembre 1945, alla Novantaduesima Divisione Buffalo della V Armata USA.
Due le punizioni per chi si era reso colpevole di trasgredire le regole del campo: “il palo” e la “gabbia”. Il primo consisteva nel legare, per alcuni giorni consecutivi, il prigioniero ad un palo. Esposto alle intemperie, senza acqua né cibo, il condannato vi rimaneva dall’alba al tramonto. La seconda punizione era riservata a chi compiva atti di “grave insubordinazione”. La gabbia era di rete metallica, nel pavimento aveva cementati ciottoli aguzzi e spugnosi. Il condannato, per tutta la durata della punizione poteva tenere con se una coperta, per ripararsi dagli agenti atmosferici e dal sole o per stendersi sui sassi. Il cibo del condannato consisteva in una fetta di pancarrè al giorno. Chiunque si fosse avvicinato ai puniti avrebbe subito la stessa sorte. (Pietro Ciabattini, Coltano 1945 un campo di concentramento dimenticato, Mursia, Milano 1995)
Questo il ricordo del citato Ciabattini relativo “all’incubo” delle punizioni inflitte dagli americani ai prigionieri: 
“Potevamo essere legati al palo, esposti ai raggi del sole anche per dieci ore, senza bere ne mangiare, oppure finire nella terribile gabbia o “letto del fachiro” per giorni e giorni. Per andare al palo era sufficiente non alzarsi quando un caporale o un sergente americano entravano in baracca, non rispondere loro rispettosamente anche se provocati, ma era sufficiente anche essere sorpreso seduto in latrina senza che se ne avesse necessità. La gabbia era riservata a chi veniva colto a far cenni alle prigioniere, a cantare inni militari italiani, o per gravi insubordinazioni collettive. Un ragazzo di Montespertoli rimase 3 giorni in gabbia per aver appeso la foto del Duce alla parete della baracca”. 

I crimini commessi dai carcerieri in questo campo di prigionia - sui quali ci furono anche indagini piuttosto recenti da parte della magistratura, - spaziano da violenze generalizzate, alle esecuzioni illegali mediante fucilazione, ed alle violazioni sulle norme dei prigioneri di guerra contenute nella Convenzione dell'Aja del 1907.
Tra gli internati vi furono anche personaggi pubblici come  gli attori Walter Chiari, Enrico Maria Salerno, Raimondo Vianello, l'olimpionico di podismo Pino Dordoni, il giornalista Enrico Ameri, il regista Luciano Salce, il deputato di AN Mirko Tremaglia, il senatore di AN Giuseppe Turini.


Pound rimase all' aperto, nella gabbia del campo di punizione per tre settimane. Alla fine le sue condizioni erano tali che con urgenza dovette essere ricoverato in infermeria. Le sue condizioni di detenzione migliorarono leggermente e così le su condizioni fisiche. Il poeta potè trascorrere i restanti mesi nel campo di prigionia componendo gli undici Canti pisani (dal 74 all'84) e traducendo Confucio. La detenzione nella gabbia di Coltano provò duramente lo spirito del poeta che successivamente chiamò la sua cella "La gabbia del gorilla"
il prigioniero Ezra
A fine novembre fu trasferito in aereo in  America  per essere sottoposto a processo. In realtà per l' amministrazione americana Pound era diventato un prigioniero scomodo: per le sue simpatie per il regime fascista e per le sue critiche pubbliche al governo degli Stati Uniti (critiche che aveva espresso in una serie di trasmissioni radio) l' intenzione era di accusarlo per alto tradimento. Tale accusa lo avrebbe probabilmente portato alla pena di morte. Ma l' intervento di varie personalità del mondo culturale e letterario anglosassone ed ancora di più il timore del prolungato clamore che avrebbero potuto suscitare le proteste una volta che fosse stato avviato il processo, fecero cambiare idea ai politici USA. Pound fu così dichiarato infermo di mente e internato nell'ospedale criminale federale di St. Elizabeths di Washington.
Al St. Elizabeths Hospital di Washington continuò a lavorare traducendo opere della letteratura cinese (furono poi pubblicate dalla Harvard University Press nel 1954), e proseguendo nella scrittura dei "Canti". Poeti e letterati andarono a trovarlo, tra essi i vecchi amici Eliot, Cummings, William Carlos Williams, Marianne Moore, e,  tra i giovani: Robert Lowell, James Laughlin (che, con "New Directions", fu suo editore), Sheri Martinelli, e molti altri. Trovò anche proseliti per le sue idee sociali e ispirò la pubblicazione di opere rare di Louis Agassiz, Alexander Del Mar, Edward Coke, ecc.
Nel 1948 i Canti pisani ottennero il Premio Bollingen per la poesia della Library of Congress provocando non poche polemiche visto che Pound era nel contempo ospite involontario del governo americano in un manicomio criminale. Della giuria facevano parte T.S. Eliot e W.H. Auden, che in questo modo pensavano di attirare l'attenzione sulla pietosa situazione del non più giovane poeta. Ma la polemica finì più per nuocere che giovare e per molti anni del caso Pound non si parlò più.  Verso metà degli anni 50 varie personalità appartenenti al mondo della letteratura inglese diedero luogo ad una campagna di opinione per ottenere la liberazione del poeta, tra di essi molto attivo era il poeta Robert Frost, anch' egli vecchio amico di Pound ed anzi, come molti dei nomi sopra citati, beneficiato da Pound che in gioventù lo aveva aiutato a pubblicare i suoi lavori. Nel 1958 dopo 13 anni di internamento in manicomio, Pound fu rilasciato. Il 30 giugno di quello stesso anno Pound si imbarcò per l' Italia ove si ritirò a vivere tra Rapallo e Venezia assieme alla sua compagna Olga Rudge, violinista americana, che nel 1925 gli aveva  dato la figlia Mary.
Morì a Venezia il 1° novembre 1972. E' sepolto nel  cimitero dell'isola di San Michele, con accanto Olga Rudge, compagna di una vita e che gli sopravvisse per parecchi anni.
Il principale atto di accusa contro Pound furono le trasmissioni radiofoniche (circa 120) che il poeta tenne  dalla radio italiana  durante la guerra tra il 1941 ed il 1943,in lingua inglese, per il pubblico inglese ed americano. Più che propaganda di guerra le trasmissioni erano delle esortazioni al pubblico americano perchè si rendesse conto delle vere ragioni della guerra:

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