giovedì 18 aprile 2013

10 APRILE 1930: PRENDE VITA LA “SCUOLA DI MISTICA FASCISTA”

misti Il 10 Aprile del 1930 dalla fervente idea di Niccolo’ Giani e da un gruppo di studenti del GUF milanese,nasce la scuola di Mistica Fascista, la prima sede e’ in Piazza Belgioioso, succesivamente si trasferisce in via Silvio Pellico ed e’ intitolata a Sandro Italico Mussolini. I nuovi locali sono inaugurati il 29 Novembre del 1931 dal fratello del Duce,Arnaldo che traccia le basi del decalogo che il Giani estende definitivamente tra il 9 e il 12 novembre del 1932, ecco i dieci punti :
1)Non vi sono privilegi se non quelli di compiere per primi fatica e dovere.
2)Accettare tutte le responsabilita’, comprendere tutti gli eroismi, sentire come giovani italiani e fascisti la poesia maschia dell’avventura e del pericolo.
3)Essere intransigenti, domenicani. fermi al proprio posto di lavoro, qualunque esso sia.
4) Abbiamo un testimonio di cui nessun segreto potra’ mai liberarci : Il testimonio della nostra coscienza. deve essere il piu’ severeo, il piu’ inesorabile dei nostri giudici.
5) Aver fede ,credere fermamente nelle virtu’ del dovere compiuto, negare lo scetticismo, volere il bene e operarlo in silenzio.
6) non dimenticare che la ricchezza e’ soltanto un mezzo, necessario si’,ma ma non sufficiente a creare da solo una vera civilta’, qualora non si affermino quegli alti ideali che sono essenza e ragione profonda della vita umana.
7) Non indugere al mal costume delle piccole transazioni e delle avide lotte per arrivare. Considerarsi soldati pronti all’appello, ma in nessun caso arrivisti e vanitosi.
8) Accostarsi agli umili con intelletto ed amore, fare opere continue per elevarli a una sempre piu’ alta visione morale della vita. Ma per ottenere questo occorre dare esempio della probita’.
9) Agire su se stessi sul proprio animo prima di predicare agli altri. Le opere e i fatti sono piu’ eloquenti del discorso.
10) Sdegnare le vicende mediocri, non cadere mai nelle volgarita’, credere fermamente nel bene. Avere vicina sempre la verita’ e come confidente la bonta’ generosa….
(dal web
L’organigramma della scuola di Mistica ,ha come direttore il Giani, Vito Mussolini presidente e Ferdinando Mezzasoma vicepresidente. Numerosi sono i corsi che spazziano su piu’ argomentazioni inerenti al Fascismo. Nel 1939, con un cerimoniale presieduto dal segretario del PNF ,Achille Starace, la sede si sposta nell’Ufficio che ha ospitato ai suoi inizi” Il Popolo d’Italia” e il 18 ottobre 1939 ,il Duce riceve una delegazione della scuola e cosi’ li sprona nel proseguo della loro opera : “IL Fascismo deve avere i suoi missionari, cioe’ uomini che sappiano convincere alla fede intransigente e combattere fino all’estremo sacrificio per la propria fede. Ogni rivoluzione ha tre momenti: 1)Si comincia con la Mistica. 2) Si continua con la politica.3)Si finisce con l’amministrazione. Quando una Rivoluzione diventa amministrazione si puo’ dire che e’ terminata, liquidata… Tra il 9 e 10 Febbraio, per il decennale della fondazione della scuola, si tiene un convegno, in una sala di Palazzo Marino,a presiederlo e’ Ferdinando Mezzasoma, l’argomento delle due giornate e’ : ” Perche’ siamo dei mistici ?”, 500 sono i partecipanti tra cui Evola . L’attivita’ cessa nel 1943,avendo perso gran parte dei suoi docenti, Nicolo’ Giani e Berto Ricci in primis, i caduti della Scuola della Mistica Fascista ricevettero la Medaglia d’oro al valor militare.
La scuola assunse il nome di “mistica“, scrive lo stesso Giani utilizzando la definizione che ne dà il filosofo francese Louis Rougier.
« Mistica è un complesso di proposizioni a cui si aderisce per tradizione o per sentimento, anche se queste proposizioni non si possono giustificare razionalmente e ciò assai spesso per oblio delle ragioni primitive che hanno indotto ad enunciarle. »
(Louis Rougier in Niccolò Giani in La marcia sul mondo del 9-15 ottobre 1932[4])
In linea con Rougier, Giani ribadisce nel manifesto programmatico, “che il fascismo ha una sua ‘Mistica’, in quanto ha un complesso di postulati morali, sociali e politici, categorici e dogmatici, accettati e condivisi senza discussione da masse e da minoranze…ripone il proprio credo in Benito Mussolini quale Duce infallibile e creatore della civiltà fascista. Nega che all’infuori del Duce abbia padri spirituali o putativi…”‘[5].
L’apertura della Scuola sorse quindi per permettere ai suoi adepti di dedicarsi completamente al culto di Mussolini, meditando sugli scritti e sui discorsi del Duce[6], e vivendo il suo verbo con uno spirito di assoluta fedeltà e intransigenza, come specificato nella voce mistica fascista presente nel Dizionario di Politica edito dal Partito Nazionale Fascista nel 1940:
« In tal senso « mistica fascista » significa convinzione nell’assoluta verità della dottrina affermata dal Duce e convinzione nella necessità stessa di questa dottrina, come mezzo della grandezza e potenza della nazione (…). Con ciò la mistica fascista si definisce la preparazione all’azione più energica e più accesa che tende a tradurre in realtà le affermazioni ideali del Fascismo…La mistica fascista può…meglio definirsi come l’azione fascista determinata dalla fede più salda nell’assoluta verità delle affermazioni fasciste. In tal senso si può comprendere come si possa parlare di una mistica fascista facente parte della dottrina o il meglio dell’azione dottrinale del Fascismo, e come sia opportuna una scuola che prepari ed indirizzi la parte migliore della gioventù italiana verso questa mistica, cioè verso questa azione « più fascista». »

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