Fondato il 13 settembre del 1968, da Junio Valerio Borghese, dopo che quest'ultimo si era allontanato dal MSI e dal resto della destra ufficiale, aveva partecipato al Comitato Tricolore e, nel 1968, alla campagna per la "scheda bianca” patrocinata dai nazisti di “Ordine Nuovo”. E' con questa ultima organizzazione che Borghese tenta un accordo per "uno schieramento di destra”', un accordo che fallirà quando nel 1968 una parte di "Ordine Nuovo” rientra nel MSI, con lui anche il Fronte tiene eccellenti relazioni. Il Fronte Nazionale - la più segreta fra le organizzazioni d'estrema destra - ha come base iniziale i soci del circolo dei Selvatici, ex ufficiali della X Mas e di altri corpi della RSI. Esponenti Antonio Leva e Benito Guadagni, costruttore edile, che è il segretario del Fronte. Segretario organizzativo è l'ex-maggiore Mario Rosa. Altre cariche ricoprono il comandante Bianchini, l'aiutante di campo di Borghese, Arillo, il vice comandante Santino Viaggio, Remo Orlandini, l'ex-tenente dei parà Saccucci e Giovanni De Rosa, segretario del Fronte di Roma. Nel 1969 e nel '70 Borghese compie alcuni viaggi in Liguria (a Genova e La Spezia in particolare). In quella occasione il "principe nero”' si è incontrato, nel corso di segretissime riunioni, con industriali, armatori, banchieri, dirigenti di società sportive. Durante "i moti” di Reggio Calabria, Borghese è stato in quelle località. Lui stesso ha confermato, in una intervista, di aver svolto un ruolo di primo piano nell'organizzazione della sommossa, insieme a "Ordine Nuovo” e "Avanguardia Nazionale".
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