sabato 6 aprile 2013


domenica 31 marzo 2013

DECIMA MAS

X° MAS

La Decima Flottiglia MAS, meglio conosciuta come Decima MAS o Xª MAS, brevemente "la Decima", fu una formazione militare fascista alleata alla Germania nazista e parallela alla Repubblica di Salò. Fece molte operazioni nella Seconda Guerra Mondiale come unità speciale della Regia Marina, che risultarono nell'affondamento di molte unità alleate durante la prima fase del conflitto.
La storia della Decima può farsi risalire alle fasi iniziali della Prima Guerra Mondiale quando il cantiere navale veneziano SVAN fornì alla marina i suoi primi MAS (Motobarca Armata SVAN, ma subito dopo quando la produzione venne affidata anche ad altri cantieri passò a significare Motobarca Armata Silurante e con l'evolversi della lingua Motobarca si trasformò in Motoscafo). Si trattava di motoscafi derivati dai natanti turistici, ai quali venivano applicati tubi di lancio per siluri; imbarcazioni di questo tipo dovevano servire a moltiplicare la potenzialità offensiva navale non già, come sino ad allora, investendo in poche ma potentissime navi da guerra, bensì realizzando molti piccoli (ed economici) natanti, agili e scattanti, la cui essenziale ma preziosissima funzione era appunto quella di attaccare il naviglio nemico come velocissimi "lanciasiluri", con esaltazione dell'effetto sorpresa. Con simili mezzi, contro i quali le possibili difese erano alquanto scarse, se non labili, ardimentosi come Teseo Tesei o Raffaele Rossetti ottennero diversi successi, fra i quali l'azione nel porto di Pola. L'acronimo "MAS" fu sviluppato anche con altre definizioni, fra le quali è principalmente nota quella di Gabriele D'Annunzio, che vi fece aderire il motto Memento Audere Semper. Il poeta-combattente, che aveva partecipato al "battesimo del fuoco" dei MAS durante la celeberrima Beffa di Buccari, ebbe sempre una particolare simpatia per il nascente gruppo degli incursori della marina ed il suo indubbio prestigio in seno al Regime gli consentì di propugnarne a più riprese il potenziamento.
Nel 1935, in previsione di una guerra con l'Inghilterra, fu costituita la 1° Flottiglia MAS, incaricata di organizzare i mezzi d'assalto della marina. Oltre a versioni rinnovate dei MAS, furono realizzati dei siluri elettrici con pilota (SLC - Siluro a Lenta Corsa), detti maiali (vedi foto in basso), e gli MTM (Motoscafi da Turismo Modificati). I maiali venivano portati vicino alle navi nemiche dai sottomarini, quindi guidati in immersione dai piloti fino alle chiglie delle unità da affondare.
Siluro elettrico con pilota (SLC - Siluro a Lenta Corsa), detto "maiale"

Nel marzo del 1941 la 1° Flottiglia MAS fu ribattezzata in X° Flottiglia MAS, con il compito di sperimentare in segreto le nuove armi della marina; la flottiglia era dunque un'unità speciale, ad attività riservata. Il nome, o per meglio dire l'ordinale fu scelto in onore della legione prediletta da Giulio Cesare, la Decima appunto. Fu confermato l'utilizzo dei mezzi presenti nella 1° Flottiglia e fu riconosciuta formalmente la specialità degli uomini d'assalto o uomini gamma, sommozzatori in grado di nuotare fino a sotto le navi nemiche per collocarvi dell'esplosivo. La più celebre delle loro imprese è senza dubbio quella dell'affondamento delle corazzate inglesi Valiant e Queen Elizabeth, del cacciatorpediniere Jervis e di una petroliera ormeggiate nel super-protetto porto di Alessandria d'Egitto, il 18 dicembre 1941; comandante dello Sciré, il sommergibile che aveva portato i maiali a destinazione, era l'allora tenente di vascello Junio Valerio Borghese, appartenente all'antica nobiltà romana cui il 1 maggio 1943 sarebbe stato definitivamente affidato il comando della Decima, con base in Liguria.
Qualche anno dopo la fine della guerra, Borghese avrebbe spiegato con queste parole la sua scelta di campo:
Una guerra si può anche perdere, ma con dignità e lealtà; e allora l'evento storico non incide che materialmente, seppure per decenni. La resa e il tradimento hanno invece incidenze morali incalcolabili che possono gravare per secoli sul prestigio di un popolo, per il disprezzo degli alleati traditi, e per l'eguale disprezzo dei vincitori con cui si cerca vilmente di accordarsi. Non mi sembra che tali ideali e convincimenti abbiano un'impronta fascista. Appartengono al patrimonio morale di chiunque.
La "questione morale" dell'8 settembre, l'esigenza di salvaguardia dell'onore, e soprattutto di quello militare, fu dunque alla base della scelta di Borghese e dei suoi, e su questo punto storici di diverso orientamento paiono aver trovato almeno un elemento di concordia malgrado l'incandescenza tuttora non sopita delle polemiche; altrettanto condivisa pare la distinzione che vuole che tale scelta "d'onore" sia risultata più nitida per i soldati della Decima che non per il resto degli appartenenti alla RSI.
Anche fuori dall'Italia, infatti, non mancò chi guardò agli avvenimenti della Penisola con malcelato disprezzo per i "badogliani".
Soldati della Decima Mas

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