L'eccidio di Codevigo, avvenuto tra il 28 aprile 1945 e la metà di giugno dello stesso anno, fu l’esecuzione sommaria di un numero compreso tra 114 e 136 tra militi fascisti della Guardia Nazionale Repubblicana (GNR), delle Brigate Nere (BN) e civili.
La Magistratura di Padova trattò la vicenda in numerosi procedimenti dal 1945 al 1950e poi dal 1961-62 sulla base d'indagini condotte fin dall'inizio dalla polizia Alleata e dai Carabinieri.
Furono giudicati anche quattro partigiani della 28ª Brigata Garibaldi, tutti e quattro furono assolti.
I Comandi della 28ª e del "Cremona" non furono mai soggetti di procedimenti penali poiché i fatti si svolsero al di fuori e contro gli ordini da loro emanati e a loro insaputa . Alcune fonti sostengono che all'eccidio avvenuto in varie località in prossimità di Codevigo, parteciparono elementi provenienti dalle formazioni partigiane locali e militari inquadrati nel gruppo di combattimento "Cremona", unità dell'esercito italiano alle dipendenze dell'VIII armata Britannica, sotto il cui comando era anche la 28ª Brigata Garibaldi "Mario Gordini", comandata da Arrigo Boldrini[4]. Nell'atto della Prefettura di Padova del 25 Maggio 1945 oltre all'attribuzione certa di alcune esecuzioni si comunicò che la Polizia Alleata aveva deciso di disarmare i militari del "Cremona" presenti a Codevigo [5]. Il territorio era stato occupato dalla 28ma Garibaldi, da varie formazini partigiane venete e dai reparti del "Cremona" e l'azione di polizia e d'ordine pubblico era svolta dal CLN locale.
Si tratta di uno degli episodi più gravi tra quelli avvenuti nell'Italia nordorientale nei giorni a cavallo della resa incondizionata in Italia delle forze tedesche e fasciste repubblicane, effettiva a partire dal 3 maggio 1945. Nella sola zona di Treviso ci furono almeno 630 esecuzioni ed altre 391 nella zona di Udine. In quei giorni furono operati eccidi e stragi dai nazifascisti a Pedescala di Verona, Castel di Godego di Treviso, Saonara di Padova, Salve di Soccolongo.
Le vittime della strage
Ci furono 136 vittime totali, non tutte identificate (ne furono identificate con certezza 114, trucidate per vendetta, previo giudizio sommario, morte in scontri a fuoco tra cui vittime seviziate.
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