lunedì 1 aprile 2013

DONNA RACHELE GUIDI MUSSOLINI

 una donna nell'ombra, non una donna ombra

Antonia Bonomi
Quando per caso, parecchi anni fa, mi è capitata tra le mani la data di nascita di Rachele Guidi in Mussolini, l'ho messa da parte pensando che prima o poi le avrei dato un'occhiata. Quando ho deciso di farlo, ho iniziato a spulciare enciclopedie, biografie, giornali e ritagli vari e sono rimasta malissimo: due righe qua, una virgola là, qualche fotografia, quella sì, ma niente di sostanzioso, un qualcosa che potesse far raccontare qualche episodio significativo della vita di quella che fu la moglie dell'uomo più potente d'Italia per un ventennio. Persino nelle memorie di un nipote, Fabrizio Ciano figlio di Edda, ho trovato solo vaghi accenni che riguardano più che altro l'abilità di Donna Rachele come cuoca. Infatti, dice, da brava romagnola nonna Ele cucinava da dea. Punto e basta. E al matrimonio della figlia Edda? Ho spulciato tutte le fotografie che sono riuscita a trovare, ma lei non l'ho vista.
Nata l'11 aprile del 1890, eccola comparire in una dichiarazione scritta "dall'imputato Benito Mussolini", arrestato e incarcerato a Forlì, con altri anarchici, per violenze private nel settembre del 1911. La lettera è datata 16 ottobre, Mussolini chiede che a Rachele Guidi, che con lui convive da circa due anni e dalla quale ha avuto una bambina, vengano date, oltre alle 10 che già gli erano state prese, anche le 170 lire residue che gli sono state confiscate "… trattandosi di somma che rappresenta i frutti del mio lavoro e non di delittuose operazioni".  Secondo quanto scrive Mussolini, Rachele è con lui da un paio d'anni, cioè da quando ne aveva circa diciannove, mentre in altre note, le poche, trovo che Rachele era scappata di casa per seguire il "rivoluzionario Mussolini" quando aveva sedici anni. Dalle memorie  di Rolando Balducci, amico di Mussolini e che lo frequentò tra il 1910 e il 1914,  sappiamo che verso il 1914, quando si trovava a Milano, Mussolini aveva  portato Rachele e l'Edda con sé, e che abitavano in via Castelmorrone al 19. Dalle biografie di Mussolini, sappiamo che la coppia si sposerà civilmente nel 1915, qualcuno dice 1916, che i figli saranno cinque: Edda la prima che sposerà Galeazzo Ciano, Vittorio, Bruno che morirà precocemente, Anna Maria colpita giovanissima dalla poliomielite, e Romano, vivente e apprezzato musicista jazz, primo marito di Maria Scicolone, sorella della più famosa Sofia Loren.
Parlando di lei, come vedete, si citano sempre gli altri, eppure è esistita, anche se ha attraversato la storia in punta di piedi.
Mussolini, come si sa, ha avuto una vita sentimentale piuttosto vivace e, anche prima della famosissima, su questa sì che si sono sprecate le parole, Claretta Petacci, non sono mancate le storie. Una tra le più importanti fu con la profuga russa Anna Balabanoff, storia iniziata attorno al 1904 e proseguita fin oltre il 1912, quando Mussolini prese la direzione dell'Avanti! E lei era con lui. Dunque: relazione e figlia con Rachele, amante in contemporanea.
Com'era donna Rachele Dietro lo Specchio dell'Astrologia? Non era di sicuro una pappina molle che si faceva mettere i piedi in testa. Aveva i suoi difetti, era un po' impulsiva, era vanitosa, anche ambiziosa, soffriva di complessi d'inferiorità (sapeva a malapena leggere e scrivere, parlava male l'italiano e quando si agitava o era arrabbiata scivolava nel dialetto stretto), ma erano virgole, sfumature poiché possedeva una qualità in sommo grado: era una persona di buon senso, aveva i piedi saldamente piazzati a terra e grazie all'ironia riusciva a smontare tutti, dal marito alle sue amanti alla posizione che si era trovata ad occupare. Non c'era niente che potesse toglierla da quel suo essere sanamente diffidente verso fatti e persone e ancorata, come vogliono Venere nel Toro e la Luna nel Capricorno, alle cose solide, semplici, alla quotidianità, cose che non tradiscono. Il suo era un fatalismo che corrispondeva, in un certo senso, all'ottimismo, era razionale e oculata, dura nei giudizi, ma con una sua tenerezza brusca, da persona che non si fa molte illusioni, senza essere pessimista per principio. Mi piacerebbe tanto sapere come etichettava la gente che girava attorno al marito, amanti comprese. Sono certa che i suoi giudizi erano di una ferocia unica, dettati da un intuito razionale immediato, ed era con quelli che si difendeva e manteneva la sua posizione di, comunque, moglie del capo. Ed era capace di lunghi rancori, come indica sempre la Luna. Il suo non montarsi la testa, per qualcuno può essere stato indice di persona sempliciotta, il suo buon senso etichettato come "contadino", ma se il buon senso c'è, è tale e basta, il contadino non c'entra. Equilibrata, razionale ma non fredda, ci scommetto che non è stata zitta neppure con il marito, ma senza prendersela più di tanto, forte del fatto che tutto passa, ma sono i valori tradizionali quelli che restano. Nel suo quadro non ci sono indici di fortuna esterna, la sua unica fortuna è stata l'essere nata con quel carattere, con la giusta dose di umanità e lo spruzzo di cinismo, che è poi realismo, che le ha permesso di superare tutti gli avvenimenti lieti e dolorosi conservando sempre il suo sorriso disarmante. Ha sofferto donna Rachele sia per le corna sia per le tragiche vicende? Senza dubbio, ma aveva con sé la forza del buon senso, la convinzione che così è la vita. Un po' la caratteristica Ariete di non piangersi addosso più di tanto e di trovare la forza nel fare coraggio agli altri. Era una bella persona, molto umana e con un grande senso della dignità.

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