Alba Dorata approda in Italia
Alba Dorata approda in Italia
Alba Dorata Italia è nata da appena un mese e ha già collezionato 500 iscrizioni. Apre in Italia la “filiale” di Alba Dorata, partito nazionalista e xenofobo greco, il quale ha raggiunto mirabolanti successi elettorali nel clima di disfatta economica del Paese ellenico.
In migliaia hanno visitato il sito creato dal triestino Alessandro Gardossi, ex leghista, ex Forza Nuova e ora segretario nazionale della costola italiana del movimento greco, adesso in Parlamento. “Ma noi siamo un’altra cosa” precisa Gardossi , che assicura di non essere razzista. “Siamo di destra-sopra“, afferma il respondabile del franchising (possiamo definirlo così, non si offenderà) italiano, smarcandosi preventivamente dalle polemiche suscitate dalla violenza dei militanti ellenici del partito originale.
“Poniamo il problema dell’impatto sociale dell’immigrazione, per cui chi non ha niente non può dare, e vogliamo una famiglia fondata sul matrimonio tra uomo e donna, ma non siamo omofobi”. Del tipo: “non sono io che son razzista, sono loro che sono negri!“. Ritorno alla moneta nazionale, lotta al (fantomatico) signoraggio e alle banche, ripristino della legalità puramente italica. Questi sarebbero i punti base del programma.
Tra i militanti, ex di Forza Nuova si stringono assieme agli attivisti 5 Stelle fuoriusciti anzitempo dal MoVimento, ma ci sono tra loro anche ex elettori di sinistra, di destra, di centro. Un melange di “ex” e di “post”, che vogliono lottare contro i “manigoldi dei partiti”, contro le banche europee, contro il signoraggio.
Alba Dorata Italia è nata da appena un mese e ha già collezionato 500 iscrizioni. Apre in Italia la “filiale” di Alba Dorata, partito nazionalista e xenofobo greco, il quale ha raggiunto mirabolanti successi elettorali nel clima di disfatta economica del Paese ellenico.
In migliaia hanno visitato il sito creato dal triestino Alessandro Gardossi, ex leghista, ex Forza Nuova e ora segretario nazionale della costola italiana del movimento greco, adesso in Parlamento. “Ma noi siamo un’altra cosa” precisa Gardossi , che assicura di non essere razzista. “Siamo di destra-sopra“, afferma il respondabile del franchising (possiamo definirlo così, non si offenderà) italiano, smarcandosi preventivamente dalle polemiche suscitate dalla violenza dei militanti ellenici del partito originale.
“Poniamo il problema dell’impatto sociale dell’immigrazione, per cui chi non ha niente non può dare, e vogliamo una famiglia fondata sul matrimonio tra uomo e donna, ma non siamo omofobi”. Del tipo: “non sono io che son razzista, sono loro che sono negri!“. Ritorno alla moneta nazionale, lotta al (fantomatico) signoraggio e alle banche, ripristino della legalità puramente italica. Questi sarebbero i punti base del programma.
Tra i militanti, ex di Forza Nuova si stringono assieme agli attivisti 5 Stelle fuoriusciti anzitempo dal MoVimento, ma ci sono tra loro anche ex elettori di sinistra, di destra, di centro. Un melange di “ex” e di “post”, che vogliono lottare contro i “manigoldi dei partiti”, contro le banche europee, contro il signoraggio.
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