mercoledì 1 gennaio 2014

2014 CARO NAPOLITANO, QUESTO E’ L’ELENCO CHE AVRESTI DOVUTO LEGGERE, PER CHIEDERE SCUSA E DARE LE DIMISSIONI

CRISI

Quei 100 suicidi che la politica ha sulla coscienza

Cronaca di un 2013 da non festeggiare. I partiti litigano e l’economia muore.

Senza lavoro, piegati dalla crisi, senza speranza. Quelli fra il 2008 e il 2013 sono stati gli «anni della disgrazia» per quelle centinaia di persone che hanno scelto di lasciare questo mondo per una crisi economica che a molti non ha lasciato scampo e a tanti altri ha tolto ogni illusione di potercela fare. Un baratro che ha risucchiato troppe persone, in tutta Italia, colpevoli di nulla, precipitate in un “abisso” prima economico e poi personale e psicologico, che nessuno dei nostri governanti è stato in grado di arginare. E questo è il triste elenco del 2013 che non avremmo mai voluto scrivere.

1.1.2013 – A Recanati una laureata di 34 anni, con borsa di studio e stage in Canada, non trovando lavoro, si impicca in camera da letto.
10.1.2013 – Un uomo di 43 anni di Modena si lancia dal terzo piano di un palazzo. I due genitori erano molto malati, lui soffriva di depressione e temeva di perdere il lavoro dopo essere stato messo in ferie forzate.
11.1.2013 – A Mirto Crosia (Cosenza) un uomo di 49 anni, che da molti mesi non veniva pagato e che poi aveva perso il lavoro, si uccide buttandosi dal tetto dell’abitazione dei suoceri.
30.1.2013 – Un autotrasportatore di Monzambano (Mantova), 49 anni, si uccide con un colpo di pistola al petto. Da un po’ di tempo era caduto in depressione per il timore di perdere il lavoro.
5.2.2013 – Con un colpo di pistola in testa negli uffici delle Generali di Napoli, la fa finita anche unagente assicurativo con troppi problemi economici. Aveva due figlie.
5.2.2013 – Un commerciante di 59 anni, proprietario di un negozio di multivideo, si suicida, impiccandosi, in un magazzino. In una lettera chiede scusa ai familiari, nell’altra si definisce «un fallito».
9.2.2013 – Un operaio edile di Trapani toglie la vita lasciando un biglietto d’addio dentro un testo della Costituzione italiana: «L’articolo 1 dice che l’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro. Perché lo Stato non mi aiuta a trovarlo? Se non lavoro non ho dignità».
11.2.2013 – Nel biglietto scritto prima di impiccarsi, un imprenditore di Cadoneghe (Padova), 54 anni, ha scritto: «Non ce la faccio più». La crisi lo ha schiacciato, costringendolo a sospendere la produzione di componenti per biciclette e profilature metalliche.
12.2.2013 – Un ex emigrato ritornato in Sardegna dal Veneto, senza lavoro da quasi un anno, si toglie la vita a 57 anni.
16.2.2013 – Un sessantenne di Castiglione Chiavarese (Genova) perde il lavoro e si impicca nel bosco.
25.2.2013 – Un piccolo imprenditore di Alfonsine (Ravenna), anche a causa della crisi della sua azienda, si suicida nel magazzino della propria ditta. Aveva ricevuto una sanzione economica di 47mila euro da Equitalia, pagata la quale per evitare il pignoramento, aveva lasciato l’imprenditore in crisi di liquidità.
2.3.2013 – Un camionista 58enne di Torre de’ Passeri (Pescara), disoccupato da più di un anno, si impicca in una baracca. Non si era ripreso dalla perdita del posto di lavoro.
3.3.2013 – Un giovane di 17 anni, in cerca di lavoro, non regge psicologicamente alla perdita della nonna e si impicca al pergolato del giardino.
5.3.201 3 – Un imprenditore di San Felice a Segrate (Milano), 77 anni, uccide la moglie a colpi di pistola e poi si suicida con la stessa arma. L’uomo era depresso e aveva grossi problemi economici.
6.3.201 3 – Un piccolo imprenditore , Andrea Zampi, fa irruzione negli uffici della Regione di Perugia, uccide due impiegate e poi si uccide sparandosi. L’uomo aveva 43 anni e da poco la Regione aveva revocato l’accreditamento alla piccola impresa di formazione dei genitori.
7.3.2013 – Un commerciante di 55 anni di Barletta si uccide infilando la testa in una busta sigillata col nastro adesivo. Da tempo l’uomo aveva difficoltà economiche.
7.3.2013 – Un imprenditore di Schio si suicida impiccandosi nell’azienda di sua proprietà. L’azienda era in difficoltà economica.
8.3.2013 – Un anziano di 80 anni, non potendo più pagare i suoi debitori, si spara in testa perché si vergognava. È accaduto nel bosco tra Cerreto Guidi e Larciano, in provincia di Firenze.
11.3.2013 – Un imprenditore vicentino di 47 anni si lancia dal nono piano di una palazzina. I sospetti sulla causa del gesto cadono subito sulla crisi economica.
12.3.2013 – Un operaio in cassa integrazione, 44 anni, si impicca a Grosseto nel garage di casa.
15.3.2013 – Aveva 33 anni il muratore che si è tolto la vita a Castelvetrano (Trapani). Era disoccupato e si è impiccato.
17.3.2013 – Era depresso a causa dei troppi debiti il piccolo imprenditore che si è ucciso a Messina lanciandosi da un viadotto lungo la tangenziale. Aveva 45 anni.
20.3.2013 – Un disoccupato napoletano si uccide nel suo appartamento. Aveva 50 anni ed era stato licenziato da un anno dal centro di fisiokinesiterapia.
2.4.2013 – Un albergatore di Lipari (Messina), colpito dalla crisi che ha messo in ginocchio il settore, si toglie la vita nel suo albergo. Non è riuscito a superare le sue difficoltà economiche. Aveva dedicato la sua vita al suo hotel. Suo padre era il partigiano che ebbe una storia d’amore con la figlia di Mussolini.
2.4.2013 – Un imprenditore ferrarese, 60 anni, si suicida. Nel biglietto d’addio c’era scritto: «Senza lavoro non c’è speranza, senza speranza non c’è voglia di vivere».
3.4.2013 – Un poliziotto assillato dai debiti e che aveva appena ricevuto una cartella Equitalia si spara un colpi di pistola davanti alla caserma dei carabinieri di Triggiano, in provincia di Bari.
5.4.2013 - Marito e moglie , lui esodato e lei con una pensione bassissima, si tolgono la vita insieme. Troppe erano le difficoltà economiche per permettergli di andare avanti. È accaduto a Civitanova Marche, vicino Macerata. Lo stesso giorno il fratello della donna si uccide gettandosi in mare.
9.4.2013 – Un imprenditore di 53 anni di Macomer (Nu), anche perché schiacciato dalla crisi, si uccide nella sua segheria impiccandosi. L’azienda era in crisi da tempo.
10.4.2013 – Un piccolo imprenditore di 48 anni di Orotelli (Nuoro), con dei problemi economici, si spara un colpo di pistola in testa.
11.4.2013 – Ancora in Sardegna un operaio edile di 47 anni, da poco senza lavoro, si uccide a Serramanna.
13.4.2013 – Una donna bolognese, disperata perché senza lavoro, si toglie la vita e lascia un biglietto in cui chiede scusa e spiega che la causa è la separazione dal marito e la mancanza di un impiego.
14.4.2013 – A causa di un grosso debito con il fisco, il titolare di un’azienda ortofrutticola , 62 anni, si uccide nella sua casa a Torino sparandosi con un fucile da caccia.
15.4.2013 – Un imprenditore di 65 anni si suicida nella sua azienda a Santa Croce sull’Arno (Pisa). Nel biglietto d’addio parla dei suoi problemi economici.
17.4.2013 – Un muratore si suicida nel torinese, impiccandosi a 38 anni. Aveva da poco perso il lavoro. Stava per diventare padre.
17.4.2013 – L’ha fatta finita impiccandosi nella sua azienda un imprenditore di 60 anni di Bitonto con gravi difficoltà economiche. Nel biglietto d’addio c’era scritto: «Nel momento del bisogno tutti mi hanno abbandonato».
17.4.2013 – Nel trevigiano un muratore di 52 anni si impicca perché non riusciva più a trovare lavoro.
22.4.2013 – Nel centro di Bologna si uccide con una fucilata il titolare di una piccola società immobiliare che stava per ricevere lo sfratto.
24.4.2013 – A San Luri, in Sardegna, un disoccupato di 45 anni si spara con un fucile. L’uomo aveva perso il lavoro di recente e il rapporto con la moglie ne era uscito compromesso.
2.5.2013 - Nicola Carrano , un operaio di 62 anni di Albanella (Salerno) si suicida, senza lavoro da un anno dopo che la ditta di calcestruzzi nella quale lavorava lo aveva licenziato, si toglie la vita nella soffitta della propria abitazione. Sul manifesto mortuario è stato scritto: «Da parte della famiglia Carrano: tutto questo a causa dello Stato. Grazie».
3.5.2013 – Era depresso perché senza lavoro. Così un uomo di 45 anni si è ucciso a Ponsacco (Pisa) lanciandosi nel vuoto dal sesto piano di una palazzina. Era sposato e aveva una figlia di 13 anni.
3.5.2013 – Un informatore farmaceutico separato dalla moglie e disperato per l’assenza di un impiego, si uccide a Pomigliano D’Arco (Napoli).
11.5.2013 – Si impicca vicino casa a Savigano Irpino (Avellino) un imprenditore del settore immobiliare. La crisi aveva ridotto al lumicino le sue vendite e i debiti verso i fornitori erano cresciuti a dismisura.
15.5.2013 – Ad Almisano di Lonigo (Vicenza), un uomo di 66 anni ha aperto la porta all’ufficiale giudiziario che gli stava notificando lo sfratto, poi si è chiuso in bagno e si è lanciato dalla finestra.
17.5.2013 – A Vado Ligure (Savona) un imprenditore con problemi economici e di salute e che aveva chiesto aiuto anche a Beppe Grillo, si uccide dandosi fuoco. Aveva 47 anni.
17.5.2013 – Un muratore di 36 anni, depresso perché senza lavoro, si impicca nella sua casa a San Pietro Clarenza (Catania). Aveva una moglie e due figli.
18.5.2013 – Un cassintegrato della provincia di Viterbo, 50 anni, si uccide gettandosi da un ponte. Era un ceramista e la crisi lo aveva travolto.
21.5.2013 – Aveva 27 anni il giovane che a Trapani si è impiccato perché senza lavoro. La disoccupazione lo aveva fatto precipitare nella depressione.
21.5.2013 – Aveva problemi con la moglie e molti problemi economici col suo ristorante l’ uomo che nel reatino si è dato fuoco uccidendosi nella sua auto.
27.5.2013 - Due coniugi di Besate, nel milanese, si sono uccisi a causa di uno sfratto imminente e di problemi economici insormontabili. Lui aveva problemi di alcol, lei psichici.
3.6.2013 – Un artigiano di Modica (Ragusa) che da alcuni mesi non percepiva lo stipendio e che aveva una moglie con gravi problemi di salute, si uccide gettandosi in una cisterna.
6.6.2013 – Un artigiano titolare di una ditta edile del trevigiano si spara un colpo di rivoltella in testa a causa dei debiti e perché non riusciva a recuperare i suoi crediti. Aveva 62 anni.
10.6.2013 – A Ercolano un fioraio in crisi che non riusciva ad ottenere dal Comune una concessione per esercitare sul suolo pubblico dove vendere la sua merce, si è tolto la vita fissandosi un cappio al collo, dandosi fuoco e lanciandosi dal balcone da dove il suo corpo ha penzolato fino a che la corda non ha ceduto e l’uomo è precipitato giù.
11.6.2013 – Aveva 32 anni il disoccupato del genovese che si è suicidato gettandosi dalla finestra di casa dopo aver ricevuto un avviso di sfratto. Viveva col fratello, invalido, e la madre pensionata.
15.6.2013 – Non aveva la possibilità di pagare l’ennesima cartella di Equitalia il 60enne di Riccione che si suicida con una coltellata al collo. Era un consulente aziendale che la ditta per la quale lavorava non pagava da mesi.
27.6.2013 – Un imprenditore si toglie la vita lanciandosi dal quinto piano di un palazzo. In tasca aveva un sollecito di pagamento.
7.7.2013 – Non riusciva a trovare lavoro e così un giovane muratore del milanese l’ha fatta finita a 26 anni.
15.7.2013 – Un imprenditore di Subiaco, vicino Roma, dopo aver ricevuto una cartella esattoriale, si uccide sparandosi a causa delle difficoltà economiche. Aveva 64 anni.
17.7.2013 – Era depresso perché senza lavoro ed era stato anche sfrattato da casa l’ idraulico di Montesilvano (Pescara), 61 anni, che si è suicidato con un tubo di scarico del gas collegato all’abitacolo della sua macchina.
31.7.2013 – Un architetto con moglie e figli che non riceveva lo stipendi da qualche mese, si uccide a Palermo.
31.7.2013 – Un artigiano edile di Ventimiglia (Imperia), 58 anni, si spara in testa a causa dei troppi debiti della sua azienda. Nel biglietto d’addio c’era scritto: «Non si può arrivare a 58 anni e vivere in questa maniera».
11.8.2013 – Era in cassa integrazione in deroga e poi aveva perso anche quella. Così un 41enne di Casola (Napoli) si è suicidato.
26.8.2013 – Un odontotecnico di Bagnolo in Piano (Reggio Emilia) si uccide con un colpo di pistola in testa. Alla base del gesto i problemi economici e l’impossibilità di trovare un lavoro. Aveva 52 anni.
3.9.2013 – Un commerciante di 51 anni si impicca nel suo furgone a causa delle difficoltà economiche. È accaduto a Spoltore (Pescara).
15.9.2013 – Un operaio di 62 anni di Fasano (Brindisi) si impicca in casa. Viveva da solo. Di recente gli era stato ridotto l’orario di lavoro.
16.9.2013 – Un operaio edile di Cappelle sul Tavo (Pescara) si toglie la vita nel suo garage dopo aver perso il lavoro. Era stato in cassa integrazione ma anche quella si era esaurita.
17.9.2013 – Aveva 57 anni l’ imprenditore di Piove di Sacco (Padova) che si è ucciso legandosi un cavo elettrico al collo. Aveva avvisato i dipendenti che sarebbe stato costretto a chiudere l’attività.
23.9.2013 – Nel brindisino un uomo di 57 anni si uccide impiccandosi nella tromba delle scale. Aveva debiti ed era senza lavoro, anche perché alcuni problemi di salute gli impedivano anche di svolgere lavori manuali.
27.9.2013 – Un commerciante di 37 anni che a Cisternino (Brindisi) aveva un bar che non gli procurava più profitti, si uccide impiccandosi a un’inferriata con una cinghia. Era sposato e aveva un figlio.
7.10.2013 – Ancora nel brindisino un imprenditore con seri problemi economici e che aveva ricevuto una cartella Inps da 15mila euro, si impicca nella sua masseria. Aveva 54 anni.
16.10.2013 – La titolare di un’agenzia di pratiche auto si toglie la vita a Spinea (Venezia). Aveva 53 anni. Alla base del gesto anche un calo delle attività dovute alla crisi economica.
20.10.2013 – A Chivasso (Torino) un disoccupato coperto dai debiti si uccide impiccandosi in un bosco. Aveva 44 anni.
25.10.2013 – Nel viterbese un 60enne con problemi economici si toglie la vita lanciandosi da un viadotto di una superstrada.
31.10.2013 – Un tunisino che viveva in un appartamento occupato abusivamente, si uccide impiccandosi con un cavo elettrico. Aveva da poco perso il lavoro da meccanico .
3.11.2013 – Un imprenditore di 68 anni si spara nel suo ristorante a Riparbella (Pisa). Era coperto da debiti che non era più in grado di pagare.
11.11.2013 – A causa delle gravi difficoltà economiche, il titolare di un’agenzia immobiliare di Soncino (Cremona) si suicida sparandosi un colpo di pistola.
14.11.2013 – Un imprenditore di 40 anni si impicca nel suo garage a Rubano (Padova). Era titolare di un’agenzia di viaggi ormai coperto da problemi economici e debiti.
15.11.2013 – Un operaio forestale , che non prendeva lo stipendio 17 mesi, si uccide nell’avellinese lasciandosi annegare in una cisterna. Aveva già tentato il suicidio in passato. Aveva 58 anni.
18.11.2013 – Un imprenditore viene trovato morto a Mazara del Vallo. Negli ultimi tempi i suoi problemi economici erano cresciuti. Aveva 61 anni.
22.11.2013 – A Tivoli, vicino Roma, un fabbro soffocato dai debiti la fa finita appendendosi a una carrucola e poi sparandosi con un fucile. In un videomessaggio ha chiesto perdono ai familiari.
16.12.2013 – Le richieste delle banche erano diventate troppo esose e i creditori non pagavano. Perciò il titolare della «Chimica Imperiese » si è suicidato gettandosi sotto un treno.
23.12.2013 – Un imprenditore si uccide lanciandosi dalla finestra di casa. La sua attività era in crisi profonda e i debiti troppi. È accaduto a Gallarate, nel varesotto.
23.12.2013 – Un lavoratore precario si toglie la vita con un colpo di pistola in testa a Villabate (Palermo). Da mesi era in cassa integrazione e prendeva 500 euro.
28.12.2013 – Un operaio in mobilità si uccide a Godia (Udine), impiccandosi dentro il suo garage.
A questo lungo, troppo lungo e nemmeno completo elenco di «anime disperate» che hanno lasciato su questa terra familiari e amici affranti, si aggiungono i moltissimi tentativi di suicidio, fortunatamente falliti o sventati. Scriveva Albert Camus: «La gente crede sempre che ci si uccida per una ragione. Ma si può benissimo uccidersi per due ragioni». La politica si dia una mossa per sradicare le ragioni del «suicidio italiano».

Fonte articolo    basta casta

 

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