mercoledì 1 gennaio 2014

IL DISCORSO DEL “DITTATORE” ALLUCINATO


Dal camerata Marco Affatigato.





Come avevo scritto ieri ….era meglio se si presentava in tv e stava zitto …il miglior messaggio che poteva dare al popolo delle televisioni : il silenzio ! Ed invece nel suo messaggio di fine anno il presidente di questa dittatura partitocratica impostaci , Giorgio Napolitano, ha chiesto nuovamente sacrifici e sangue al popolo e cambiamento ai politici. Si ! Ieri sera , via internet, ho ascoltato il dittatore (perché definirlo “re” è insultare la monarchia che in un certo qual modo veniva legittimata dal popolo e, da molti, anche apprezzata). Un discorso privo di qualsiasi argomento concreto. Come fa un “politico” che indossa la prima carica di uno Stato e che per tale carica dovrebbe essere al servizio quotidiano del popolo di quello Stato…a imbobinarlo con discorsi inconcludenti e privi di realtà, finanche ad arrivare ad invertire i ruoli istituzionali che si individuano in una semplice equazione: popolo-elettore-elezioni-politici-Parlamento-Presidente-Governo-Parlamento- popolo. Con una semplice frase ha stravolto questa “equazione” : ha detto servono "lungimiranti e continuative scelte di governo, con le quali debbono misurarsi le forze politiche e sociali e le assemblee rappresentative, prima di tutto il Parlamento, oggi più che mai bisognoso di nuove regole per riguadagnare il suo ruolo centrale". Ma questo ruolo centrale in una dittatura non esiste ! Ed è quello che ha oggi il nostro paese.
Poi ha proseguito con la sfacciataggine di chi ha il potere in mano: “Nessuno può credere alla ridicola storia delle mie pretese di strapotere personale. Sono attento a considerare ogni critica o riserva, obbiettiva e rispettosa, circa il mio operato. Ma in assoluta tranquillità di coscienza dico che non mi lascerò condizionare da campagne calunniose, da ingiurie e minacce". Bene ! Signor Napolitano Giorgio …fra il dire ed il fare c’è di mezzo il mare. La sua “assoluta tranquillità di coscienza” si scontra con almeno due fatti importanti per i quali non si lascia né “imputare” né “interrogare” : il primo, la trattativa “Stato-Mafia” che ha portato alla , almeno – ma non credo che sia la sola – complicità morale nell’assassinio di uomini, questi sì !, di Stato ; la seconda, la copertura – e quindi complicità (mi ricordo che alcuni parlamentari e non sono stati inquisiti, processati e condannati per molto meno …voti di scambio ..per il reato di “concorso esterno ad associazione mafiosa” ) ministeriale con “accordo fra Stato e Camorra” per l’interramento di rifiuti tossici in Campania (e chissà dove ancora) che hanno avvelenato acqua e suolo e sono causa di morti per leucemia di quei cittadini che lei (“l” minuscolo) avrebbe dovuto , da ministro dell’Interno allora e oggi da Presidente ( ecco perché per lei la “p” non può essere maiuscola) , tutelare – prima – e servire – oggi .
E poi la sua chicca finale che dimostra il suo disprezzo totale del popolo italiano e delle istituzioni della Repubblica: "Resterò Presidente fino a quando 'la situazione del paese e delle istituzioni' me lo farà ritenere necessario e possibile, 'e fino a quando le forze me lo consentiranno'.".
Un Presidente che non si fa intimidire dalle reazioni del popolo, che non gli crede più, non è un Presidente. E’ semplicemente un dittatore.


 

 

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