domenica 12 gennaio 2014

Kyenge a Brescia, tensione in piazza fra militanti di destra e immigrati

La polizia in assetto antisommossa si frappone tra i due gruppi davanti all'auditorium dove è in corso un convengo con il ministro dell'integrazione.

Da questa mattina resta alta la tensione a Brescia per l’arrivo del ministro dell’integrazione Cecile Kyenge. Alcune centinaia di manifestanti di centrodestra appartenenti a Fratelli d’Italia, Lega Nord, Forza Nuova e Froza Italia infatti si sono radunati poco lontani dall’auditorium San Barnaba dove è in un corso un convegno con il ministro contestando le politiche per l’immigrazione  volute dalla Kyenge. La tensione è divenuta altissima quando il gruppo è venuto in contatto con alcuni immigrati dell’associazione Diritti per Tutti riuniti invece all’esterno dell’auditorium. Solo lo schieramento massiccio di forze dell’ordine in assetto antisommossa ha evitato il peggio frapponendosi tra i due opposti schieramenti. Tra i manifestanti di destra anche alcuni esponenti politici di rilievo come l’assessore regionale lombardo al territorio e dirigente di Fratelli d’Italia, Viviana Beccalossi, e il consigliere leghista, Fabio Rolfi. Quando questi ultimi insieme ad un gruppo di sostenitori si sono presentati all’esterno dell’auditorium dove si teneva la manifestazione degli immigrati tra i due schieramenti sono subito volate parole grosse e alla fine i politici sono stati fatti allontanare dalla polizia.  In zona comunque continuano i presidi dei due gruppi sotto il controllo attento della polizia.
La versione dell’assessore - “Questa mattina, in concomitanza con una tavola rotonda sull’immigrazione alla presenza del ministro Cecile Kyenge, c’è stato un presidio poco lontano organizzato da Fdi, Lega e Forza Nuova, per boicottare la visita del ministro e dire di no alle politiche di cui si fa portavoce” ha spiegato l’assessore Beccalossi raccontando la sua versione dei fatti. “Poi una ventina di rappresentanti del centro destra hanno deciso di venire dove si svolgeva la tavola rotonda. Ci siamo semplicemente avvicinati sul marciapiede di fronte, non avevamo bandiere, striscioni, nulla. Il clima era di assoluta serenità. Mentre conquistavamo metro su metro il diritto di stare sul marciapiede si sono presentati gli extracomunitari con gli striscioni” ha raccontato sempre Beccalossi all’Agi, aggiungendo “da lì che sono partiti insulti e minacce nei nostri confronti e sono stata allontanata dalla polizia, che ringrazio, perché temevano per la mia incolumità”. “Gli insulti sono partiti da loro. Mai mi sono permessa di insultare qualcuno durante una manifestazione. E mai ho partecipato a una manifestazione non autorizzata. E mai alzerò le mani per far prevalere le mie ragioni” ha concluso Beccalossi.

Ormai questi pezzenti troppo spesso dimenticano che sono degli ospiti (anche poco graditi),sarà il caso di ricordare loro.....!!!

                                                               Italia agli Italiani.

Segue.

Kyenge si fa la sua milizia personale.Come ai tempi della Repubblica, peggio che ai tempi della Repubblica. A quel tempo, gli oligarchi si facevano i loro eserciti di picchiatori pescando nella popolazione schiavile. Lo facevano per controllare e limitare le proteste popolari, per intimidire i rappresentanti del popolo che presentavano all’assemblea leggi o si opponevano alle leggi del Senato. Oggi, i nuovi oligarchi pescano tra gli immigrati. Anzi, oggi ci sono immigrati che fanno parte dell’oligarchia, che ne sono elemento essenziale e si creano le proprie milizie personali.
Quello andato in scena oggi a Brescia – una città per molti versi ‘occupata’ -, l’aggressione da parte di una vera e propria ‘squadraccia’ ispirata dalla signora Kyenge, se vi fosse in Italia una stampa libera, verrebbe trattata con allarme. Invece no. E’ ‘normale’ che milizie di stranieri assaltino chi manifesta contro un ministro importato dall’estero. E’ normale che chi si oppone allo Ius Soli e alle altre stupidaggini partorite dal governo venga aggredito da picchiatori al grido ‘kyenge presidente’.
Già oggi assistiamo a orde di nuovi barbari – anche qui una forte similitudine con l’antichità – che imperversano in lungo e in largo assaltando soprattutto case isolate. Manca loro una guida che le ispiri. Che le organizzi in una sorta di milizia pronta ad ammazzare non più, in nome del bottino, ma della conquista.

Fonte art.     
 
 
 
 

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