Un amico e camerata ci faceva notare come tra camerati dell’area politica ci si intestardisca a fare una serie infinita di distinguo ed a litigare a causa di posizioni diverse ed intransigenti su cosa debba essere il vero Fascismo e su cosa invece sia ad esso estraneo o addirittura antitetico.
Partiamo dalla premessa necessaria ed imprescindibile che il Fascismo NON é un’ideologia basato sul pensiero unico in quanto riunisce persone pensanti in modo autonomo che convergono su di una serie di principi generali comuni senza però rinunciare alla propria personalità ed alla propria libertà di analisi critica.
D’altronde il simbolo stesso del Fascismo, rappresentato dal Fascio, esprime con le sue verghe riunite e legate ed unite tra di loro, proprio il concetto di molte diversità convergenti, diversità dalle quali nasce un’unità che non è acefalo conformismo, ma scelta consapevole ed accettazione nel nome di un comune denominatore che supera anche differenti punti vista sulle questioni meno importanti e decisive privilegiando la convergenza su quelle essenziali e determinanti!
Non quindi un caos di voci contrastanti, ma un coro in cui prevale alla fine la disciplina accettata di un’univoca espressione di regole, di principi, di etica e di volontà di azione.
Detto questo, ci sono anche dei confini invalicabili al di là dei quali scade la corretta interpretazione di cosa sia o non sia il Fascismo e la distinzione scatta quando ci si scontra e si contrastano i suoi concetti di base al di fuori dei quali si esce dalla logica del Fascismo e si entra in un mondo che è altro ..!!
Vogliamo qui evidenziare quali siano questi principi imprescindibili e quali invece gli siano estranei.
Fascismo è volontà di potenza.
Fascismo è senso della Nazione e dello Stato.
Fascismo è promozione ed esaltazione della personalità e del merito pur nell’ambito dello Stato e nell’obiettivo della giustizia sociale e della solidarietà.
Fascismo è accettazione della disciplina e delle gerarchie allo scopo di perseguire il bene comune all’interno dello Stato.
Fascismo è anteporre l’interesse comune e la crescita della nazione all’interesse personale e privato.
Fascismo è tensione morale ed intellettuale al superamento dei limiti umani personali verso la realizzazione del superuomo Nietschiano.
Fascismo è l’unica possibile alternativa positiva alla lotta di classe di stampo marxista e capitalista in grado di trasformarla in cooperazione tra le classi risolvendo la quadratura del cerchio in chiave sociale, economica ed etica.
Fascismo è la partecipazione corale alla costruzione di una società più giusta che tenga però anche conto della natura umana che spinge ciascuno all’affermazione della propria personalità.
Fascismo è la promozione dei valori spirituali dell’uomo e della comunità rispetto a quelli puramente materiali e pertanto sottolinea l’importanza sociale della scuola e della cultura.
Fascismo è stile di vita che trasforma in quotidianità l’eroismo del gestire la propria vita soprattutto in funzione dei propri ideali anche se ciò richiede un prezzo alto di sacrifici, di contrasti e di lotte.
Fascismo è riconoscere ed accettare il senso della propria esistenza nel contesto più grande e più nobile della società nazionale cui si appartiene.
Estranei al Fascismo sono tutti quei principi che contrastano con quelli che abbiamo elencato!
Dopo di che ciascuno è libero di interpretare la prassi di applicazione di detti principi o la gerarchia etica degli stessi o di implementarli con altri concetti complementari ma senza mai snaturarli o contrastarli, pena la propria estraneità a quella comunità che si dice Fascista.
Certamente oggi, rispetto a ieri, abbiamo tutti la sventura di non avere più la guida illuminata che avevano i nostri padri con il carisma, la lucidità, il pragmatismo e l’intelligenza di Benito Mussolini e ciò comporta dubbi, incertezze, deviazioni e false interpretazioni sia dei principi che delle situazioni contingenti.
È questo il motivo principale di quelle discussioni, di quei distinguo, di quelle prese di posizione diverse di cui il nostro camerata si lamentava.
È successo al Cristianesimo dopo la morte di Gesù Cristo, è successo all’impero romano dopo l’avvento dei barbari, è successo in ogni occasione in cui, dopo la presenza totalizzante di un grande, i suoi fedeli si sono trovati da soli a cercare la più vera delle interpretazioni del suo pensiero e sarebbe strano che non fosse successo a noi, che ci dichiariamo fascisti, dopo la scomparsa di Benito Mussolini!
È nostro preciso dovere però il cercare di fare prevalere ciò che ci unisce a ciò che ci divide, rintuzzando la mera volontà di avere ragione, magari su questioni marginali, a vantaggio della diffusione e della crescita nella società degli ideali fondamentali del Fascismo che debbono restare il faro e la guida delle nostre azioni.
Nei rapporti con i camerati, dimentichiamoci di quelle convinzioni personali, religiose, culturali o tradizionali che nulla hanno a che fare con il Fascismo e che possono invece essere di contrasto e di rottura!
Ricordiamoci che il Fascismo è stato la più grande e la più rivoluzionaria idea del secolo scorso e che, nel mondo bacato di oggi, avvelenato dal materialismo e dall’edonismo, è ancora la luce, la speranza e la promessa per una società migliore e più giusta!
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