sabato 4 gennaio 2014

Costituito a Rieti il Comitato Pro 70 Anniversario della R.S.I



Una serie di eventi coinvolgeranno la provincia reatina tra il Gennaio e il Giugno 2014.

Il 4 Dicembre 2014, la Herald Editore, nell’ambito del progetto nazionale “Per non dimenticare”, per la tutela della memoria storica, ha istituito il “Comitato Pro 70° Anniversario della RSI in Provincia di Rieti”. Nato sotto l’alto patrocinio morale dell’Associazione Nazionale Famiglie Caduti e Dispersi della Repubblica Sociale Italiana, l’ente apolitico e apartitico si pone l’obiettivo di realizzare, nel periodo che va da Gennaio a Giugno prossimi, un “percorso della memoria” sul territorio alla riscoperta della storia della RSI attraverso il sacrificio dei suoi caduti. Presidente onorario è stato designato Umberto Bisaccioni, Paracadutista del Reggimento “Folgore” della Repubblica Sociale, già distintosi nei combattimenti di Castel di Decima e Malpasso contro i Britannici. La data del 4 Dicembre non è stata scelta a caso. Proprio il 4 Dicembre 1943 il Capo della Provincia di Rieti Ermanno Di Marsciano tenne il suo primo “Rapporto” ai Segretari dei Fasci Repubblicani di Combattimento reatini con cui rilanciò l’attività del fascismo su tutto il territorio. Le manifestazioni che coinvolgeranno il territorio reatino vedranno il loro culmine nel Giugno 2014, con la presentazione di un volume sulla storia della Repubblica Sociale Italiana in provincia di Rieti, edito dalla Herald Editore e scritto dal ricercatore della Fondazione della RSI Dott. Pietro Cappellari, nominato per l’occasione Responsabile culturale del neocostituito Comitato. «Sono onorato di ricevere questo importante incarico – ha dichiarato Cappellari – che costituisce il suggello di 10 anni di ricerche su tutto il territorio reatino. L’idea era maturata già questa Estate, quando con alcuni studiosi avevano constatato la mancanza, in queste zone, di una memoria storica reale che non fosse quella distorta e di comodo elaborata dall’antifascismo di professione per meri fini politici. Nel corso di più di 10 anni di ricerche nella provincia di Rieti, ho potuto far luce su numerosi aspetti della Repubblica Sociale Italiana e dissipare quella fitta muraglia di omertà che impediva una corretta analisi dei fatti storici come realmente avvenuti. I martirii di Iolanda Dobrilla e Assunta Vannozzi, uccise dai partigiani seppur innocenti; la scoperta della “fossa di Leonessa” (Agosto 2004); la prima corretta ricostruzione della strage partigiana di Poggio Bustone; il mistero della “scomparsa” del Comandante ribelle Mario Lupo; sono stati solo alcuni dei tasselli di una storia dimenticata che abbiamo posto all’attenzione del pubblico reatino. Siamo stati i primi, nel Marzo 2007, dopo 63 anni, a rompere il muro di silenzio che aleggiava su Poggio Bustone con una cerimonia pubblica, alla luce del sole, in ricordo dei caduti della RSI. Siamo stati i primi a portare un fiore e a far benedire da un Frate il luogo di quella che è una delle prime stragi partigiane in Italia. Il Comitato appena costituito vuole continuare su questa strada, riscoprendo con un “cammino della memoria” un passato ricco di eventi, troppo spesso confinati nelle squallide contese politiche, falsati dall’odio antifascista. Superando tutto ciò, porteremo la cultura e la memoria in primo piano, con un percorso guidato dalla ricerca storica, con lo spirito che ci è proprio, ossia l’analisi dei documenti e la passione all’Indiana Jones nel cuore. Per scelta dei promotori, il Comitato non chiederà contributi pubblici, ma si autofinanzierà, dimostrando così che è possibile rendere un servizio alle comunità locali senza “spartirsi i soldi”, come troppo spesso avviene in questa Italia dei “miracoli”. Del resto, la mia esperienza sul territorio mi induce a pensare che questo tipo di ricerca trova ancor oggi la destra e la sinistra unite in un’ostilità di fondo, ingiustificata se si pensa che sono trascorsi ormai settant’anni e che i “signori” che gestiscono la cosa pubblica dovrebbero pensare a risolvere i problemi della gente anziché fomentarsi in diatribe storiche. Purtroppo, sia la destra che la sinistra che sono state al potere si sono trovate unite nel finanziare progetti antifascisti, non permettendo ai liberi ricercatori di proporre nuove interpretazioni dei fatti legati alla RSI senza condizionamenti politici, senza l’obbligata professione di allineamento al politicamente corretto. Non abbiamo carriere politiche da difendere. Ci sentiamo uomini liberi e da tali ci comporteremo. Ringrazio fin d’ora i giornalisti, i ricercatori, gli studiosi e gli appassionati di storia che hanno aderito al Comitato, certi che il lavoro che andremo a svolgere nei prossimi mesi costituirà un tassello fondamentale per comprendere la storia della provincia di Rieti. Chiunque potrà partecipare alle nostre iniziative sia personalmente, sia inviando un proprio contributo. Per questo attiveremo nei prossimi giorni una mail specifica per gestire gli eventi: heraldcomitati@libero.it Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. . E’ già in linea una Pagina (www.facebook.com/comitatorsirieti) dove saranno presentate tutte le nostre attività. Dopo 70 anni, finalmente, si finirà con la strumentalizzazione politica dei fatti del passato, con la speculazione sui morti della guerra, e si inizierà a fare storia. Liberamente».

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