martedì 25 marzo 2014

L'associazione culturale In Verticale ricorda la strage del porto di Bari del 2 dicembre 1943.

siamfatticosi



Periodico politico e culturale degli Uomini Liberi


Foglio informativo di Liberazione Nazionale



 
Un massacro, con più di duemila morti, ed una città ferita dai gas assassini sprigionati dalle navi alleate, ormeggiate nel porto. Queste le conseguenze del bombardamento di Bari, il 2 dicembre 1943. Ma ad uccidere, più delle bombe piovute dal cielo, fu l’esplosione della nave statunitense “John Harvey”, carica di oltre duemila tonnellate di iprite, gas letale vietato dalle convenzioni internazionali. Si trattò del più grave episodio di guerra chimica del secondo conflitto mondiale. Nel ricordare questo tragico evento, che segnò profondamente la città e il suo popolo, l'associazione culturale "In Verticale" denuncia l'omertà e la disinformazione che hanno fatto dimenticare ai baresi, e agli italiani tutti, le sofferenze patite per la condotta scellerata e criminale delle forze armate alleate, che nessuno può perdonare. Quella nave non poteva essere lì, quel gas era illegale. Nel ricordare le responsabilità anglo-americane nell'eccidio, si fa presente che uno Stato che voglia privare un altro di armamenti chimici, come sta accadendo in questi mesi con l'appoggio americano alla politica di disarmo siriano, non deve possederne a sua volta. Chi si è macchiato di crimini così orribili e ingiustificati, dovrebbe riflettere sulla propria storia militare, che comprende pagine buie, come Hiroshima, Bari, Nagasaki, Dresda. L'associazione "In Verticale" commemora i caduti di quel triste giorno e fa del loro sacrificio un monito per chi non ha dimenticato e per le generazioni future, augurandosi che i crimini di guerra, da chiunque compiuti, siano finalmente puniti. L'organizzazione denuncia lo stato di totale incuria nel quale giace il nostro mare, con i fondali ancora pieni dei residuati bellici della seconda guerra mondiale. Nessuno deve scordarsi la strage del 2 dicembre 1943 e  che sul nostro litorale giacciono ancora le bombe di 70 anni fa, regalo di chi, oggi come ieri, viola da sempre senza ritegno i diritti dei popoli e la sovranità degli Stati.
 

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