12 marzo 1980 - 2010
Angelo Mancia, lavora nella tipografia che stampa il “Secolo d’Italia” di via Del Boschetto, fatta saltare in area il 7 marzo 1980, in quella occasione restano feriti in maniera grave alcuni tipografi.
Non essendoci “scappato il morto” , due bastardi rossi in camice bianco, la mattina del 12 marzo si appostarono in via Federico Tozzi. Angelo, uscito di casa - vigliaccamente - viene colpito alle schiena con due colpi di pistola e poi finito con il colpo di grazia alla nuca.
Mentre Gianfranco Fini, un giovane senza ideali, raccoglie i frutti del suo lecchinaggio, Angelo Mancia paga con la vita la sua fede politica in quando oltre ad essere colpito per il lavoro che prestava al quotidiano del M.S.I., ricopriva l’incarico “gerarchico” di Segretario della sezione del quartiere Talenti.
L'omicidio come di solito viene rivendicato da una delle tante sigle dell'estremismo comunista: i Compagni organizzati in Volante rossa.
Gli esecutori materiali dell'omicidio, grazie al lavoro svolto dalla magistratura romana, rimasero ignoti.
Non essendoci “scappato il morto” , due bastardi rossi in camice bianco, la mattina del 12 marzo si appostarono in via Federico Tozzi. Angelo, uscito di casa - vigliaccamente - viene colpito alle schiena con due colpi di pistola e poi finito con il colpo di grazia alla nuca.
Mentre Gianfranco Fini, un giovane senza ideali, raccoglie i frutti del suo lecchinaggio, Angelo Mancia paga con la vita la sua fede politica in quando oltre ad essere colpito per il lavoro che prestava al quotidiano del M.S.I., ricopriva l’incarico “gerarchico” di Segretario della sezione del quartiere Talenti.
L'omicidio come di solito viene rivendicato da una delle tante sigle dell'estremismo comunista: i Compagni organizzati in Volante rossa.
Gli esecutori materiali dell'omicidio, grazie al lavoro svolto dalla magistratura romana, rimasero ignoti.
Camerata Angelo Mancia PRESENTE.
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