martedì 18 marzo 2014

“Il Leone ruggice ancora”

a cura di Marina De Loris


Alberto, Celsio ed io.  Si avvia così il discorso di Rutilio Sermonti rivolto a quanti sono arrivati in ordine sparso a Fermo il 16 Marzo, per vivere e rivivere lo sguardo forte della lotta, le parole vive della consapevolezza, l’esserci autentico della saggezza e dell’esempio.
Alberto Bernardino Mariantoni e Celsio Ascenzi, che insieme a lui diedero vita al Centro Studi Alexis Carrell, per ridefinire conoscenze e cultura, con onestà intellettuale e disinteressata, occasione d’amore e di affetto di tre uomini tanto diversi tra di loro e tanto uguali nel saper ciò che conta è essere se stessi, liberi dalle scorie del condizionamento e vicini all’essenza naturale di ognuno, e rappresentarlo dinanzi al mondo.
Lavoro di ricerca e di studio da non disperdere per quella formazione educatrice che non è solo dei giovani, ma accompagna il percorso di crescita di ognuno sempre, per gradi e percorsi diversi.
Afferma con convinzione Rutilio che è cambiato il momento: avere chiari gli ideali, saper scegliere e saper essere, quando il popolo manifesta profonda insofferenza, per tendere ad un cambiamento radicale, quando le distanze sono tante e tali, da rendere estranei fino ad essere ostili, quei presunti rappresentanti eletti da un residuo marginale.
Sapere ciò che si vuole, continua incalzando, ci viene da dentro con la forza della finalità del nostro modo di essere che è idea viva. Dinanzi al nostro pianeta, dove le scellerate scelte dell’uomo stanno decretando un processo di  morte che potrà rendere inutile ed inutilizzabili soprattutto quelle ricchezze effimere del denaro e della finanza.
Davanti allo scenario di morte dell’egoismo esasperato ed esasperante dell’uomo, occorre essere attivi e determinati  per perseguire, a partire dal vero e dal reale, le scelte a sostegno della vita, ogni giorno e in ogni aspetto delle nostre esistenze.
Dove ritrovare riferimenti e rotte, nel deserto uniforme del consumo e nel cielo senza stelle, per intraprendere nuovamente percorsi possibili? Nella Natura, che Rutilio ci indica, senza se e senza ma, come la Maestra di vita da osservare, comprendere e prendere ad esempio.
Dall’esempio che l’uomo può trarre dalla Natura, libero dal sentimento del profitto e dell’egoismo, possono seguire le scelte degli uomini che sapranno nuovamente discernere ciò che va salvato o represso. Per un uomo che non è nuovo, ma è semplicemente se stesso: un uomo nel significato più pieno del termine sotto tutti gli aspetti.
La persona impara perché vuole imparare. Allora si rintraccia nello sguardo di chi ascolta la partecipazione e la fiducia nel pensare che il suo testimone trasportato nel corso della lunga esistenza che ha attraversato la speranza di rinascita, la sconfitta militare senza lasciarlo vinto, possa trovare altri portatori in chi continuerà a realizzare il proprio modo di essere.
Uomini e donne, spiritualmente vicini e fisicamente diversi, appartenenti a gruppi e realtà territoriali distribuite in luoghi anche lontani, ora intorno a lui, con le loro differenti età, in modo corale ed univoco, per essere e sentirsi ex Pluribus Unum.
 
Tutti riiuniti con Aries, promotrice dell’evento “Il leone ruggisce ancora” che ha espresso momenti intensi nello stare insieme. Poco metropolitana, fortunatamente, e viva e diretta con l’entusiasmo dei suoi ragazzi, cameratescamente meravigliosi con la loro cura, ospitalità ed impegno. Davanti agli occhi dei lori bimbi che li manifestava giovani genitori militanti.
Sono stati Comunità, quei ragazzi, come organismo mosso da unica volontà che ha dischiuso il suo abbraccio a tutti, come Celsio Ascenzi anche nel territorio marchigiano, non ha certo mancato di fare.
 
Fonte art.
 
http://www.azionetradizionale.com

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