Emerge dall’oblio della storia il bunker del «principe nero» Junio Valerio Borghese, comandante della X Mas. A guidare i ricercatori di Xplora che hanno dato vita al progetto «Lonato sotterranea» è stata la testimonianza di chi, a fianco del padre impresario edile, contribuì a costruire quel tunnel nel 1944.
Indicazioni preziose, confermate dalle ricerche di superficie effettuate con l’ausilio di una speciale termocamera. Il bunker con due stanze sotterranee attraversava la collina sotto gli edifici della fondazione Ugo da Como che per un certo periodo furono la sede della X Mas e del comandante Valerio Borghese.«Quel bunker l’ha costruito mio padre Ugo Badinelli nel 1944 - racconta il figlio Spartaco -. Fu realizzato da numerosi operai usando picconi e badili. Contribuii anch’io che all’epoca ero un ragazzino. Gli scavi furono avviati contemporaneamente da entrambi i lati della collina. Il tunnel era in mattoni, al centro c’erano due stanze da usare come deposito. L’ingresso si trovava appena oltre il cancello della Fondazione Ugo Da Como, sulla sinistra. Attraversava la collina e sbucava dall’altro lato, verso il cimitero. L’accesso venne smantellato nel primo dopoguerra con il recupero dei mattoni».
«È proprio così -aggiunge Armando Bellelli ricercatore di Xplora che sta individuando ed esplorando tutti i bunker ed i rifugi antiaerei della seconda guerra mondiale usati dalla Rsi e dai Nazisti -. È il rifugio del principe Borghese, comandante della X Mas che nella casa della Da Como ebbe la sua sede durante la Seconda guerra mondiale. E proprio qui si stabilì il comandante. Le testimonianze storiche sono precise al riguardo così come alcuni documenti locali che raccontano le vicende di quel periodo. Noi abbiamo effettuato le ricerche del caso e le conferme sono arrivate puntuali. Quello era il rifugio antiaereo del "principe nero"»
La termocamera ha confermato i racconti degli anziani e cioè che il tunnel in alcune parti risulta crollato o è stato riempito con terriccio. Tuttavia sono ancora praticabili alcuni tratti e le due stanze. Dell’imbocco è rimasto parte di quella che poteva essere un’uscita di sicurezza riutilizzata come pozzetto dell’acqua. In estate i ricercatori riprenderanno le proprie indagini nel tentativo di trovare un accesso al bunker ed esplorarlo.
Fonte art.
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