venerdì 14 febbraio 2014

Revocare la cittadinanza onoraria al Duce? Il Pd dice no.




RAVENNA - La commissione consiliare dice ‘no’ alla revoca delle cittadinanze onorarie concesse durante il periodo fascista. Lo aveva proposto Alvaro Ancisi (LpRa) ma ieri tutti i gruppi ad eccezione di Sel (i grillini erano assenti) si sono opposti. Pd, ed è questa la notizia inaspettata, compreso. A spiegare i motivi per cui Benito Mussolini, il ministro Giovanni Giuriati e il prefetto Eugenio De Carlo rimarranno cittadini onorari di Ravenna è il consigliere del Pd Andrea Tarroni: “La storia non può essere cancellata da una delibera ed è un fatto che i tre quarti dei consigli comunali di allora diedero la cittadinanza onoraria a Mussolini. Ci sembra giusto che questo fatto rimanga, come è giusto ricordare che quelle cittadinanze furono elargite durante il Ventennio”. Si tratterebbe, in una parola, di revisionismo storico e questa volta Alberto Ancarani, capogruppo di Forza Italia, è d’accordo: “Il Pd mi ha stupito, è la prima volta che accade. Pensavo votassero a favore, invece si sono espressi contro la delibera con argomenti che condivido”. Chi invece avrebbe voluto depennare i tre nomi dall’elenco è Sarah Ricci, di Sel.
I motivi della contrarietà a sinistra, oltre che storici, sono anche politici: in molti vedono nella proposta di Ancisi un modo di far passare il suo emendamento sulle cittadinanze onorarie, vale a dire il conferimento attraverso una maggioranza qualificata di due terzi del consiglio comunale. Questo per evitare decisioni che, specie di recente, hanno fatto discutere: è il caso di Roberto Saviano, scrittore per cui è difficile trovare un legame con Ravenna (e che non ha mai ritirato l’onorificenza), o di Franco Gabrielli, capo della Protezione Civile, che il sindaco ha deciso di rendere cittadino onorario qualche settimana fa. Anche la cittadinanza concessa a Rossella Urru, volontaria sarda che ha studiato a Ravenna ed è stata rapita durante una missione in Africa, ha provocato un certo polverone. Ancisi vorrebbe insomma che il consiglio comunale avesse maggiore sovranità sulle cittadinanze ad honorem. La revoca alle personalità fasciste, sospettano dalle parti del Pd, era un modo di indorare la pillola. E lui che dice? Stupito del voto contrario non si arrende e decide che ripresenterà l’emendamento togliendo il nome di Giuriati e De Carlo e lasciando solo Mussolini.
 
Di Alessandro Montanari. 
Fonte art.
 

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