Con la Legge 92 del 30 marzo 2004 in Italia è stato istituito nella giornata del 10 febbraio di ogni anno il "Giorno del ricordo", in memoria delle vittime delle foibe e dell'esodo giuliano-dalmata.
« dopo giorni di dura prigionia, durante i quali fummo spesso selvaggiamente percossi e patimmo la fame, una mattina, prima dell'alba, sentii uno dei nostri aguzzini dire agli altri "facciamo presto, perché si parte subito". Infatti poco dopo fummo condotti in sei, legati insieme con un unico filo di ferro, oltre a quello che ci teneva avvinte le mani dietro la schiena, in direzione di Arsia. Indossavamo i soli pantaloni e ai piedi avevamo solo le calze. Un chilometro di cammino e ci fermammo ai piedi di una collinetta dove, mediante un filo di ferro, ci fu appeso alle mani legate un masso di almeno 20 k. Fummo sospinti verso l'orlo di una foiba, la cui gola si apriva paurosamente nera. Uno di noi, mezzo istupidito per le sevizie subite, si gettò urlando nel vuoto, di propria iniziativa. Un partigiano allora, in piedi col mitra puntato su di una roccia laterale, c'impose di seguirne l'esempio. Poiché non mi muovevo, mi sparò contro. Ma a questo punto accadde il prodigio: il proiettile anziché ferirmi spezzò il filo di ferro che teneva legata la pietra, cosicché, quando mi gettai nella foiba, il masso era rotolato lontano da me. La cavità aveva una larghezza di circa 10 m. e una profondità di 15 sino la superficie dell'acqua che stagnava sul fondo. Cadendo non toccai fondo e tornato a galla potei nascondermi sotto una roccia. Subito dopo vidi precipitare altri quattro compagni colpiti da raffiche di mitra e percepii le parole "un'altra volta li butteremo di qua, è più comodo", pronunciate da uno degli assassini. Poco dopo fu gettata nella cavità una bomba che scoppiò sott'acqua schiacciandomi con la pressione dell'aria contro la roccia. Verso sera riuscii ad arrampicarmi per la parete scoscesa e guadagnare la campagna, dove rimasi per quattro giorni e quattro notti consecutive, celato in una buca. Tornato nascostamente al mio paese, per tema di ricadere nelle grinfie dei miei persecutori, fuggii a Pola. E solo allora potei dire di essere veramente salvo. »
(Giovanni Radeticchio, sopravvissuto)
Foiba di Basovizza (Trieste)
Foiba di Monrupino (Trieste)
Foiba di Barbana
Foiba di Beca
Foiba Bertarelli (Pinguente)
Foiba di Brestovizza
Foiba di Campagna (Trieste) (assieme alle foibe di Opicina e Corgnale, circa duecento infoibati, i cui corpi non sono stati recuperati)
Foibe di Capodistria (una commissione slovena fece ispezionare le ottantun cavità con entrata verticale che circondano la città: in diciannove di esse sono stati trovati resti umani. Recuperati cinquantacinque corpi, secondo le testimonianze nella zona furono eliminati centoventi italiani e sloveni di San Dorligo della Valle)
Foiba di Casserova (vicino a Fiume: tedeschi, sloveni e italiani gettati dentro. Estremamente difficile il recupero)
Foibe di Castelnuovo d'Istria
Foiba di Cernizza
Foiba di Cernovizza
Foiba di Cocevie
Foiba di Corgnale (assieme alle foibe di Campagna e Opicina, circa duecento infoibati, i cui corpi non sono stati recuperati)
Foiba di Cregli (otto corpi recuperati nel 1943)
Foiba di Drenchia
Cava di bauxite di Gallignana
Foiba di Gargaro o Podgomila (Gorizia)
Foiba di Gimino
Foiba di Gropada (trentaquattro persone eliminate con colpo alla nuca il 12 maggio 1945. Corpi non recuperati)
Foiba di Iadruichi
Foiba di Jurani
Cava di bauxite di Lindaro
Foiba di Obrovo (Fiume)
Foiba di Odolina
Foiba di Opicina (assieme alle foibe di Campagna e Corgnale, circa duecento infoibati, i cui corpi non sono stati recuperati)
Foiba di Orle
Foiba di Podubbo
Foiba di Pucicchi
Foiba di Raspo
Foiba di Rozzo
Foiba di San Lorenzo di Basovizza
Foiba di San Salvaro
Foiba di Scadaicina
Abisso di Semez (individuati i resti di ottanta/cento persone. Corpi non recuperati)
Foiba di Semi (Istria)
Abisso di Semich (un centinaio di corpi individuati ma non recuperati)
Foiba di Sepec (Rozzo)
Foiba di Sesana
Foiba di Terli
Foiba di Treghelizza
Foiba di Vescovado
Foiba di Vifia Orizi
Foiba di Villa Surani
Foiba di Vines
Foiba di Zavni (Selva di Tarnova) (secondo le testimonianze, vi sono stati gettati i corpi dei Carabinieri di Gorizia, oltre che di centinaia di sloveni oppositori di Tito)
campo di concentramento a Borovnica
campo di concentramento a Skofja Loka
campo di concentramento a Osijek
campo di concentramento a Stara Gradiska
campo di concentramento a Sisak
campo di concentramento a Zemun
campo di concentramento a Vrsac
campo di concentramento a Osseh
campo di concentramento a Aidussina
campo di concentramento a Maribor
(lunga e triste lista da: Wikipedia)
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