ROMA - Il partigiano Mario Bottazzi è stato contestato sabato mattina, durante la sua partecipazione ad una assemblea organizzata al liceo Avogadro di Roma, dal gruppo di destra legato a Forza Nuova, Lotta Studentesca. «Sabato - polemizzano da Lotta studentesca- si è svolta all'Avogadro una assemblea organizzata dal collettivo di sinistra sul tema della cosiddetta "liberazione", al quale ha partecipato come unico ospite Mario Bottazzi, presidente dell'Anpi II municipio. I militanti di Lotta Studentesca presenti nella scuola hanno chiesto inutilmente, nei giorni passati, che vi fosse un contraddittorio sul tema, ma i "padroncini" della storia si sono rifiutati. E allora è stata studiata la beffa».
LA DOMANDA - Nel corso dell'assemblea, un militante di Ls, riporta ancora una nota dell'associazione studentesca di destra, «si è alzato per fare una domanda al "partigiano", chiedendogli perché ci fosse stata una strage di giovani cattolici non legati in nessun modo al fascismo. Il partigiano ovviamente ha rifiutato di rispondere a domande da lui definite provocatorie». A quel punto è stato aperto uno striscione con scritto: «Papà castoro raccontaci una storia» ), una provocazione che per Ls serviva a «sottolineare come la guerra di resistenza italiana venga narrata agli studenti come una favoletta in cui i "buoni" hanno sconfitto il feroce nemico assassino in maniera pulita, quasi coccolosa». La preside del liceo ha chiamato la polizia.
LA DOMANDA - Nel corso dell'assemblea, un militante di Ls, riporta ancora una nota dell'associazione studentesca di destra, «si è alzato per fare una domanda al "partigiano", chiedendogli perché ci fosse stata una strage di giovani cattolici non legati in nessun modo al fascismo. Il partigiano ovviamente ha rifiutato di rispondere a domande da lui definite provocatorie». A quel punto è stato aperto uno striscione con scritto: «Papà castoro raccontaci una storia» ), una provocazione che per Ls serviva a «sottolineare come la guerra di resistenza italiana venga narrata agli studenti come una favoletta in cui i "buoni" hanno sconfitto il feroce nemico assassino in maniera pulita, quasi coccolosa». La preside del liceo ha chiamato la polizia.
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