sabato 11 gennaio 2014

Un Film scomodo.

All'inizio delle riprese il film è stato accusato dall'Anpi di revisionismo, poiché secondo i partigiani sopravvissuti la strage fu un atto premeditato e non una rappresaglia, come asserisce il film. Spike Lee si è difeso dichiarando: «La nostra storia prende solo spunto dai fatti realmente accaduti. McBride, per scrivere la storia, si è avvalso di alcuni consulenti storici, ma ha scritto un romanzo che contiene anche molti elementi di fantasia».[3] L'ANPI alla fine ha rilasciato un comunicato[9] in cui sottolinea la presenza di elementi di fantasia nel libro e dichiara che non spetta all'associazione esprimere un giudizio in merito. Nel comunicato viene in particolare affermato che: «Il dato storico accertato, anche da sentenze del Tribunale Militare, è che il massacro di Sant’Anna di Stazzema fu esclusivamente dovuto a precise condotte e responsabilità dell’occupante nazista e di ciò viene dato atto nei titoli del film. La memoria delle persone e degli eventi che hanno consentito all’Italia di divenire un paese democratico è patrimonio di tutti gli italiani: ogni contributo al perpetuarsi del ricordo è utile e necessario.»


 l'eccidio  la conseguenza di una rappresaglia,  tutto e  successo per il tradimento di un partigiano, Rodolfo.
i partigiani (" cosi  detti liberatori") troppo spesso hanno  pensato solo a se stessi , ecco come si è arriavti a Sant'Anna, a Marzabotto, alle Fosse Ardeatine, quella resistenza, per il bene di tutti non avrebbe mai dovuto esserci...

Miracolo a Sant’Anna di Spike Lee sta facendo arrabbiare diverse persone. Il film, recensito in anteprima qui, uscirà nelle sale venerdì 3 ottobre ma domani ci sarà un’anteprima al teatro Politeama di Viareggio e l’Anpi di Pietrasanta annuncia una protesta con tanto di volantinaggio

Ed ecco come risponde Spike Lee:
 
“Come regista di questo film, sento di non dover chiedere scusa a nessuno. Ci sono diverse interpretazioni di cosa accadde quel giorno, ma un unico fatto sicuro: il 12 agosto 1944, la Sedicesima divisione delle Ss massacrò 560 civili a Sant’Anna di Stazzema. Uomini, donne, anziani, bambini. Questa è la sola cosa certa. Per il resto, non mi preoccupa che la mia pellicola provochi polemiche: discutere del passato, della Seconda guerra mondiale, è sempre un fatto positivo. (…) Un film non può essere una fotografia esattissima del passato. Il mio scopo, all’interno di una storia che è inventata, era far rivivere un capitolo della storia italiana che, come mostrano anche queste polemiche, ancora non è risolto. Perché gli italiani, così come i francesi, non erano tutti da parte dei partigiani: che infatti si nascondevano sulle montagne, lasciando loro malgrado la popolazione civile alla mercé delle rappresaglie”.
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Spike Lee: ''Per Miracolo a Sant'Anna non chiedo scusa a nessuno''


 

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