Mussolini. Condannato a morte dalla Massoneria inglese?
Martedì 21 Febbraio 2012 15:40 | Scritto da Marino Solfanelli
Il direttore di Abruzzopress, Marino Solfanelli, ricorda i giorni del Concordato
e la rivelazione, negli anni
'70, del settimanale "La Rivolta del
Popolo", un articolo in cui si parlava di Mussolini
condannato a morte della Massoneria inglese. Il settimanale che fece lo scoop
ebbe vita breve e chiuse poco dopo.
fonte Abruzzo Press
Per quel concordato, come fu rivelato dal settimanale “La Rivolta del Popolo” negli anni ’70, fu emessa una sentenza di condanna a morte contro Benito Mussolini dalla Massoneria inglese. Condanna che sarebbe stata regolarmente eseguita nel 1945, sempre secondo le rivelazioni di quel settimanale, da Eugenio Cefis e Italo Pietra, che rientrarono in Italia attraverso la Svizzera, con un finanziamento di 50 mila sterline.
Il settimanale “La rivolta del Popolo”, artefice delle rivelazioni, ebbe vita breve poiché tutte le agenzie giornalistiche si rifiutarono di distribuirlo. L’ultimo numero, di 50 mila copie, fu distribuito gratuitamente per le vie di Roma da studenti universitari della Facoltà di Giurisprudenza della Università degli Studi della Capitale.
I “Patti Lateranensi”, ovvero il Trattato (Concordato)
fra la Santa Sede e l’Italia, sottoscritto l'11 febbraio 1929, è stato celebrato
nei giorni scorsi con manifestazioni ufficiali cui hanno preso parte alte
personalità dello Stato del Vaticano e della Repubblica Italiana. Con il
Trattato, pubblicato negli Acta Apostolicae Sedis n. 6 del 7 giugno 1929, si
pose finalmente termine ad un annoso conflitto tra Stato a Chiesi, stabilito i
confini del territorio dello Stato della Città del Vaticano, e definito l’elenco
e la pianta degli immobili con privilegio di extraterritorialità e con esenzione
da espropriazioni e da tributi, e quant’altro. Il Crocifisso tornò nelle aule scolastiche e la
Religione cattolica fu materia di insegnamento scolastico.
Ma chi furono gli
artefici del Concordato, ovvero i personaggi che vollero, realizzarono e
sottoscrissero i Patti Lateranensi?
Durante le rievocazioni dei giorni scorsi
nessuno lo ha detto. Ebbene lo diciamo noi: Il documento fu redatto e
sottoscritto dal Cardinale Pietro Gasparri e dal Primo ministro
italiano Cav. Benito Mussolini, Capo del
Governo e Duce del Fascismo, che il Papa Pio XI definì “L’uomo inviato dalla
Provvidenza”. Per quel concordato, come fu rivelato dal settimanale “La Rivolta del Popolo” negli anni ’70, fu emessa una sentenza di condanna a morte contro Benito Mussolini dalla Massoneria inglese. Condanna che sarebbe stata regolarmente eseguita nel 1945, sempre secondo le rivelazioni di quel settimanale, da Eugenio Cefis e Italo Pietra, che rientrarono in Italia attraverso la Svizzera, con un finanziamento di 50 mila sterline.
Sull’avvenimento si intrecciano altre importanti e
curiose circostanze: Eugenio Cefis fu
presidente dell’Eni, Italo Pietra fu direttore de Il Giorno, quotidiano
dell’Eni, il Colonnello “Valerio”, ovvero il rag. Walter Audisio che si assunse
la responsabilità dell’uccisione di Mussolini fu dipendente dell’Eni. Lo stesso
Comandante partigiano Pedro, Pier Luigi Bellini delle Stelle
che catturò Mussolini, fu messo al vertice della Sarom Progetti, che ebbe una
sede anche a Chieti Scalo, la organizzazione deputata alla conservazione della
struttura tecnica del patrimonio Eni.
Il cadavere di Mussolini fu recato a Piazzale
Loreto, ove fu impiccato per i piedi alla stazione di benzina, da un furgoncino
targato CDV (Città del Vaticano), rituale simbolico che lo ricollegava al
Concordato.
Il settimanale “La rivolta del Popolo”, artefice delle rivelazioni, ebbe vita breve poiché tutte le agenzie giornalistiche si rifiutarono di distribuirlo. L’ultimo numero, di 50 mila copie, fu distribuito gratuitamente per le vie di Roma da studenti universitari della Facoltà di Giurisprudenza della Università degli Studi della Capitale.
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