Centri sociali e comitati antagonisti hanno il diritto di esistere fino a quando la loro libertà non minaccia quella degli altri .
Violenti quindi impuniti, non puniti perché violenti
domenica, 19 maggio 2013, 22:15
di aldo grandi
La matta. Sì, quella dimostrante immortalata nella foto accanto al vice questore nonché capo della squadra mobile Virgilio Russo mentre urla e sbraita contro il Borghezio e la Lega Nord. Chi scrive conosce da una vita questo straordinario dirigente della polizia di stato e ne apprezza la moderazione, la cultura, la disponibilità rimproverandogli solo, talvolta, la troppa accondiscendenza verso chi grida e urla senza motivo. Per il resto, se ci fossero più Virgilio Russo tra le forze dell'ordine, probabilmente anche un colpo di stato non sarebbe cosa da disdegnare. Quello che è accaduto oggi pomeriggio a Viareggio è la dimostrazione di come un pugno di violenti e impuniti perché convinti di poterlo essere sempre e comunque, possa mettere il bavaglio a chi vuole parlare. Noi non conoscevamo Borghezio fino a quando non lo abbiamo incontrato a Roma, per caso, al bar Giolitti e gli abbiamo chiesto cosa pensasse degli esposti contro le nostre testate da parte dei soloni della Carta di Roma. Sapevamo che, oggi, avrebbe tenuto un comizio a favore della candidata della Lega Nord proprio in quella pineta di Ponente che, ormai, è diventata un luogo di spaccio dove marocchini e tunisini fanno il porco del loro comodo. A noi è sembrata una iniziativa provocatoria degna di essere seguita e così la Tassy è andata sul posto.
Poi è successo quel che è accaduto e che tutti hanno visto. Lo stato se l'è fatta ancora sotto come accadeva ai tempi di Giolitti e anche negli anni settanta, e Borghezio se ne è dovuto andare rinunciando a parlare. Sarà contento il questore Cracovia che preferisce, al manganello, la trattativa e il compromesso. Immaginate cosa sarebbe successo se un parlamentare del Pd o di Sel o di Rifondazione Comunista - ma esiste ancora? - fosse stato assalito da una quarantina di neofascisti con alla testa il Palmeri ex pericolo pubblico numero 1. Minimo minimo il buon questore e il buon prefetto sarebbero già stati trasferiti ad altra sede perché incapaci di proteggere la democrazia. Purtroppo viviamo in un paese di ipocriti e di democratici a senso unico. I centri sociali sono, da sempre, dei covi di extralegalità dove si può tutto e il contrario di tutto. Accadeva così anche ai tempi delle formazioni della sinistra e della destra extraparlamentare. E a prenderlo sotto la coda, poi, erano sempre poliziotti e carabinieri di grado infimo. Come adesso.
Hanno tirato in ballo il fascismo e l'antifascismo: ma cosa cazzo c'entrano con la pineta di Ponente e quella di Levante, lo spaccio di droga e le elezioni amministrative a Viareggio? Nulla, ma è inutile tentare di spiegare. Ecco, il propblema è proprio questo: le autorità sono afflitte da paternalismo esasperato anche verso chi è sordo di proposito e vuole solo e soltanto scardinare il sistema. Pensate alle vittime del terrorismo. E alla contiguità che determinmati settori della sinistra hanno sempre garantito a chi ammazzava in nome di una ideologia da e di imbecilli. La sinistra non potrà mai essere forza di governo perché incapace di saper garantire equidistanza, ordine e rispetto della legalità.
Centri sociali e comitati antagonisti hanno il diritto di esistere fino a quando la loro libertà non minaccia quella degli altri e, per quanto ci riguarda, non si pongono alcuno scrupolo in tal senso. Per noi questa non è democrazia, ma protezione di chi grida e urla di più. Se Viareggio vuole ritrovare se stessa sarà meglio che riacquisti, innanzitutto, la consapevolezza e il rispetto di sé e di chi, in pineta, ci vuole andare per fare una passeggiata salutare piuttosto che per spacciare droga o prostituirsi.
Violenti quindi impuniti, non puniti perché violenti
domenica, 19 maggio 2013, 22:15
di aldo grandi
La matta. Sì, quella dimostrante immortalata nella foto accanto al vice questore nonché capo della squadra mobile Virgilio Russo mentre urla e sbraita contro il Borghezio e la Lega Nord. Chi scrive conosce da una vita questo straordinario dirigente della polizia di stato e ne apprezza la moderazione, la cultura, la disponibilità rimproverandogli solo, talvolta, la troppa accondiscendenza verso chi grida e urla senza motivo. Per il resto, se ci fossero più Virgilio Russo tra le forze dell'ordine, probabilmente anche un colpo di stato non sarebbe cosa da disdegnare. Quello che è accaduto oggi pomeriggio a Viareggio è la dimostrazione di come un pugno di violenti e impuniti perché convinti di poterlo essere sempre e comunque, possa mettere il bavaglio a chi vuole parlare. Noi non conoscevamo Borghezio fino a quando non lo abbiamo incontrato a Roma, per caso, al bar Giolitti e gli abbiamo chiesto cosa pensasse degli esposti contro le nostre testate da parte dei soloni della Carta di Roma. Sapevamo che, oggi, avrebbe tenuto un comizio a favore della candidata della Lega Nord proprio in quella pineta di Ponente che, ormai, è diventata un luogo di spaccio dove marocchini e tunisini fanno il porco del loro comodo. A noi è sembrata una iniziativa provocatoria degna di essere seguita e così la Tassy è andata sul posto.
Poi è successo quel che è accaduto e che tutti hanno visto. Lo stato se l'è fatta ancora sotto come accadeva ai tempi di Giolitti e anche negli anni settanta, e Borghezio se ne è dovuto andare rinunciando a parlare. Sarà contento il questore Cracovia che preferisce, al manganello, la trattativa e il compromesso. Immaginate cosa sarebbe successo se un parlamentare del Pd o di Sel o di Rifondazione Comunista - ma esiste ancora? - fosse stato assalito da una quarantina di neofascisti con alla testa il Palmeri ex pericolo pubblico numero 1. Minimo minimo il buon questore e il buon prefetto sarebbero già stati trasferiti ad altra sede perché incapaci di proteggere la democrazia. Purtroppo viviamo in un paese di ipocriti e di democratici a senso unico. I centri sociali sono, da sempre, dei covi di extralegalità dove si può tutto e il contrario di tutto. Accadeva così anche ai tempi delle formazioni della sinistra e della destra extraparlamentare. E a prenderlo sotto la coda, poi, erano sempre poliziotti e carabinieri di grado infimo. Come adesso.
Hanno tirato in ballo il fascismo e l'antifascismo: ma cosa cazzo c'entrano con la pineta di Ponente e quella di Levante, lo spaccio di droga e le elezioni amministrative a Viareggio? Nulla, ma è inutile tentare di spiegare. Ecco, il propblema è proprio questo: le autorità sono afflitte da paternalismo esasperato anche verso chi è sordo di proposito e vuole solo e soltanto scardinare il sistema. Pensate alle vittime del terrorismo. E alla contiguità che determinmati settori della sinistra hanno sempre garantito a chi ammazzava in nome di una ideologia da e di imbecilli. La sinistra non potrà mai essere forza di governo perché incapace di saper garantire equidistanza, ordine e rispetto della legalità.
Centri sociali e comitati antagonisti hanno il diritto di esistere fino a quando la loro libertà non minaccia quella degli altri e, per quanto ci riguarda, non si pongono alcuno scrupolo in tal senso. Per noi questa non è democrazia, ma protezione di chi grida e urla di più. Se Viareggio vuole ritrovare se stessa sarà meglio che riacquisti, innanzitutto, la consapevolezza e il rispetto di sé e di chi, in pineta, ci vuole andare per fare una passeggiata salutare piuttosto che per spacciare droga o prostituirsi.
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