mercoledì 8 maggio 2013

Corneliu Zelea Codreanu.

CORNELIU ZELEA CODREANU

Corneliu Zelea Codreanu nasce nel bel mezzo della Moldavia, a Iasi, considerata a buona ragione la

Firenze rumena, il 13 settembre 1899. Già il suo nome è un programma di vita: Codreanu in rumeno

significa "uomo della foresta". Dal padre fin da piccolo Corneliu impara ad amare fortemente la sua patria

e a sognare per il suo popolo, per la sua gente, un destino più grande. È giovanissimo quandi il 15 agosto

1916 la sua terra, "la piccola Romania", si getta nella mischia della I guerra mondiale; per la sua età non

può arruolarsi volontario.

L'1 settembre 1917, con la segreta speranza di partire per il fronte e dare il suo contributo per la vittoria,

Codreanu si iscrive alla Scuola Militare Atttiva di Botosani, esperienza che lascerà un'impronta forte sul

suo carattere. "Qui -scriverà- ho imparato a parlare poco. Qui ho imparato ad amare la trincea e a

disprezzare il salotto".

Finita la guerra la situazione politica interna della Romania è piuttosto grave: nella vicina Russia, ucciso

lo zar, il potere è nelle mani dei bolscevichi ed il nuovo stato sovietico mostra chiaramente la volontà di

riappropriarsi dele terre perse durante il conflitto. Con questo rischio incombente Codreanu, un

pomeriggio del gennaio 1918, raduna nel bosco di Dobrina una ventina di colleghi liceali e fonda

l'associazione "Michele Cogalnicaenu" allo scopo di uscire dall'individualismo e spendere tutte le proprie

energie senza risparmio per la causa della libertà della Romania.

La situazione rumena nel primo dopoguerra non è diversa da quella di molte altre nazioni europee al

termine del primo lacerante conflitto mondiale. Tra i fenomeni sociali emergenti: il reducismo, la

delusione per il clima provinciale della politica ufficiale, le reazioni per la riforma agraria del 1919. Proprio

in quell'anno Corneliu Zelea si iscrive alla facoltà di Diritto dell'Università di Iasi. In questo periodo viene

a conoscenza dell'esistenza di un piccolo e battagliero gruppo politico chiamato la "Guardia della
 
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Coscienza Nazionale" guidato da Costantin Pancu. Il raggruppamento, al quale aderisce Codreanu,

riscuote un certo interesse tra operai e studenti e raccoglie tra le sue fila anche qualche professionista e

sacerdote. "Non potrei definire come sono entrato nella lotta. Forse come un uomo che, camminando per

la strada con le preoccupazioni, i bisogni ed i pensieri suoi propri, sorpreso dal fuoco che divora una casa,

getta la giacca e balza al soccorso di quelli in preda alle fiamme". Il 10 febbraio 1920 viene proclamato lo

sciopero generale in tutto il paese, ovunque si hanno notizie di scontri e dimostrazioni, la situazione è

incandescente. Contro coloro che sostengono l'intervento governativo e militare, Codreanu sostine la

necessità di agire di persona e fulmineamente. L'imperativo è stroncare il parassitismo diffuso nel Paese.

La roccaforte comunista è nelle officine CPR, nei pressi delle ferrovie di Nicolina a Iasi. Ma attraverso una

serie di azioni provocatorie e portando avanti una politica sociale estremamente avanzata sarà Corneliu a

raccogliere per tutto l'arco della sua vita l'adesione quasi plebiscitaria delle masse operaie. Con questo

spirito nascerà un nuovo raggruppamento "Socialista Nazional-Cristiano".
 
 
 
 

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