sabato 26 aprile 2014

SE NON ORA, QUANDO ?


Dal  camerata Marco Affatigato.




…la rifondazione di una “destra nazionalista” o è adesso oppure non è più ! Le decisioni prese da Forza Nuova come anche da Casa Pound dimostrano che il nostro ambiente, la nostra area si sta autodistruggendo e questo non possiamo permetterlo.
Tutti i movimenti , le associazioni ed anche i partiti che si richiamano alle radici della nostra area possono , tutti, contribuire alla rifondazione di una “destra nazionalista ed identitaria” con visone sui sogg...etti economici, sulla fiscalità, sul sociale, sull’educazione. Tutti possono ritrovarsi su questi “soggetti” che vanno a formare la cultura dello Stato. E’ solamente una questione di volontà di far emergere l’Idea più che la persona.
Questa “possibilità di unione” è sempre esistita , in passato come esiste tutt’oggi a livello locale quando la nostra stessa esistenza, anche fisica, è messa in pericolo. Oggi il “pericolo fisico” esiste molto di meno perché anche l’avversario ha compreso che le idee viaggiano sulle gambe degli uomini e delle donne e finché , le idee, esisteranno esse troveranno tante gambe da far marciare. Allora hanno cambiato l’obiettivo da colpire: non più le game degli esseri umani, ma l’idee stesse.
Quindi l’unica soluzione è quella di “stringersi”, di far quadrato intorno alle idee per ritrovare la nostra unità.
Il vero braccio di ferro da dover fare è con dirigenti che devono smettere di fare i dirigenti di un qualcosa che passa più tempo a darsi dei colpi e delle accuse fra essi e che, con il tempo, diverrà “niente” per tornare , invece, ad essere militanti, soldati politici nell’azione per l’azione e l’unità della nostra area che deve qualificarsi di “destra” , “nazionalista e rivoluzionaria” (nazional-rivoluzionaria). Questi tre assi non sono negoziabili. Ed è su questi assi che si rende necessario costituire un grande movimento unitario ed investirsi in soluzioni politiche che possano essere presentate alle elezioni locali, come nazionali come europee.
Io sono stato sempre un militante, anche quando avevo ruoli dirigenziali. Io credo nelle nostre idee e non ho proprio voglia di vedere che questo ideale, questi ideali nei quali io credo debbano trovarsi in una “crisi di identità”, simile a quella che ha colpito il Partito Comunista e che lo ha visto divenire “social-democratico”.
E’ anche per questo che spingo al dibattito. Di più , spingo alla riflessione i dirigenti di ogni movimento , associazione e partito che si richiama a questi ideali: ridare un senso nella storia attuale del nostro Paese con il nostro progetto di società, dei valori che vanno con essa attraverso strumenti adatti alla nostra epoca. Costruire l’azione per essere liberi.


 

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