«Un altro video che arriva da un amico che mi rinfresca la memoria. È del ’77 e nel pieno degli anni di piombo i Decibel si presentano con Il leader… Il “movimento” non la prese bene. E in quegli anni si rischiava la vita per molto meno…». L’amarcord è firmato da Enrico Ruggeri sulla sua bacheca Fb. Un tuffo nel passato per il cantautore milanese, oggi anche presentatore tv, che ha ricordato la vita difficile di chi negli anni settanta non era allineato a sinistra. La canzone, realizzata dal gruppo del quale Ruggeri era il leader, metteva in ridicolo la contestazione studentesca dell’epoca. Un brano che non ha nulla di criptico: «Stamattina c’è un bel collettivo/io ci vado e mi sento più vivo/Sto giocando un ruolo vitale/nella lotta contro il capitale/Una bella emozione/per fare l’occupazione/ma di idee io però non ne ho». E ancora: «Ascolta, fai qualcosa nel ruolo che hai/ed un vero compagno sarai/quando tu parlerai per lottare/e non solo per farti guardare». Un vero e proprio atto d’accusa, irriverente e sulfureo com’era nello stile dei Decibel, arrivati alla notorietà con il brano in gara al Festival di Sanremo Contessa. Il ricordo di Ruggeri serve a rinfrescare la memoria a quanti hanno trasformato gli anni settanta e il periodo della contestazione studentesca una celebrazione della “meglio gioventù”. Una condizione che riguardava solo chi si consegnava, armi bagagli e volto, in braccio al Partito comunista e ai suoi partiti satelliti dell’epoca. A fare le spese di questa intimidazione nei confronti degli artisti non allineati, anche cantautori al di sopra di ogni sospetto come Francesco De Gregori. Clamoroso quanto accadde al Palalido di Milano, il 2 aprile del ’76, De Gregori viene ferocemente contestato sul palco dagli autonomi, che lo sottopongono a una sorta di processo pubblico. L’atto di accusa? Il cantautore romano si servirebbe di temi politici nelle sue canzoni per arricchirsi. Una intimidazione che lasciò il segno: De Gregori interruppe il tour e, addirittura, spaventato dalle minacce si ritirò dalle scene per quasi due anni decidendo addirittura di cambiare mestiere mettendosi a lavorare in una libreria. Il ricordo di Ruggeri su Fb è servito anche a questo: far conoscere ai giovani pagine ignorate della storia recente. Storie che alla sinistra non conviene ricordare.
fonte art.
http://www.secoloditalia.it
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