Di aldo grandi
Fonte la GAZZETTA DI VIAREGGIO.
Caro arcivescovo Castellani crede, chi scrive, che a memoria d'uomo non sia mai esistito un quotidiano, stampato o on line, che abbia e trovi il coraggio e la convinzione della necessità di poter e dover polemizzare con la Chiesa e con lei, tanto più nel giorno di Pasqua. L'autore di queste poche righe ha letto, con attenzione, la sua omelìa della quale condivide soltanto una parte mentre non sopporta la sua, conseguente all'indirizzo impresso da papa Francesco, dedizione e devozione sperticate nei confronti dell'accoglienza a senso unico di coloro che provengono dai paesi del terzo e quarto - ma mettiamoci anche il nostro ché, ormai e di questo passo, apparterrà, presto, al quinto - mondo. Lei pensa di detenere la verità rivelata anche se, forse, sarebbe più giusto dire rilevata, dai suoi vecchi e antichi maestri che, nei secoli e nei millenni, hanno combinato di tutto e il contrario di tutto bruciando streghe e uccidendo il libero arbitrio dovunque esso si sia manifestato. Ci perdoni, quindi, se osiamo pensare che anche voi, anche lei, anche Papa Francesco potete commettere errori.
Lei non può o, meglio, non dovrebbe far sentire in colpa tutti coloro che, in un modo o nell'altro, si sentono persone di buona volontà e di altrettanta rettitudine, ma non hanno alcuna intenzione di accettare, come voi fate, passivamente, un'invasione devastante come quella che stiamo subendo da parte di popolazioni provenienti da realtà così distanti e difformi dalla nostra, da domandarsi come sia possibile - lo chiediamo a lei, perché alla Boldrini sarebbe tempo sprecato - anche solo pensare a una integrazione sic et sempliciter. Noi comprendiamo il vostro spiroto evangelico, addirittura, ci permetta, la vostra soddisfazione per questa sorta di colonialismo alla rovescia che vi dà l'opportunità di catechizzare o di sperare di poter catechizzare gente d'altri continenti ché, altrimenti, non avreste mai potuto catechizzare. Con il risparmio di parecchie vite ché se dovreste andare in quei Paesi dove siete tanto amati e considerati - Nigeria, Indonesia, Pakistan e tutti quelli di religione musulmana - sareste sottoposti, come siete, a persecuzioni intolleranti e intollerabili.
Capiamo quanto siete contenti, voi che indossate le vostre divise da Mission Impossible, che spendete la vostra esistenza dietro a chi non ha tetto, soldi, lavoro, salute, cultura, intelligenza, rispetto, umanità, onestà e via di questo passo. Certo, dovete recuperare le pecorelle smarrite, ma di questo passo non esisterà più alcun gregge perché le vostre pecorelle - stanche di essere trascurate a beneficio di chi trasgredisce e non partecipa delle regole di civiltà e buona condotta - scapperanno tutte. Noi, ormai, siamo scappati da una vita e da un'altra vita facciamo di tutto per non tornare da dove ci avete costretto ad andarcene.
Perché, caro arcivescovo, tutti questi immigrati che arrivano non se li prende in casa lei? Sì, lei della curia lucchese, i cui appartamenti di vostra proprietà, per esempio quelli che avete nel cuore del centro storico, affittate a oltre 1500 euro al mese e sicuramente non a immigrati provenienti da Lampedusa. Perché non aprite le vostre cattedrali - vostre? No, patrimonio del nostro Paese - e ci infilate dentro tutti coloro che, come è avvenuto con i talebani in Afghanistan, sono stati capaci di distruggere i Buddha millenari senza che voi abbiate mosso un dito o profferito parola? Perché a Lampedusaa non ci andate voi, vescovi e cardinali imporporati che avete il tempo di pensare a chi non solo non ha, ma anche a chi, pur non avendo nulla, viene qui in cerca di ciò che non c'è? O forse lei, caro Castellani, fa finta di non vedere che in questo Paese non siamo in grado di ospitare tutti pagando i soldi che l'Unione Europea o gli organismi internazionali, ci danno - trattandoci come lebbrosi - per lavarsi le coscienze e liberarsi della pressione di questi poveri sciagurati che arrivano a grappoli?
Gli italiani non sono razzisti, ma ne hanno piene le palle pardon le tasche di doversi sentire a disagio, ascoltando i suoi sermoni e quelli del suo re, se desiderano un'auto più bella o una vacanza in un paese esotico, se vogliono guadagnare di più e hanno le ambizioni per farlo, se si sentono innamorati del proprio Paese e non sopportano che arrivino a devastarlo, modificarlo, cambiarlo, rovinarlo, infangarlo persone che nemmeno sanno quanta fatica è costata, ai nostri antenati, riuscire a conservarcelo così com'è stato fino a qualche decennio fa. Se volete veramente fare opera missionaria, salpate voi da Lampedusa, andate voi, tutti, a cominciare da lei e da Papa Francesco, nelle terre libiche e dell'Africa nera, dove se sei bianco, donna o cristiano e cattolico, al massimo puoi sperare di arrivare al giorno dopo senza incorrere nei costanti e ripetuti pogrom a cui sono sottoposti i fedeli che voi avete catechizzato.
L'immigrazione, di fatto, è diventata un business nel quale si sono tuffate le cooperative rosse e bianche mentre, ci consenta ancora una volta, la nostra società, la nostra sanità, la nostra scuola avrebbero così tanto bisogno di denaro e di aiuti, di volontariato e di partecipazione ecumenica che non ci sarebbe davvero il bisogno di andarsele a cercare altrove o in altri soggetti. Già, ma degli italiani, in fondo, chi se ne frega? Hanno sempre contato un cazzo e, adesso, ancora meno.
Con le sue, le vostre, quelle della Boldrini e dei servi sciocchi della multirazzialità e della multicultura a un tanto a chilo, seghe mentali che poi tanto mentali non sono visto che costano un accidente, state ridestando proprio quei fantasmi di egoismo e di razzismo e di nazionalismo che vorreste cacciare e il colmo è che non vi accorgete che la colpa è solo e solamente vostra. Non avete capito niente di antropologia né appreso alcunché dalla storia: voi cattolici siete come i comunisti, pretendete di adeguare la realtà all'Ideologia o ai dettami della religione nonostante la Storia vi abbia già smentito.
La Chiesa sta conducendo se stessa e l'Occidente verso il massacro e l'autodistruzione. Tranquilli, sappiamo come ci risponderete: c'eravamo duemila anni fa, ci saremo ancora fra duemila anni, ma il problema non è se ci sarete perché anche qui avrei dei dubbi, ma come ci sarete. Se la religione è l'oppio dei popoli, oggi e nel futuro che ci e vi attende, ogni augurabile attività di disintossicazione collettiva è destinata a morire.
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