sabato 10 maggio 2014

71 anni fa il bombardamento che distrusse Palermo.

 
 

Il 9 maggio 1943 gli aerei nemici anglo-americani sganciarono 1’114 ordigni da 227 chili. I morti furono circa 1’500

di Mauro La Mantia
Fonte
http://www.lagazzettapalermitana.it

La storia la scrivono i vincitori quindi rassegniamoci a non avere giustizia. Ufficialmente fu una normale azione di guerra, nei libri di storia azioni del genere vengono giustificate nel quadro della campagna di “liberazione” della Sicilia e dell’Italia. In realtà nessuno ricorda il bombardamento di Palermo, del 9 maggio 1943 in piena Seconda guerra mondiale, nonostante l’eccezionalità e gli effetti di tale avvenimento.
Fuori da ogni retorica fu un vero e proprio crimine di guerra contro l’umanità. Per gli autori nessun processo di Norimberga. Palermo era un obbiettivo militare per il suo porto strategico. Ma il comando anglo-americano voleva soprattutto fiaccare la popolazione palermitana inducendola alla resa in vista dell’imminente sbarco di luglio. Per questo il 9 maggio fu inferta alla città una punizione esemplare.
L’attacco iniziò verso la fine della mattina. Verso le 11:00 un primo stormo di aerei aggira Capo Zafferano, dove era presente la nostra difesa antiaerea, e colpisce l’aeroporto di Boccadifalco, mettendo fuori combattimento i settanta aerei parcheggiati sulla pista. Neutralizzata la difesa aerea italiana iniziò il bombardamento delle Fortezze volanti: un primo gruppo, proveniente dall’Algeria, composto da oltre 300 bombardieri e quasi 200 caccia di scorta a più ondate scaricò su Palermo 1’114 bombe da 500 libbre e altre 456 da 300 libbre. Nella notte, mentre venivano spenti gli incendi e soccorsi i feriti, il secondo attacco di  23 bimotori Wellington diede il colpo finale a Palermo. Altre 76 bombe – tra cui le famigerate bombe al fosforo – caddero sul centro abitato. Le postazioni antiaeree su Monte Pellegrino, presidiate dai soldati italiani e tedeschi, non riuscirono a reggere l’urto micidiale dell’aviazione nemica.
I morti furono circa 1’500, migliaia i feriti. Furono bombardati a tappeto praticamente tutti i quartieri della città. Tra gli “obbiettivi militari” colpiti i più importanti monumenti di Palermo, in particolare le chiese.
Il comando anglo-americano usò Palermo come “allenamento”. Poi venne Dresda, Hiroshima e Nagasaki. L’arte del bombardamento criminale sui civili fu raffinato.
Siamo troppo distratti per ricordare quanto successo nella nostra città 71 anni fa. Abbiamo da commemorare le tragedie che hanno colpito gli altri popoli. I nostri parenti morti nel 1943 e sepolti sotto le macerie (alcune ancora ben visibili) possono aspettare.
 

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